Orrore e umiliazione per alcune donne straniere intrappolate in un traffico sessuale a Lecce, gestito da una solida organizzazione criminale, oggi 12 marzo, smantellata dalla polizia della squadra mobile. I criminali compravano le donne e le costringevano a prostituirsi.
Costrette a prostituirsi a Lecce: smantellato traffico sessuale
Un fascicolo di oltre 900 pagine per incriminare le 30 persone coinvolte nel traffico sessuale, che dalla Bulgaria trasportava donne in Salento e le costringeva a prostituirsi. Un’orribile giro d’affari che cominciava con l’acquisto delle vittime per 500 euro ciascuna, trascinandole, così, in una spirale di abusi.
Infatti, illudendole con l’aspettativa di una vita migliore, le ragazze venivano “prenotate” attraverso inserzioni postate online, mentre altre venivano messe in strada. Al vertice dell’organizzazione, un uomo di 44 anni, di origine burlgara, Anto Yanek Yanchev.
Il blitz della polizia è scattato questa mattina all’alba e ha portato all’arresto di 22 persone, finite in carcere. Gli iscritti nel registro degli indagati sono tutti stranieri, ad eccezione di un italiano, un 52enne di Porto Cesareo, in provincia di Lecce.
A firmare l’ordinanza di custodia cautelare il gip Antonio Gatto. Fra i nomi, però, dell’inchiesta figura quello di un bimba di 4 anni. La piccola era stata assoldata dall’organizzazione per passare la cocaina sul tavolo durante i festini a luci rosse e costretta ad assistere ai rapporti sessuali delle ragazze con i clienti.
Nei casi di ribellione, poi, le donne venivano brutalmente picchiate. Tanto da riportare ferite anche gravi, come l’ustione provocata a una di esse con un accendigas. I membri dell’organizzazione non si facevano scrupoli a pestare le donne anche con l’utilizzo di arnesi, acido per sfregiarle, vetro e mazze da baseball.
Le torture, inoltre, prevedevano anche la privazione di acqua e cibo e di tutto il necessario per vivere, corredate di umiliazioni fisiche in pubblico.