Archiviato il voto in Abruzzo, i partiti guardano soprattutto alle elezioni europee del 9 giugno. Nel centrodestra, il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, annuncia la proposta di candidatura a due ex sindaci di Milano, Letizia Moratti e Gabriele Albertini, che incassano la fiducia ma si prendono ancora del tempo per sciogliere la riserva. D’altronde, dopo l’exploit degli azzurri in Abruzzo che hanno quasi doppiato il partito di via Bellerio, si accende la sfida dei consensi tutta interna al centrodestra con il partito di via Bellerio.
Tajani sfoglia la margherita delle candidature
In casa Forza Italia, dunque, Tajani sfoglia la margherita e, in attesa di prendere una decisione sul suo conto in vista della corsa alle europee, spinge per la discesa in campo di due pezzi da novanta come Moratti e Albertini. La presidente della Consulta nazionale di FI – filtra dal suo entourage – “conferma che le sono arrivate proposte dai vertici del partito per candidarsi” alle europee, “ne è lusingata e ci sta riflettendo”. Mentre il suo predecessore a Palazzo Marino, Albertini, già parlamentare europeo dal 2004 al 2013, confessa: “Sono sinceramente grato”. È un’iniziativa che tocca “i sentimenti: il cuore che batte per un amico che parla bene di un amico. Io ringrazio” Tajani “per aver pensato a me, ed è sicuro che io penso a lui e alla sua leadership. Io sono disponibile a essere lo scudiero di Letizia Moratti se vorrà candidarsi. Sono disponibile a dare, se lo desiderano, il mio modesto contributo alla campagna elettorale. Poi sulla mia candidatura personale ci sono molti interrogativi”. “Io – riflette – guardo più alle criticità della campagna elettorale, alla fatica e poi, quand’anche fossi eletto, domando a me stesso e anche a mia moglie: ma io ho voglia di andare tutte le settimane all’estero al Parlamento europeo, di fare le valigie, di prendere un aereo? Non lo so, è un interrogativo che condividerò con Moratti e con i miei amici che mi sono vicini in questa difficile scelta”.