Torna la paura delle infiltrazioni camorristiche nei comuni della Campania. E’ successo a Melito, in provincia di Napoli, dove il locale consiglio comunale è stato sciolto su indicazione del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Da anni in prima linea contro ogni forma di illegalità, anche questa volta il parlamentare di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha voluto commentare la vicenda: “La Campania ha il vergognoso primato di comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, bisogna allontanare i dirigenti corrotti“.

Il comune di Melito sciolto per camorra, il Consiglio dei Ministri ha preso oggi 12 marzo la decisione

Melito torna a far parlare di sé e ancora una volta per vicende politico-mafiose. Come accadde nel 2005, quando l’amministrazione comunale guidata da Giampiero Di Gennaro (risultato poi estraneo alle contestazioni) venne sciolta per motivi analoghi, anche oggi 12 marzo 2024 la camorra è riuscita a trovare amministratori e politici compiacenti per i suoi affari.

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi oggi pomeriggio, ha dato seguito ad un’indagine iniziata 10 mesi fa e che aveva portato all’arresto del sindaco (Luciano Mottola) e di altri membri della giunta comunale per voto di scambio politico-mafioso. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha disposto lo scioglimento del comune di Melito per infiltrazione mafiosa, affidando la guida della città ad un commissario prefettizio.

Francesco Antonio Cappetta guiderà Melito per 18 mesi e le prossime elezioni si terranno probabilmente per la fine del 2025 o agli inizi del 2026. Tra i destinatari delle misure cautelari vi sono l’ex sindaco di centrodestra – sostenuto dal civiche e Fratelli d’Italia – Mottola, il presidente del consiglio comunale Rocco Marrone, altri due consiglieri comunali ed esponenti vicini alle liste.

Borrelli (AvS): “Triste primato della Campania, bisogna ristabilire la legalità”

Sulla vicenda Francesco Emilio Borrelli di AvS ha espresso l’auspicio che le indagini e che i processi arrivino a stabilire con precisione le responsabilità di ogni persona coinvolta. E’ necessario, per il parlamentare, fare in modo che ad essere colpita non sia tutta la macchina amministrativa di un comune, ma soltanto chi effettivamente ha voluto stringere rapporti con la malavita organizzata:

Un quadro che diviene via via sempre più inquietante ed allarmante, il segno tangibile che le organizzazioni criminali regolano la vita sociale, politica ed economica in molti territori, soprattutto nell’hinterland dove la camorra assume dei connotati più simili alla mafia siciliana, manageriale, imprenditoriale e perfettamente connessa con il tessuto sociale della borghesia, che alla camorra di Napoli città, più legata alla criminalità di origini urbane e che si sofferma soprattutto a controllare il mercato della droga e del racket. Prendendo in esame la vicenda di Melito nello specifico, bisogna fare luce su tutto e consegnare alla giustizia tutti i protagonisti. Non basta sciogliere le giunte ma serve intervenire sulle pubbliche amministrazioni rimuovendo i dirigenti corrotti e facendo delle rotazioni obbligatorie.