È ufficiale la partenza del bonus badanti per anziani dell’importo di 1.380 euro al mese dal 1° gennaio 2025 per una sperimentazione che durerà due anni. La misura è stata approvata nel Consiglio dei ministri del governo di Giorgia Meloni di ieri, 11 marzo 12024, e prevede lo stanziamento complessivo di un miliardo di euro per l’assistenza alla terza età. I fondi derivano da quanto si prevede alle Missioni 5 e 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) all’interno di un contesto, quello italiano, caratterizzato dall’età media e dall’invecchiamento della popolazione più alti tra gli Stati dell’Unione europea e al secondo posto rispetto ai dati demografici del Giappone. 

La riforma è complessiva ed è un obiettivo centrato in ambito di Pnrr. Oltre agli investimenti, infatti, i fondi del Recovery Fund dovranno assicurare cambiamenti e interventi consistenti entro il 2026. Quello del bonus badanti agli anziani è un target che il governo di Giorgia Meloni porta a casa come obiettivo raggiunto. 

Bonus badanti anziani di 1.380 euro al mese ufficiale dal 1° gennaio 2025 

Parte ufficialmente dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026 la sperimentazione del bonus badanti per gli anziani over 80 anni in condizioni gravissime e di non autosufficienza con importo mensile da assegnare che arriva a 1.380 euro. L’ammontare deriva da un’indennità fissa di 850 euro più l’importo dell’indennità di accompagnamento di 531,76 euro, per un totale che sfiora i 1.400 euro al mese.

In questo periodo di sperimentazione di due anni, beneficeranno di questa prestazione universale circa 26mila anziani con Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) entro i 6.000 euro. Il bonus dovrà essere speso per prestazioni di assistenza assicurate dai badanti oppure per servizi offerte da società che si occupano di cura e assistenza. 

Bonus badanti anziani, chi può richiederlo e come funziona 

Un’attenzione particolare dovrà essere posta dai fruitori del bonus erogato per i servizi della terza età. In caso di mancata spesa delle indennità versate – con tanto di documentazione a testimoniare il ricorso ai servizi di badanti e società di cura – scatterà la revoca dell’assegno stesso. Rimarrà, quindi, l’assegno di accompagnamento di 531,76 euro, mentre si provvederà a revocare la quota-bonus di 850 euro. 

Indennità di accompagnamento e assegni di cura per gli over 65 anni: tutte le ultime novità 

La misura del bonus anziani di 1.380 euro al mese rientra nel decreto attuativo della legge 33 del 2023. La riforma dell’assistenza ai soggetti della terza età è stata votata nella giornata di ieri e va a completare un percorso legislativo obiettivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Anche se i 43 articoli centrano il target previsto dalle Missioni 5 e 6 del Pnrr, tuttavia, non sono pochi i nodi legati al contesto di assistenza degli anziani.

Innanzitutto c’è il nodo delle risorse: 500 milioni di euro dovranno essere spesi nei due anni di sperimentazione del bonus agli anziani di 80 anni, 250 milioni di euro per il 2025 e altrettanti per il 2026. Soldi freschi arrivano solo dal Recovery Fund, ma altrettanti dovranno essere investiti dal governo per l’assistenza alla terza età che parte dai 65 anni

Quali misure sono in arrivo dal Pnrr? 

Sullo sfondo il governo dovrà individuare i soggetti destinatari de le misure assistenziali, con la definizione, innanzitutto, di cosa si intenda e da quando parta la terza età. Solo in una definizione più precisa delle definizioni si potrà puntare – in un’ottica più complessiva di integrazione socio-sanitaria territorialeall’assistenza a domicilio degli anziani.

Particolare importanza assumeranno le definizioni dei livelli assistenziali minimi nell’ambito dei Lea e Leps, in contemporanea con l’apertura delle Case di comunità (per prestazioni extraospedaliere) e Case di continuità (per prestazioni ai malati cronici) previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per svuotare gli ospedale di soggetti che non abbiano bisogno di prestazioni con caratteristiche di urgenza ed emergenza.