Come un fulmine a ciel sereno Dejan Kulusevski torna a parlare della Juventus e rivela dei retroscena sulla sua esperienza in bianconero oltre che sul passaggio che fu al Tottenham, sua squadra attuale.
Kulusevski e i retroscena del passaggio Juventus-Tottenham
Ha fatto scalpore la lettera a cuore aperto che Kulusevski, ex Juventus, ha scritto raccontando di sé e dei retroscena anche sul passaggio al Tottenham: l’attaccante danese non ha nascosto gli alti e bassi che ha vissuto prima di trovare la serenità a Londra.
Arrivato dall’Atalanta con una grande aspettativa della piazza per le ottime stagioni vissute in nerazzurro, Kulusevski è stato pagato 40 milioni di euro dalla dirigenza bianconera vogliosa di poter aprire un nuovo ciclo e puntare sui giovani di prospettiva come lui.
Inizialmente, però, l’attaccante è stato mandato in prestito per alcuni mesi al Parma. Al suo ritorno ha trovato una Juventus diretta da Andrea Pirlo in una stagione non proprio fortunata per la fine di un ciclo vincente che la società doveva iniziare a maturare e per avere la forza di iniziarne un altro.
Forza che è mancata e che non ha permesso ai più, come lo stesso Kulusevski, di spiccare e maturate nel modo per loro più adeguato. Così dai 7 gol e 7 assisti complessivi collezionati nella prima stagione, al passaggio di testimone tra Pirlo e Allegri la media realizzativa del danese ha subito una brusca frenata: solo 1 gol e 3 assist.
A peggiorare le cose una sempre meno centralità nel progetto e un minutaggio circoscritto a poche apparizioni che lo hanno convinto a parlare con l’agente – come lui stesso riferisce a The Players Tribune – per trovare una nuova destinazione, trovata poi nel Tottenham:
“Un giorno chiesi al mio agente Ale: ‘Mi trovi qualcosa?’. Era tipo ‘Sì, sarà difficile’, perché era gennaio 2022, pochi giorni prima della chiusura della finestra di trasferimento, e stavamo finendo il tempo. Ma poi mi ha richiamato e mi ha detto che il Tottenham era interessato. Ero tipo ‘Sì! Ce ne stiamo andando. Quando è il prossimo volo?’. Ha detto che sarebbe partito tra un’ora, quindi sono corsa in camera mia e ho iniziato a fare le valigie.
Ero lì con la mia ragazza, Eldina, e ho iniziato a piangere. E poi ha iniziato a piangere. Non avevamo idea del perché. Stavano accadendo così tante cose contemporaneamente. Ci siamo baciati, abbiamo pianto ancora un po’ e sono partito per l’aeroporto. Non potevo assolutamente perdere quel volo. Dopo alcuni giorni agli Spurs, ho capito quanto sarebbe stata dura questa sfida”.
L’esperienza da incubo in bianconero:”Mi sentivo inutile”
Durante la lettera Kulusevski non si è limitato, però, a raccontare il passaggio adrenalinico che lo ha portato ad andare via da Torino per approdare a Londra. L’attaccante ha evidenziato una necessità più profonda del semplice giocare poco.
Problemi psicologici che hanno influito sulla sua crescita e che stavano cambiando il suo modo di vedere il calcio e se stesso. Queste, tra le tante, le motivazioni per cui Kulusevski avrebbe abbandonato la Juventus nel mercato invernale senza attendere la fine della stagione:
“Da calciatore ero in una brutta situazione. Erano sei mesi che non iniziavo quasi una partita alla Juventus. Ti senti malissimo, perché hai dato la vita per giocare a questa partita, allenandoti più duramente che puoi, e finisci per guardare giocatori giocare nella tua posizione che non sono nemmeno ali.
Onestamente, mi sono sentito imbarazzato, persino inutile. Alcune persone iniziarono a dire che non ero abbastanza bravo, che ero troppo lento. E ti colpisce al 100%. È normale, è umano. Quando inizi a crederci, quello è il diavolo proprio lì. Quando ero in difficoltà alla Juve, lei mi ha detto: ‘Deki, quando sei diventato debole?’ Sapevo che dovevo scappare”.
Kulusevski conclude la parentesi alla Juventus per allontanare la pesantezza che lo aveva accompagnato in quel percorso e abbracciando una positività ritrovata con gli Spurs da quando è approdato nel gennaio 2022:
“So che la sensazione è di aver fallito alla Juventus. Beh, penso che sia una cosa strana da dire quando ho vinto due trofei, giocato entrambe le finali e ne ho decisa una con un gol e un assist contro la mia ex squadra, l’Atalanta. Ma in questi ultimi sei mesi è vero che ho passato un periodo difficile. Quando sono arrivato agli Spurs non sapevo come uscire da questa spirale negativa”.