“Voi suonerete le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane”: la celebre risposta di Pier Capponi al re di Francia Carlo VIII, nel 1494, sembra riproporsi dall’altra parte dell’oceano. A renderla di nuovo attuale, in particolare, la sfida a colpi di meme coin tra i sostenitori di Donald Trump e Joe Biden.

Dopo il varo di MAGA (TRUMP), il token dedicato all’ex inquilino della Casa Bianca, ora è arrivata anche Jeo Boden (BODEN) ad attrarre curiosità tra gli investitori. Se si tratta di un progetto appena agli inizi, pochi giorni fa ha infatti dato vita ad una crescita clamorosa, mettendo a segno un rialzo pari all’830% in appena sei ore.

BODEN: di cosa si tratta?

Una crescita dell’830% in un arco temporale pari a sole sei ore: questo il clamoroso balzo in avanti fatto registrare da BODEN, la meme coin la quale è stata messa in campo per rispondere a MAGA, quella che invece è stata dedicata a Donald Trump.

Una sfida politica che si è accesa di nuovo dopo la serie di vittorie riportate dal miliardario nelle primarie repubblicane. Per Jeo Boden, il progetto che riprende il nome del presidente in carica storpiandolo volutamente, occorre peraltro notare come il dato sia altrettanto clamoroso ove rapportato ad un arco temporale di un giorno. In 24 ore, infatti, BODEN ha macinato un clamoroso +2431%, il quale ha contribuito a portarlo all’attenzione degli investitori al dettaglio.

Se c’era bisogno di una conferma sulla volatilità delle criptovalute e, in particolare, su quella collegata alle meme coin, non ce ne poteva essere una più clamorosa. Dogecoin e le sue sorelle, infatti, sono all’attacco ormai da settimane, con alcune new entry che sono riuscite a raggiungere la notorietà in pochi giorni di vita proprio grazie alle performance inanellate.

Dopo i meme canini, ora è la volta dei politici

Per molto tempo, il settore delle meme coin è stato monopolizzato dai cani. DOGE, SHIB e gli altri token ispirati alla razza Shiba Inu hanno fatto breccia nell’immaginario collettivo, confidando nell’appoggio di personaggi famosi e comunità entusiastiche.

Ora, però, le cose stanno cambiando e nuovi temi si affacciano alla ribalta. Tra di essi anche la politica, come dimostra la vicenda delle presidenziali USA. Una tendenza favorita proprio dal fatto che di criptovalute si sta parlando molto, in questa tornata elettorale.

In particolare, la giravolta di Donald Trump nei loro riguardi è stata abbastanza clamorosa. Dopo aver per anni demonizzato il Bitcoin, l’ex presidente ha dato vita ad una vera e propria inversione a U. Lo ha fatto, in particolare, affermando che se la creazione di Satoshi Nakamoto ha avuto tanto successo, occorre riuscire a trovare un modo di conviverci. Una convivenza che proprio il miliardario sembra essere riuscito a conseguire al meglio, ammettendo di aver investito in criptovaluta e di divertirsi molto con quelle che chiama “monete folli”.

La criptosfera scende in politica

Resta da capire ora se anche Joe Biden deciderà di seguire il suo grande rivale in tal senso. La sua posizione nei confronti degli asset digitali è infatti molto più sfumata. In particolare, proprio all’interno dei democratici si sono spesso sollevate contrarietà di non poco conto nei loro confronti.

Basta in effetti guardare alla vicenda di Elizabeth Warren, per capire meglio la questione. La presentazione di un progetto di legge teso a stroncare gli utilizzi malevoli di Bitcoin e Altcoin ha infatti provocato una levata di scudi da parte della criptosfera.

Una posizione che rischia di diventare pericolosa alla luce dell’esistenza di un SuperPac formato da grandi realtà crypto. Questo gruppo di pressione, infatti, ha già fatto sapere di voler mettere a disposizione i suoi cospicui fondi per cercare di indirizzare la lotta politica. Il suo obiettivo è quello di formare un nuovo Congresso, e non solo, più benevolo nei confronti dell’innovazione digitale.