Monaco, un principato affacciato sulla Costa Azzurra, è da lungo tempo la meta prediletta di individui facoltosi in tutto il mondo, che decidono di trasferirsi in questo Stato, in particolare nella splendida Montecarlo. Il suo clima gradevole, il lusso del suo stile di vita e l’attrattiva del suo sistema fiscale lo rendono una scelta privilegiata per la residenza. Ma per viverci devi necessariamente essere benestante.
Quanti soldi servono per vivere a Montecarlo?
Dal 2017, nel Principato di Monaco, è stata implementata una normativa che impone ai nuovi residenti di versare un deposito minimo di 500.000 euro presso una banca monegasca per ottenere un certificato bancario, indispensabile per conseguire una carta di residenza a Montecarlo e nel resto del Paese, a meno che non abbiano un’occupazione remunerativa. Questa normativa ha di recente suscitato dibattiti all’interno della comunità bancaria monegasca, con alcune voci che suggeriscono un notevole aumento di tale soglia.
Per quanto riguarda coloro che aspirano a diventare residenti grazie ad una professione, potranno presentare un contratto di lavoro, documentazione attestante la proprietà o la gestione di un’azienda, o l’assunzione di responsabilità da parte di terzi.
Perché per vivere a Montecarlo devi avere almeno 500mila euro?
Prima di delucidare la ragione dell’introito della soglia di 500.000 euro, è cruciale comprendere le ragioni che hanno spinto le autorità monegasche a implementare questa normativa. Il Principato di Monaco è caratterizzato da un elevato costo della vita, soprattutto per quanto concerne gli affitti nel settore immobiliare. Pertanto, le autorità hanno ritenuto essenziale richiedere ai nuovi residenti senza reddito fisso di dimostrare di avere risorse finanziarie sufficienti per sostenere la vita a Monaco senza dipendere da un’occupazione.
Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione è l’elevato costo per metro quadrato. Le proprietà immobiliari risultano estremamente dispendiose, e ciascun metro quadrato deve essere remunerativo. Le autorità mirano a garantire che gli individui facoltosi che intendono stabilirsi a Monaco vincolino una parte del loro patrimonio presso una banca monegasca. Questo assicura, in qualche modo, che coloro che godono dei benefici della sicurezza, del sistema sanitario, del lusso di vita e del clima soleggiato di Monaco contribuiscano anche alla crescita economica del paese, attraverso il loro consumo e le loro spese. Data la limitatezza di spazio, il Principato non può accogliere tutti.
La soglia dei 500mila euro al centro del dibattito
Prima dell’implementazione di questa soglia, ogni istituto bancario poteva stabilire il proprio importo per il certificato bancario, generando una considerevole disparità. Alcune banche richiedevano depositi a partire da €100.000, mentre altre richiedevano uno o addirittura due milioni. Tale diversità di pratiche poteva generare confusione tra i clienti e attirare residenti indesiderati. Per questa ragione, l’Associazione Monegasca delle Attività Finanziarie (AMAF) ha stabilito un importo comune di 500.000 euro, accettato all’unanimità da tutti gli attori interessati.
Tuttavia, recentemente, i professionisti del settore bancario monegasco hanno sollevato interrogativi riguardo a questa soglia di 500.000 euro. Ritengono che tale importo sia eccessivamente basso considerando le notevoli ricchezze di coloro che intendono stabilirsi a Monaco. Alcuni propongono un aumento significativo di questa cifra, persino rendendola una percentuale della fortuna complessiva del neo-arrivato. L’obiettivo di questa proposta è assicurare che chi si insedia a Monaco investa una parte rilevante della propria ricchezza.
Attualmente, non c’è un consenso unanime nella piazza finanziaria monegasca riguardo all’incremento di questa soglia. Alcuni sostengono lo status quo, mentre altri auspicano un aumento. Al momento, sembra che nessuno stia cercando di ridurre o incrementare questo requisito. Per ora, non è previsto un cambiamento imminente, ma il dibattito è ancora aperto. Una cosa è certa: questa regola rimarrà al centro delle discussioni a Monaco, coinvolgendo sia le questioni finanziarie che la reputazione internazionale del Principato.