Chi vive in una casa in affitto può trovarsi in situazioni particolari e dover affrontare alcune spese: ma chi paga la riparazione della caldaia?

Tra i costi dei consumi energetici e della manutenzione, bisogna, infatti, considerare anche quelli relativi alla gestione di una caldaia. Le operazioni di manutenzione devono essere effettuate necessariamente da un tecnico abilitato.

Vediamo chi deve pagare in caso di rottura e a chi toccano le spese dell’eventuale sostituzione della caldaia.

Casa in affitto, ecco chi paga la caldaia rotta

Gli inquilini di appartamenti in affitto devono prestare molta attenzione alle clausole inserite nel contratto di locazione. Queste stabiliscono eventuali responsabilità o l’obbligo di effettuare sostituzioni o riparazioni.

Tuttavia, molto spesso, ci sono regole che esulano dal contratto stesso di affitto. Si tratta di una serie di responsabilità del proprietario di casa. Tra le tante c’è proprio anche l’obbligo di provvedere alla riparazione dei pezzi in caso di rottura della caldaia.

In caso di caldaia rotta, le spese sono interamente a carico del proprietario di casa, il quale è il diretto responsabile in caso di malfunzionamento degli impianti.

L’articolo 1576 del Codice Civile stabilisce che il proprietario dell’immobile è tenuto ad eseguire tutte le riparazioni necessarie, ad eccezione di quelle di piccola manutenzione che, invece, sono a carico dell’inquilino.

Ci sono ben altri casi, in cui la rottura della caldaia è dovuta alla negligenza dell’inquilino. Le altre spese, infatti, sono a carico dell’inquilino.

Eccole in elenco:

  • Utilizzo quotidiano della caldaia;
  • Tassa ASL per la verifica dell’impianto;
  • Manutenzione ordinaria;
  • Pagamento delle bollette;
  • Usura dei beni;
  • Tutti gli adempimenti relativi al libretto della caldaia (bollino blu e verde);
  • Accensione stagionale della caldaia, così come la messa a riposo.

Oltre ai suddetti in elenco, sono a carico dell’inquilino anche tutti i costi di riparazione se provato che quest’ultimo non abbia provveduto ad effettuare la manutenzione ordinaria dell’impianto.

Chi paga la sostituzione della caldaia: inquilino o proprietario?

Al pari delle spese per la riparazione dei pezzi della caldaia, laddove la responsabilità non ricade sull’inquilino per negligenza, è il proprietario di casa a farsi carico dell’onere della sostituzione della caldaia.

Come vedremo, possono essere diverse le cause che portano alla rottura parziale o definitiva dell’impianto e qualora non avvenga per negligenza dell’inquilino, le spese devono essere sostenute dal proprietario di casa.

Diverso è il caso di una caldaia condominiale. Le spese di manutenzione ordinaria dell’impianto e delle tubature devono essere ripartite in egual misura tra tutti i condomini, in relazione ai rispettivi millesimi di proprietà.

Quali sono le cause più comuni di rottura della caldaia

Come tutti gli apparecchi, anche la caldaia può andare incontro a qualche problema. Può rompersi o andare in blocco. Fintanto che si tratta di problemi riparabili, con la sostituzione di pezzi, i costi da affrontare sono più contenuti. Altri problemi, però, possono portare a doverla sostituire definitivamente.

È molto importante, in tutti i casi, di effettuare tutti i controlli e le manutenzioni periodici. In caso di blocco o rottura, però, è richiesta gioco forza la manutenzione straordinaria, per le quali sono necessari interventi di riparazione o ricambi parziali o totali delle varie parti dell’impianto.

Le cause più comuni che portano alla rottura della caldaia sono le seguenti:

  • La presenza di calcare nell’impianto;
  • L’insufficiente tiraggio del gas di scarico,
  • La presenza di condensa nel tubo di scarico;
  • L’interruzione della fornitura di gas a causa di un malfunzionamento dell’impianto;
  • La presenza di danni al sistema elettrico;
  • Pressione dell’acqua troppo forte o troppo debole.

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