La testata di Roberto D’Aversa a Thomas Henry continua a far discutere. Il gesto del tecnico non è passato in sordina, ha portato avanti uno strascico di polemiche e inevitabili prese di posizione. Come quella del Lecce, che subito dopo l’accaduto ha preso le distanze dal gesto del mister con un comunicato contro di lui, per poi esonerarlo.
Al suo posto adesso è corsa a due tra Leonardo Semplici e Luca Gotti, ma il gesto rimane. E non è la prima che di episodi così accadono.
D’Aversa e la testata della discordia: gli altri episodi
Il mister ha saputo subito di aver superato la linea di confine. Nel post partita contro il Verona perso per 1-0, D’Aversa si è scusato, cercando di recuperare dopo il gesto shock. Ma non è servito a nulla, con il presidente del Lecce Savero Sticchi Damiani che ha deciso per l’esonero del tecnico, con il club salentino alla ricerca immediata del suo sostituto.
Ma non è la prima volta che si parla di allenatori protagonisti in negativo, la storia calcistica narra di altre situazioni di questo tipo. E’ l’esempio di Delio Rossi con Adem Ljajic; all’epoca il mister sedeva sulla panchina della Fiorentina, stagione 2011/2012. Il match in questione quello contro il Novara, dove Rossi decise di cambiare l’attaccante serbo al 30′ del primo tempo per provare a dare lo scossone alla Viola, sotto di due gol contro l’allora penultima in classifica.
Un cambio mal digerito da Ljajic, che tornando in panchina si rivolse in maniera ironica al tecnico, applaudendolo. Un gesto che non è piaciuto a Delio Rossi, che si scagliò verso il giocatore colpendolo con schiaffi ripetuti, prima di essere allontanato dai giocatori in panchina. Azione che ha portato in seguito i Della Valle a optare per l’esonero del tecnico, troppo grave l’episodio.
Un altro episodio fu quello con protagonisti Mimmo Di Carlo e Stefano Baldini, all’epoca allenatori rispettivamente del Parma e del Catania. Agosto 2007, i due tecnici hanno un’accesa discussione, con Baldini che prova a trovare la via della pace tendendo la mano al collega, che si gira dall’altra parte rifiutandola. Gesto mal digerito dal mister del Catania, che reagì colpendo Di Carlo con un calcio nel sedere, venendo in seguito esonerato.
Fabrizio Castori e la rissa in Lumezzane-Cesena
Altro momento concitato nel 2004, con protagonista Fabrizio Castori, all’epoca tecnico del Cesena. Contro il Lumezzane ci si gioca l’accesso in Serie B tramite i playoff di C1. Gli ospiti vanno in vantaggio, ma i padroni di casa riagguantano il pareggio durante il primo tempo supplementare. Da lì la rissa, con Castori che punta Pietro Strada, colpendolo ripetutamente con calci e pugni, con il tecnico della Lumezzane che verrà ricoverato. Un gesto che costerà caro al tecnico, squalificato poi per tre anni.
Anche un uomo dallo spirito sereno come Enzo Bearzot si rese protagonista di un episodio discutibile, prima dei Mondiali di Spagna ’82. In quel caso il ct della Nazionale si scagliò contro una tifosa che aveva insultato Bearzot chiamandolo “scemo scimmione e bastardo” per non aver inserito Evaristo Beccalossi nella lista dei convocati per la kermesse mondiale. Un gesto che scatenò tante polemiche, con entrambe le parti che ebbero modo poi di potersi chiarire.
Gli episodi all’estero
Non solo la testata di D’Aversa a Henry e altri episodi in Italia, anche nei campionati europei ci sono stati momenti discutibili con protagonisti allenatori. E’ il caso dello sconto Mourinho-Vilanova durante Real Madrid-Barcellona del 2011, match valevole per la Supercoppa di Spagna. Lo Special One sedeva sulla panchina dei Blanocs, mentre Vilanova era il secondo di Guardiola.
All’improvviso si scatena un parapiglia che interessa anche le panchine, con Mourinho che si avvicinò a Vilanova per poi infilargli un dito nel occhio da dietro. Il mister si girò per spintonarlo, ma la punizione arrivò in seguito, con lo Special One che ricevette due giornate di squalifica.
Andando indietro nel tempo, rimane nella storia l’episodio che vede come protagonisti Sir Alex Ferguson e David Beckham al Manchester United. Era il 2003, negli spogliatoi il tecnico riprese il centrocampista inglese, che rispose per le rime.
Un gesto mal digerito dal mister, che colpì con rabbia uno scarpino che finì dritto in faccia a Beckham; il giocatore reagì subito, con i compagni di squadra che dovettero fermarlo per evitare guai peggiori.