Tre stagioni con la maglia della Lazio addosso gli sono servite per imparare a conoscere l’ambiente, i tifosi e la città nel profondo. Roberto Cravero è stato una bandiera del Torino, ma ha vissuto momenti intensi ed importanti anche con i biancocelesti, dal 1992 al 1995. Oggi commentatore tv, ha seguito la squadra di Maurizio Sarri anche a Monaco e, in questa stagione, gli è capitato spesso di vederla dal vivo. Oggi non ha dubbi: “Non è il mister a dover dare le dimissioni. Lui il suo lavoro lo ha svolto conserietà“, dice in esclusiva a Tag24. Di seguito l’intervista completa che Cravero ha rilasciato per commentare il momento di crisi in casa Lazio e l’evetuale esonero di Sarri.
Crisi Lazio,Sarri in bilico: Cravero a Tag24
Profondo rosso in casa Lazio. L’ennesima sconfitta, arrivata ieri in casa contro l’Udinese, ha aperto uno squarcio all’interno dello spogliatoio e più in generale all’interno della società. Dopo essere arrivati al secondo posto a seguito di una stagione perfetta, appena un anno fa, si era percepito sin dall’inizio che quest’anno le cose sarebbero andate diversamente. I biancocelesti sono stati sempre altalenanti e hanno alternato buone prestazioni e risultati interessanti a blackout inspiegabili, contro squadre, sulla carta, più deboli. Cosa è successo? Qual è la spiegazione? Difficile dare una risposta, quel che è certo è che in questo momento neanche il tcenico ha più in mano il bandolo della matassa. Per commentare la crisi in casa Lazio e la posizione di Sarri, Cravero, che nella sua carriera ha indossato questa maglia, è intervenuto a Tag24.
La Lazio sta vivendo una crisi importante: qual è la soluzione? Si parla insistentemente anche del possibile esonero di Maurizio Sarri…
“Per dare un giudizio quanto più veritiero possibile bisognerebbe stare all’interno del club. Probabilmente lo sanno solo loro che vivono quotidianamente l’ambiente e lo spogliatoio. Quel che è certo è che la situazione sta diventando preoccupante. Non so se in questo momento, con una semifinale di Coppa Italia da giocare, che banalmente è l’ultimo appiglio rimasto, sia opportuno pensare all’esonero di Sarri. Dall’esterno però posso avere solo un giudizio parziale”.
Ma tu hai la sensazione che la squadra sia ancora dalla parte del mister?
“Questa squadra è in difficoltà, ma non ci sono giocatori a favore o contro il mister. In tutta la mia carriera non mi è mai capitato di vedere calciatori schierarsi da una parte o dall’altra rispetto all’allenatore e sinceramente non potrei crederci. È evidente però che ci sono delle difficoltà, secondo me più psicologiche che tecniche, ma sono in difficoltà anche dal punto di vista del talento e della qualità. Quando cala il rendimento di certi giocatori questo è un gruppo che non riesce a sopperire”.
La società ha deciso di portare tutti in ritiro, in vista anche della partita di sabato contro il Frosinone. È una soluzione che può aiutare?
“Ci sono casi di emergenza in cui si cercano tutte le soluzioni e ogni dettaglio può essere utile. Molto dipenderà però da come lo vivrà questa squadra. Se diventa un’imposizione dall’alto, il ritiro non è mai una strada buona. Se invece la vivono come una richiesta della squadra, che vuole tornare a riunirsi per cercare di risolvere certi problemi, allora potrebbe essere una cosa positiva. Ho letto che sono stati il presidente e il direttore sportivo a prendere questa decisione e qualche dubbio sinceramente ce l’ho”.
Qualcuno invoca addirittura alle dimensioni da parte del mister…
“Sarri non si deve assolutamente dimettere. Ha fatto il suo lavoro con serietà e lo scorso anno ha portato questa squadra al secondo posto. Ci mette passione, ha dato tutto quello che doveva e poteva dare. Se poi la società non è contenta prenderà una strada diversa e deciderà per l’esonero, ma non è certo lui a doversi dimettere”.
La Coppa Italia è l’ultima ancora di salvezza per questa stagione?
“Assolutamente sì, anche perché rischia di essere l’unica via che può portare la Lazio in Europa. È chiaro che si tratta comunque di una via in salita, perché dovrà affrontare la Juventus e non sarà per niente semplice. E poi una volta arrivati in finale comunque bisognerà vincere la competizione. Però questa squadra deve avere la consapevolezza che si tratta dell’unica squadra e da parte loro una reazione me la aspetto. Questa Lazio è troppo brutta per essere vera. Non è il momento di ragionare per reparti, di analizzare le difficoltà della difesa o dell’attacco perché sono tutti in difficoltà. Ora deve solo arrivare una svolta”.