Un elettrodotto sottomarino, realizzato per garantire un collegamento subacqueo per la trasmissione dell’energia elettrica, è un’opera fondamentale per la sicurezza energetica.

In grado di garantire una connessione con elevata efficienza energetica, fondamentale per la resilienza del sistema elettrico nazionale, i collegamenti elettrici realizzati sotto il livello del mare sono strategici e indispensabili.

Per l’Italia, impegnata nella transizione energetica dalle fonti fossili verso le rinnovabili, la necessità d’integrare efficacemente gli impianti per la produzione di energia green, impone lo sviluppo di un sistema elettrico efficiente.

Le FER – Fonti Energetiche Rinnovabili, necessarie per sviluppare e integrare la generazione distribuita dell’energia elettrica sul territorio nazionale attraverso l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, richiedono linee elettriche con ampia flessibilità di connessione.

Terna – Rete Elettrica Nazionale S.p.A., la società italiana attiva nella gestione delle reti di trasmissione dell’energia elettrica, ha stanziato 1,3 miliardi di euro per realizzare il nuovo elettrodotto sottomarino Adriatic Link indispensabile per la sicurezza energetica del Bel Paese.

L’infrastruttura energetica, con una lunghezza di duecentocinquanta chilometri necessaria per garantire una connessione elettrica tra l’Abruzzo e le Marche, permetterà di potenziare il sistema elettrico italiano.

Realizzato da Prysmian Group S.p.A., azienda italiana leader della produzione e nell’istallazione di cavi sottomarini, il collegamento elettrico subacqueo è un’opera essenziale per lo sviluppo tecnologico ed energetico dello stivale.

L’elettrodotto sottomarino, garantendo un collegamento elettrico in grado di sostenere la transizione energetica dell’Italia e favorendo la connessione elettrica di nuove infrastrutture per la produzione di energia rinnovabile, permette di aumentare la sicurezza energetica del Bel Paese.

Con una nuova dorsale adriatica, in grado di garantire un collegamento elettrico tra il Sud e il Nord dello stivale, l’infrastruttura energetica può assumere un ruolo strategico per permettere all’Italia di affermarsi come hub energetico europeo.

Adriatic Link, l’elettrodotto sottomarino per la sicurezza energetica

L’elettrodotto sottomarino, con il progetto sviluppato da Terna S.p.A. e realizzato dalla società Prysmian Group S.p.A. a fronte di un investimento pari a 1,3 miliardi di euro, è un collegamento subacqueo per la trasmissione dell’energia elettrica, in grado di aumentare la sicurezza energetica del Bel Paese.

L’infrastruttura energetica, realizzando una dorsale adriatica per la connessione elettrica tra l’Abruzzo e le Marche, permette di aumentare di circa mille megawatt la capacità di scambio energetico tra il centro-sud e il centro-nord dello stivale.

L’elettrodotto sottomarino, con una lunghezza complessiva di duecentocinquanta chilometri, permette di collegare elettricamente le stazioni elettriche di conversione realizzate a Cepagatti, in provincia di Pescara e a Fano, nel comune della provincia di Pesaro e Urbino.

Realizzato con due cavi per la trasmissione dell’energia elettrica, con duecentodieci chilometri di cablaggio subacqueo posati a una profondità massima di cento metri nelle acque dell’Adriatico e quaranta chilometri di linea terrestre, l’elettrodotto sottomarino ha un ruolo fondamentale per la sicurezza energetica nazionale.

Il progetto dell’Adriatic Link, necessario per realizzare un collegamento subacqueo per la trasmissione dell’energia elettrica tra il mezzogiorno e il Nord del Bel Paese, permetterà di sviluppare l’unica direttrice a quattrocento chilovolt tra l’Abruzzo e le Marche.

Con la realizzazione dell’elettrodotto sottomarino, oltre a migliorare il livello di sviluppo tecnologico del sistema elettrico nazionale, si possono ottenere molteplici vantaggi per la connessione degli impianti per la produzione di energia elettrica rinnovabile, sostenendo la transizione e la sicurezza energetica dell’Italia.

L’infrastruttura energetica, migliorando l’integrazione e la connessione delle fonti energetiche rinnovabili nel sistema elettrico nazionale, permette di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e sviluppare un modello energetico sostenibile ed efficiente.

Dalla transizione all’efficienza energetica

La realizzazione dell’elettrodotto sottomarino Adriatic Link, autorizzata con un decreto del MASE – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica il trentuno gennaio 2024, ha un’importanza notevole per la transizione e la sicurezza energetica dello stivale.

L’Italia, per raggiungere gli obiettivi della transizione energetica dalle fonti fossili verso le rinnovabili, dovrà raggiungere entro il 2050, come stabilito dalla road-map del Green New Deal, la completa decarbonizzazione.

Per ambire a un traguardo cosi ambizioso ma necessario, per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, è fondamentale sviluppare un modello energetico sostenibile, basato sull’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e dei vettori energetici green, per soddisfare il fabbisogno energetico.

Tuttavia, per ridurre progressivamente la dipendenza dalle fonti fossili sostituendole con le rinnovabili, è indispensabile affrontare sfide tecnologiche.

Una delle maggiori difficoltà che bisogna affrontare, per sostenere efficacemente la transizione energetica, è quella di potenziare il sistema elettrico nazionale per permettere la connessione degli impianti, realizzati sul territorio nazionale, per generare energia elettrica rinnovabile.

L’elettrodotto sottomarino, aumentando la resilienza del sistema elettrico con una maggiore possibilità d’integrazione della generazione distribuita sul territorio, permette di aumentare la sicurezza energetica dell’Italia e di ridurre la dipendenza dalle importazioni energetiche.

Il collegamento elettrico subacqueo, previsto dal PNIEC – Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, permette anche d’incrementare i flussi di scambio energetico tra le regioni centrali dello stivale.

L’infrastruttura energetica sottomarina, fondamentale per sostenere la transizione energetica e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e dalle importazioni energetiche, permette all’Italia di sviluppare un modello energetico sostenibile, nel quale la sicurezza energetica e la sostenibilità ambientale possono plasmare un futuro green.