Parte da aumenti degli stipendi agli infermieri e ai tecnici della sanità per 125 euro al mese la trattativa per il rinnovo del contratto del comparto della Pubblica amministrazione per il triennio 2022-2024. È quanto si prevede nell’Atto di indirizzo del comparto della PA, il documento sul quale si baseranno le trattative all’Aran, l’agenzia deputata dal governo per sedere ai tavoli con i sindacati e arrivare a un accordo.
A prescindere dagli aumenti delle retribuzioni (per medici e dirigenti amministrativi gli incrementi seguiranno altre trattative), l’Atto di indirizzo pone questioni ormai note nell’ambito della sanità e degli ospedali. Quali, ad esempio, un sempre maggiore malcontento degli operatori ospedalieri rispetto alle questioni lavorative – soprattutto dopo il periodo di pandemia – e l’invecchiamento progressivo della popolazione italiana, che conta ad oggi un over 65 ogni cinque abitanti. Secondo i dati dell’Istituto di statistica, nel 2050 l’8 per cento della popolazione italiana avrà oltre 85 anni.
Aumenti stipendi infermieri e tecnici di 125 euro al mese nel nuovo contratto 2022-2024
In arrivo aumenti degli stipendi di 125 euro al mese per gli infermieri e i tecnici della sanità e degli ospedali con il nuovo rinnovo del contratto per il triennio in corso, 2022-2024. La trattativa all’Aran, l’agenzia che porterà avanti i tavoli con i sindacati alla ricerca di un accordo, partirà mercoledì prossimo, 20 marzo 2024. E, come promesso dal governo, i tavoli inizieranno proprio dal comparto della sanità, in continuità con quanto già avvenuto nello scorso rinnovo contrattuale, la cui firma – per medici e infermieri – era arrivata a fine gennaio scorso.
Per i 581.148 infermieri e tecnici della sanità le risorse stanziate sono pari a un miliardo e mezzo. Conti alla mano, si parte da una base di trattativa di un aumento lordo all’anno di 1.628 euro, pari a 125 euro per le tredici mensilità.
Aumenti stipendi infermieri 2024 e incrementi retributivi degli altri comparti della PA
La trattativa partirà, in ogni modo, in handicap rispetto alle cifre che si attendevano alla vigilia. Nel recente Rapporto semestrale sugli stipendi dei dipendenti del pubblico impiego dell’Aran, infatti, si stimavano aumenti medi mensili nel nuovo contratto 2022-2024 di 160 euro, cifra che potrà essere raggiunta considerando le categorie retributive più elevate della Pubblica amministrazione, ma che, al momento, lascerà sicuramente insoddisfatti gli operatori del comparto della Sanità.
Le stime del Rapporto, infatti, si basavano sia sugli aumenti degli ultimi rinnovi contrattuali che, soprattutto, sull’inflazione osservata negli ultimi anni. Pur nella consapevolezza che sarà impossibile rimanere nella scia del tasso di inflazione osservato soprattutto negli anni 2022 e 2023 – con una parallela sommatoria dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo del periodo del nuovo contratto del 17,3 per cento – l’attesa per il nuovo comparto segnalava un incremento medio delle retribuzioni pari al 6,2 per cento.
Percentuale ben più elevata rispetto agli ultimi due rinnovi dei contratti della Pubblica amministrazione, pari al 3,48 per cento medio nel triennio 2016-2018, e al 5,02 per cento medio nel triennio 2019-2021.
Di quanto aumenteranno le buste paghe dei dipendenti della Pubblica amministrazione con ill nuovo contratto?
Per questa tornata di rinnovi contrattuali, il governo ha stanziato circa 10 miliardi di euro. Dei 9,94 miliardi del triennio 2022-2024, circa un quarto andrà al comparto pubblico della sanità, con somme superiori (per tutti i comparti) ai 6,73 miliardi di euro del triennio 2019-2021 e dei 5,1 miliardi di euro del 2016-2018.
Si ricorda, infine, che i rinnovi dei contratti della Pubblica amministrazione dovranno tener conto, nel conteggio di aumenti e arretrati, degli anticipi già versati nelle buste paghe dei lavoratori del pubblico impiego nel cedolino di dicembre 2023. Tali anticipi consistevano nel versamento dell’indennità di vacanza contrattuale dell’intero anno 2024 moltiplicata per un indice pari a 6,7.
Il comparto della sanità – medici, infermieri, operatori socio-sanitari (Oss) dirigenti medici, tecnici e amministrativi – hanno ricevuto tali anticipi, a differenza di alcuni comparti che sono rimasti senza, perché gli stipendi sono finanziati da bilanci dell’amministrazione stessa (ad esempio, gli enti locali).