Il voltafaccia di Donald Trump sulle criptovalute sembra ormai completo e chissà che non sia ispirato dalla preoccupazione per il Super PAC Fairshake, di recente entrato nella contesa elettorale con il peso derivante dai concorsi finanziari di Coinbase, Ripple Labs e Andreessen Horowitz.
Nella mattinata di ieri, infatti, l’ex presidente degli Stati Uniti ha espresso pubblicamente il suo sostegno alle criptovalute, con motivazioni anche sorprendenti. Ad esempio, sottolineando come gli asset virtuali abbiano contribuito a rinsaldare la sua già considerevole fortuna, sino a lasciar intendere che sosterrebbe il settore nel caso di una sua rielezione.
L’appoggio di Donald Trump alle criptovalute è sempre più evidente
“C’è stato un grande utilizzo delle criptovalute, e non sono sicuro che vorrei eliminarle a questo punto”: queste le parole pronunciate da Donald Trump nel corso di un’apparizione al programma della CNBC “Squawk Box”, lunedì mattina.
Interpellato sulla nuova impennata del prezzo dell’icona crypto nel corso del talk show incentrato sui mercati, l’ex presidente ha parlato favorevolmente della sua esperienza personale con gli NFT. Carte collezionabili che hanno fatto registrare ottimi dati di vendita, ma anche provocato non poche polemiche negli ambienti più radicali che lo sostengono.
Dopo aver affermato che ci guadagna dei soldi, oltre a divertirsi, il miliardario di nuovo in corsa per la Casa Bianca ha poi dichiarato: “Nuove valute pazze, ecco come le chiamo. Sono nuove valute pazzesche, che si tratti di Bitcoin o altre. Le persone le stanno usando”.
in effetti, Trump detiene al momento circa 8,7 milioni di dollari in criptovalute. Importi che sono stati generati non solo dalla vendita delle sue carte collezionabili NFT, ma anche dalle donazioni della comunità crypto.
L’entusiasmo del neofita gioca brutti scherzi
In alcuni momenti, come colto da alcuni osservatori, il miliardario che si propone di scalzare Biden dalla guida degli Stati Uniti, è poi incorso in alcuni svarioni notevoli, proprio sul fronte delle criptovalute. Dopo essersi vantato del recente lancio in edizione limitata di sneakers dorate a lui ispirate, ha infatti cercato di collegare il tema all’utilità degli asset virtuali.
Le scarpe in questione si chiamavano “Never Surrender High Top” e sono state vendute a 399 dollari il paio. Secondo il tycoon un paio di queste scarpe sarebbero state rivendute 450mila dollari, affermazione che è stato impossibile verificare.
Nel farlo, ha affermato che molte persone pagavano l’acquisto in una nuova criptovaluta. Decrypt, che ha però deciso di vederci chiaro sulla questione, ha rivelato che, al contrario, gli acquisti erano possibili esclusivamente tramite carta di credito. Inanellando quindi scivoloni che sembrano quelli tipici dei neofiti presi dall’entusiasmo.
Una chiusa oscura
Se questi sono soltanto errori veniali, c’è però stato un altro passaggio del discorso di Donald Trump che è sembrato al minimo oscuro. Dopo aver riaffermato che occorre prendere atto dell’importanza sempre più rilevante degli asset virtuali, Trump ha infatti affermato di ritenere che qualsiasi nazione la quale prenda in considerazione il passaggio da un’economia sostenuta dal dollaro USA a un’economia più integrata con Bitcoin o un’altra criptovaluta, sarebbe da considerare alla stregua di una minaccia quasi apocalittica al dominio globale degli Stati Uniti.
Questa la sua dichiarazione al proposito: “Odio quando i Paesi abbandonano il dollaro, non permetterei loro di farlo. Quando perderemo quello standard, sarà come perdere una guerra rivoluzionaria. Sarebbe un duro colpo per il nostro Paese, proprio come perdere una guerra”.
Resta soltanto da capire se le sue dichiarazioni rappresentino una minaccia verso quelli che stanno cercando di mettere in crisi il potere imperiale del dollaro. La speranza, naturalmente, è che si tratti solo di una boutade, alla luce dei conflitti in atto in Ucraina e Medio Oriente.
Insomma, ogni volta che Trump parla di criptovalute, in un senso o nell’altro, occorre ormai drizzare le antenne. E mettersi in attesa delle prossine dichiarazioni, considerato come Bitcoin e CBDC siano entrate prepotentemente nel dibattito elettorale.