Sarebbe spettata loro una traversata di 50 ore in una stiva buia e senz’aria, se non fossero intervenute le Forze dell’Ordine. Per 37 uccelli appartenenti alle specie dei diamantini e parrocchetti del Pacifico sono intervenute, oggi 12 marzo, le guardie zoofile dell’Oipa, che hanno poi provveduto a denunciare l’uomo che li stava trasportando nella sua auto.

Il salvataggio degli uccelli è avvenuto poco prima che l’auto si imbarcasse al porto di Genova in direzione Marocco.

Genova, voleva portare in Marocco 37 uccelli: denunciato. Lui si giustifica: “Erano un regalo per i miei figli”

La protezione degli animali dai maltrattamenti e dagli abusi da parte umana è al centro dell’operato dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) e oggi 12 marzo le guardie zoofile di questa compagnia sono dovute intervenire al porto di Genova per impedire che 37 uccelli finissero nella stiva di una nave senza le adeguate condizioni.

Colpevole del gesto un uomo originario del Marocco, che aveva acquistato a Monza 23 diamantini e 14 parrocchetti del Pacifico. Mentre si stava imbarcando nel porto genovese a bordo della sua auto, un controllo ha portato alla luce la presenza degli uccelli in due piccolissimi trasportini nascosti in due borse di plastica sotto il sedile dell’automobile.

La nave aveva come destinazione Tangeri, in Marocco, ed i 37 uccelli avrebbero affrontato una traversata di 50 ore nella stiva senza luce né acqua. Giuliana Luppi, coordinatrice delle guardie zoofile Oipa di Genova e provincia, ha affermato a tal proposito:

Ci ha chiamati la Guardia costiera, che si è trovata di fronte a tale scempio. L’auto proveniva da Torino ed è un miracolo che abbiamo trovato i poveri uccelli ancora vivi. Li aspettava una traversata di 50 ore nella stiva, dove le temperature arrivano a essere molto alte. Non sarebbero sopravvissuti. Non avevano a disposizione neppure un beverino con dell’acqua.

L’uomo che li aveva con sé è stato denunciato per maltrattamento e si è giustificato affermando che voleva raggiungere i propri figli in Marocco, regalando loro i 37 uccelli. Gli animali ora si trovano in un centro recupero per animali selvatici, dove riceveranno le cure del caso.