Da una parte la campagna elettorale, dall’altra le battaglie giudiziarie. Donald Trump è costretto a destreggiarsi tra questi due fronti negli ultimi mesi e così eccolo richiedere il rinvio del processo sul caso Stormy Daniels, l’ex pornostar con la quale avrebbe avuto una relazione extraconiugale. L’ex presidente è accusato di aver pagato la Daniels per farla tacere.

Trump aspetta l’immunità e chiede il rinvio del processo Stormy Daniels

Dopo le frasi su Adolf Hitler che “ha fatto anche cose buone“, per ‘solleticare’ le frange più estremiste del proprio elettorato, per Donald Trump è il momento di pensare alle cose serie.

Come i processi che lo vedono imputato e che potrebbero costargli la partecipazione alle elezioni.

I legali del tycoon hanno presentato ufficialmente al giudice di New York la richiesta di rinviare il procedimento, che lo vede imputato per aver usato soldi dei finanziamenti elettorali per comprare il silenzio dell’ex pornostar sulla loro relazione.

Trump spinge affinché si attenda la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti in merito alla sua immunità, che lo salverebbe da tutti i procedimenti riguardanti eventuali reati commessi mentre rivestiva la carica di presidente.

Tuttavia, la vicenda risale al 2016, quando l’ex presidente era ancora un semplice candidato alla Casa Bianca, quindi l’immunità non dovrebbe comunque applicarsi.

Caso Stormy Daniels, di cosa è accusato Trump?

Il caso che vede coinvolta l’ex pornostar – il cui vero nome è Stephanie Clifford – è una vera e propria spina nel fianco per Trump. La donna, infatti, tiene testa all’ex tycoon da anni, e fu la prima a esprimere soddisfazione quando Trump venne incriminato, lo scorso anno.

Una faccenda personale che già nel 2016 rischiò di compromettere la corsa alla Casa Bianca dell’imprenditore Usa. L’incontro sessuale avuto con la Daniels, infatti, avvenne proprio durante quella campagna elettorale, mentre sua moglie stava per dare alla luce il loro figlio.

Se la vicenda fosse arrivata all’opinione pubblica, sarebbe stato un disastro, e così Trump decise di pagare il silenzio della donna con la cifra di 130mila dollari. Tuttavia, secondo l’accusa, parte di quei soldi proverrebbero da finanziamenti elettorali che non possono essere utilizzati per finalità diverse da quelle della campagna, da cui l’incriminazione e il processo che, salvo colpi di scena dell’ultim’ora, dovrebbe avere inizio il 25 marzo presso la Corte di New York.