Il pagamento in contanti è associato all’emissione di anidride carbonica, contribuendo così all’inquinamento ambientale.
Pagare in contanti inquina, Italia ai vertici
In Europa, l’Italia si posiziona al secondo posto dopo la Germania per le emissioni totali di CO2 derivanti da transazioni in contanti, con oltre 160,8 mila tonnellate, equivalenti a circa 2,7 kg per abitante. D’altro canto, i pagamenti senza contanti presentano un’impronta di carbonio inferiore del 21% rispetto ai pagamenti in contanti, secondo un sondaggio condotto da The European House – Ambrosetti e riportato da “Il Sole 24 Ore”.
Pagamenti digitali
L’analisi mette in luce il crescente interesse dei clienti per i pagamenti digitali, spingendo gli esercenti ad accettare queste modalità di pagamento. Attualmente, otto esercenti su dieci accettano pagamenti digitali insieme ai contanti, sebbene solo una piccola percentuale supporti modalità peer-to-peer come Paypal e Satispay. Il 58% di questi esercenti ha introdotto i pagamenti digitali per soddisfare le esigenze dei clienti. Senza tali opzioni, gli esercenti temono di perdere in media il 26% della clientela, con picchi superiori al 60% in settori come l’abbigliamento, i bar/tabacchi e gli hotel/strutture ricettive.
Oltre il 50% dei venditori ha registrato un aumento delle vendite con l’introduzione dei pagamenti digitali. Nonostante molti esercenti ritengano che i pagamenti digitali siano più sicuri del contante, solo il 13,7% li utilizza principalmente per questa ragione, e il 20% preferisce che i clienti paghino in contanti. The European House – Ambrosetti evidenzia che la dipendenza dal contante e la percezione di sicurezza sono più accentuate nelle regioni meridionali. Oltre ai pregiudizi culturali, un altro ostacolo è la limitata cultura digitale tra gli esercenti, con il 60% che ritiene basso o molto basso il grado di raccolta e valorizzazione dei dati dei clienti.
Il sondaggio rivela anche che i metodi di pagamento avanzati come il “Buy Now Pay Later” (BNPL), che consente di rateizzare i pagamenti online, stanno diventando sempre più diffusi. Nel 2023, il 40% degli utenti ha effettuato almeno il 10% degli acquisti online utilizzando il BNPL, e il 60% avrebbe rinunciato all’acquisto se questa opzione non fosse stata disponibile.