Nel 2001 fu arrestato insieme alla fidanzatina Erika De Nardo per aver ucciso la madre e il fratello 11enne di lei a Novi Ligure. Ora Mauro Favaro, per tutti “Omar”, rischia di tornare a processo per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, accuse che gli sono state mosse dall’ex moglie e che lui fin dall’inizio repinge con fermezza. Il suo avvocato, Lorenzo Repetti, si è detto più volte convinto del fatto che siano da inquadrare nell’ambito della causa di separazione che vede coinvolti lui e la donna e in cui si discute, fra l’altro, l’affidamento della figlia.

Omar Favaro e il possibile processo per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale

“Ti sfregio con l’acido”, “ti riduco in sedia a rotelle”. È questo il tenore di alcune delle frasi che Omar Favaro avrebbe rivolto all’ex moglie, la donna con cui si era rifatto una vita dopo aver scontato la pena riconosciutagli per i fatti di Novi Ligure e che qualche mese fa lo ha denunciato per maltrattementi in famiglia e violenza sessuale, accusandolo di averla percossa fisicamente e danneggiata psicologicamente per lungo tempo, arrivando a minacciarla di morte.

A parlarne è Il Corriere della Sera, secondo cui l’uomo, oggi 41enne, potrebbe presto finire a processo: la Procura di Ivrea, che stava indagando sul caso, ha infatti chiuso le indagini. Favaro si proclama innocente. Il suo avvocato, Lorenzo Repetti, si è detto più volte convinto del fatto che le accuse mosse nei suoi confronti da parte dell’ex moglie siano da inquadrare nell’ambito della causa di separazione che li vede coinvolti e in cui si discute, fra l’altro, l’affidamento della figlia che hanno avuto insieme.

“Il suo passato non c’entra, ma continua a perseguitarlo”, aveva detto a La Repubblica nel commentare la notizia della denuncia alle autorità, avanzando il sospetto che si stesse solo cercando di strumentalizzare ciò di cui l’uomo si macchiò quando era ancora minorenne. Sospetto che ha avuto anche il tribunale del Riesame di Torino che, chiamato a decidere se sottoporlo a una misura cautelare restrittiva mentre era indagato, a giugno aveva stabilito che non fosse possibile considerarlo socialmente pericoloso solo per via del suo passato criminale, lasciandolo in libertà.

La condanna per il delitto di Novi Ligure, commesso insieme ad Erika De Nardo

Di Omar Favaro e di Erika De Nardo non si è mai smesso di parlare: il delitto per cui sono stati condannati a 16 e 20 anni di reclusione è ancora impresso nella mente di molti per la sua efferatezza. Si consumò il 21 febbraio del 2001.

I due avevano 17 e 16 anni e stavano insieme da qualche tempo quando, di comune accordo, uccisero (dopo aver programmato di farlo) la madre e il fratello della giovane, Susy Cassini e Gianluca De Nardo, di 42 e 11 anni, risparmiando il padre solo perché era assente in casa.

Volevano essere liberi di vivere nella villetta che la famiglia possedeva a Novi Ligure, in Piemonte, soli e felici. Stando alle ricostruzioni, colpirono le vittime con quasi 100 coltellate, dopo averle aspettate e colte di sorpresa nell’abitazione di via Dacatra.

Poi tentarono di depistare le indagini: mentre Favaro corse a casa, Erika chiese aiuto ai vicini, sostenendo di essere riuscita a fuggire dalla furia di alcuni uomini stranieri che dopo essersi introdotti nella sua abitazione per una rapina avevano massacrato la madre e il fratello. Due giorni dopo furono arrestati; poi finirono a processo, venendo condannati. Gli esperti che li visitarono accertarono che erano totalmente capace di intendere e di volere. Ecco com’è la loro vita oggi.