Due cose sono infinite, l’Universo e il mantra “Ripartiamo dai territori”. Ma sul primo ci sono dei dubbi. Il problema di voler ripartire dai territori resta quello che chi pensa di farlo, poi in sostanza non li conosce abbastanza. È per questo che in Basilicata resta il braccio di ferro sulla candidatura di Angelo Chiorazzo. L’imprenditore senese inviso al resto della coalizione progressista, crea scompiglio nel Pd, ma rischia di far passare Azione e i progressisti dal lato opposto. Ieri sera ad esempio è spuntato anche un nome nuovo: quello del presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, anche lui nato a Potenza. Anche qui si va un po’ alla caccia del nativo ‘lucano.

Elezioni Basilicata 2024, Pittella (Azione): “Tre persone non decidono per tutti”

Per questo ci ritroviamo un campo largo con tutte le crepe, Elly Schlein e segreteria al seguito non sa che per arrivare al cuore della Basilicata tocca partire da chi l’ha governata da mezzo secolo, tipo i Pittella.

L’attuale ex governatore della Basilicata, Marcello Pittella, passato ad Azione insieme al fratello Gianni subito dopo la caduta del Governo Draghi, mette in chiaro che l’alleanza con il Pd ha degli limiti chiari, incluso il candidato Chiorazzo:

“Abbiamo contestato il metodo di scelta del candidato presidente dall’inizio, e si continua a sbagliare ancora. Tre persone chiuse in una stanza pensano di poter decidere per tutti. L’eventuale coalizione viene ignorata, e nel silenzio complessivo, ci si aspetta poi l’ubbidienza?”.

Pittella: “Con Chiorazzo si perde solo tempo”

Le affermazioni di Pittella, assolto da poco anche per l’inchiesta di sanitopoli, sembrano un messaggio chiaro alla nuora affinché suocera intenda, su quanto possa fare Azione:

“Azione, con la propria dote elettorale, rappresenta una forza politica dalla non trascurabile rilevanza. Lo sanno bene sui tavoli delle trattative che, però, proseguono grossolanamente senza meta perdendo l’obiettivo di proporre ai lucani un candidato unitario di centrosinistra che possa soddisfare le legittime aspettative di tutti gli attori coinvolti a partire da chi fin dall’inizio (Socialisti e Basilicata Possibile) non ha sposato la candidatura di Chiorazzo“.

Calenda: “Confronto di Azione con Tajani”

Nel frattempo il leader di Azione è atteso già in Basilicata questo week end, Carlo Calenda però non nega nemmeno un confronto con i forzisti facendo temere un appoggio all’attuale governatore Bardi:

“Un confronto con Tajani? È normale, noi appoggiamo il candidato più preparato. In Calabria appoggiamo Occhiuto, la verità è che la discussione sull’Abruzzo è un enorme cazzeggio. Non parlo di campi larghi, figuriamoci con la destra. Noi la valutazione la facciamo sui candidati”.

Bonelli (Verdi): “Troviamo una soluzione”

Tra gli alleati del campo largo però ci sono anche i Verdi con il leader Angelo Bonelli che afferma:

“Penso che andrebbe trovato un candidato che unisce, va trovato un candidato unitario. I 5 Stelle non mi pare vogliano Chiorazzo, ma stiamo parlando per far sì che si trovi una soluzione condivisa”