Altro che crisi Lazio, i contorni sono da tempesta feroce. L’orizzonte non offre un cielo terso, le nubi sono tetre, rinforzate da un nero carbone che rappresenta appieno l’umore di casa biancoceleste. Che sia squadra o tifosi poco cambia, lo stato d’animo è lo stesso. La sconfitta contro l’Udinese non ha fatto altro che acuire il tutto. La punizione il ritiro a Formello, che i giocatori non hanno gradito, ma Claudio Lotito non transige.

Il presidente-senatore vuole una reazione, crede ancora all’Europa, ma il registro va cambiato. Tutto questo per poi “sedersi e parlare” secondo Marco Ballotta, che in esclusiva a Tag24 ha parlato del momento Lazio, facendo riferimento ad una squadra “svuotata, senza la determinazione di fare risultato“.

Crisi Lazio, le parole di Marco Ballotta a Tag24

La crisi è arrivata in casa Lazio, ma Marco Ballotta non fa la caccia al colpevole: “In queste situazioni le colpe vanno divise“. Sta di fatto che ciò che preoccupa è l’andamento di una squadra che in stagione ha collezionato la bellezza di 16 sconfitte stagionali, racimolando 4 ko consecutivi nelle ultime 4 giocate. La misura è colma anche per i tifosi, che nel pentolone della contestazione hanno messo pure Maurizio Sarri, “dispiaciuto per questa situazione”, così come spiegato dal vice Giovanni Martusciello nel post partita.

Ma per Marco Ballotta i problemi sono di vecchia data.

D: Marco il giocattolo si è rotto?

R: Era già incrinato prima, poi ci si aspettava una partita diversa dal punto della determinazione. Poteva arrivare un risultato diverso almeno vedendo il primo tempo, ma il campo ha detto che l’Udinese ha vinto, questo deve far scattare campanelli d’allarme che già suonavano prima. Ci si aspettava tanto da questa partita per recuperare terreno, e il verdetto è stato chiaro per il futuro. La zona UEFA si sta allontanando, non è irraggiungibile, ma ora diventa critica, sopratutto non penso che questa sia la Lazio. Poi penso che la colpa non possa essere di uno solo, sta di fatto che non mi aspettavo un’annata del genere.

D: La sensazione è che la squadra in alcune situazioni vada avanti più per inerzia che per idee.

R: Questo mi ha lasciato perplesso. I giocatori ci sono, ma li ho visti spenti, ed è dannosissimo. La squadra passa per il gioco, ma se sei anche deciso allora le partite le porti a casa la maggior parte delle volte, ma li ho visti demotivati. La parola giusta è svuotati, non con la determinazione di fare risultato a tutti i costi.

D: Svuotati perchè cominciano a mal sopportare l’idee di calcio che Sarri vuole offrire?

R: Sono professionisti, magari può esserci qualcosa che non va con l’allenatore, ma sei tu che vai in campo. Poi può esserci qualcosa che non va, ma quando scendi in campo devi dare comunque il massimo a prescindere da tutto. Serve una reazione, anche se potrebbe essere troppo tardi.

Tra futuro e ritiro

La crisi della Lazio sta mettendo l’ambiente in una situazione d’agitazione palpabile, con Marco Ballotta che non ha dubbi: in futuro bisognerà rivedere la situazione in ogni suo elemento.

D: Necessario svecchiare la squadra?

R: E’ indubbio che in un modo o nell’altro bisogna intervenire, così non possono riproporre le stesse condizioni per il prossimo campionato. Bisognerà sedersi al tavolo anche prima della fine della stagione per decidere cosa fare.

D: Bisognerebbe puntare sempre su Sarri anche per il futuro?

R: E’ una scelta che deve fare la società. Il primo anno non è andata come doveva essere, anhce se quando cambi allenatore e giocatori ci sta che ci voglia tempo per assimilare le idee; il secondo anno è stato valido, lo dimostra il secondo posto, mentre quest’anno non dico che mi aspettavo lo stesso risultato della stagione passata, ma almeno una Lazio a ridosso della zona Champions. In campionato non puoi trovarti così lontano, vuol dire che qualcosa non ha funzionato.

D: Il ritiro secondo te può servire?

R: Sono prove che fai, secondo me porta a poco. Non sono quei due-tre giorni in più che possono far cambiare le cose. La società doveva intervenire per provare a smuovere le cose, ma la squadra già sta insieme spesso. E’ una mossa per poterle provarle tutte, vediamo se smuoverà qualcosa.