Una scelta difficile, complicata che solleverà tante polemiche. Dopo il presidente dell’Anpi milanese Roberto Cenati, anche un consigliere del Pd ha deciso di fare un passo indietro per lo stesso motivo: a Gaza c’è una gravissima situazione umanitaria ma non c’è nessun genocidio.
Medio Oriente, Consigliere Pd Nahum come Cenati che attacca: “Troppo ambiguo il partito”
Parole e decisioni che hanno creato parecchie polemiche e alzato ancora di più la tensione. Ma una scelta che allo stesso tempo mette spalle al muro il Partito Democratico, troppo ambiguo sulla situazione in Medio Oriente e anche in Ucraina. E questo è una cosa che si avverte tra i militanti di una certa età e si fa finta di nulla. Il consigliere Daniele Nahum, durante il consiglio comunale di Milano, si lascia andare e lo fa in maniera diretta.
“Non voglio però girarci troppo intorno nella mia decisione di lasciare il Partito Democratico hanno pesato diverse ambiguità sulla politica estera ed il clima che si è prodotto in vari settori del mondo di sinistra dopo il 7 ottobre“, ha spiegato con amarezza il consigliere del partito democratico.
E attacca a testa bassa anche con estrema amarezza e delusione e prova a spiegare il suo stato d’animo: “Si è sdoganata, soprattutto all’interno della giovanile del Partito Democratico, la parola genocidio in riferimento alla gravissima crisi umanitaria che sta vivendo la popolazione civile all’interno della Striscia di Gaza“. E Nahum non ci sta per questo insiste e va avanti nel suo lungo monologo che ha già creato polemica: “Usare così la parola genocidio, è un termine pericoloso, falso e inadeguato utilizzato in quel contesto”.
Per Daniele Nahum è una situazione pericolosa e bisogna stare attenti perché “l’utilizzo improprio e strumentale di questo termine ha scatenato un’ondata di antisemitismo. In chi lo utilizza c’è una voglia conscia e inconscia di fare passare le vittime di ieri nei carnefici di oggi, di comparare gli ebrei ai nazisti”