Se hai ottenuto il riconoscimento di un’invalidità all’80% e sei incerto su quali siano le prestazioni e le agevolazioni a cui hai diritto, è importante sapere che, in determinate circostanze, è possibile richiedere l’assegno di invalidità e beneficiare delle agevolazioni previste dalla Legge 104 per i disabili in situazioni gravi.

Quanto si prende di pensione con 80% di invalidità?

Esaminiamo nel dettaglio quali agevolazioni e prestazioni possono essere richieste quando è accertata un’invalidità all’80%, senza tralasciare le opportunità offerte dai bandi INPS Long Term Care e Home Care Premium, che offrono contributi per le spese di assistenza domiciliare e di ricovero in strutture residenziali.

Assegno di invalidità

Gli individui con un’invalidità all’80% possono presentare domanda all’INPS per ottenere l’assegno di invalidità, il cui importo annuo ammonta a 3.713,58 euro, corrispondenti a 285,66 euro per tredici mensilità. Possono beneficiare dell’assegno coloro:

  • Con un reddito personale non superiore a 4.906,72 euro all’anno.
  • Di età compresa tra i 18 e i 67 anni.
  • La cui capacità lavorativa in occupazioni confacenti alle proprie attitudini si è ridotta a meno di un terzo in modo permanente.
  • Che abbiano versato almeno 5 anni di contributi, di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti la richiesta.

In alternativa, possono fare richiesta di assegno di invalidità:

  • Lavoratori dipendenti.
  • Autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).
  • Iscritti alla gestione separata.

L’assegno ha validità triennale ma può essere rinnovato su richiesta dell’interessato. Inoltre, al raggiungimento dell’età pensionabile, l’assegno di invalidità si trasforma automaticamente in pensione di vecchiaia.

Permessi Remunerati

I seguenti soggetti hanno diritto a giorni o ore di permessi retribuiti per la cura dei disabili:

  • Lavoratori dipendenti maggiorenni portatori di handicap grave.
  • Lavoratori dipendenti genitori del disabile (naturali, adottivi o affidatari).
  • Coniuge (o parte dell’unione civile), convivente, parenti e affini entro il 2° grado del disabile.

I permessi, destinati a un unico lavoratore per assistere lo stesso disabile non ricoverato a tempo pieno, sono concessi dal datore di lavoro su domanda telematica all’INPS presentata dall’interessato, e seguono i seguenti limiti:

  • Il lavoratore disabile ha diritto a 2 ore giornaliere o 3 giorni al mese, continuativi o frazionati.
  • Coniuge, convivente, parenti e affini entro il 2° grado del disabile hanno diritto a 3 giorni al mese.

Ai genitori del figlio disabile spettano invece:

  • Fino all’età di 3 anni, alternativamente il prolungamento del congedo parentale per un periodo complessivo (compreso il congedo ordinario) non superiore a 3 anni (da fruire entro il 12° anno di età), 2 ore di permesso giornaliero o 3 giorni al mese, continuativi o frazionati.
  • Dai 3 ai 12 anni di età del figlio, i genitori possono ottenere il prolungamento del congedo parentale (nei limiti sopra citati) o 3 giorni al mese, continuativi o frazionati.
  • Per i figli di età superiore ai 12 anni, i genitori hanno diritto unicamente a 3 giorni mensili.

Il lavoratore assente per il permesso 104 ha comunque diritto alla retribuzione, anticipata dal datore di lavoro in busta paga e successivamente recuperata su contributi previdenziali dovuti all’INPS mediante il modello F24 (ad eccezione dei casi di pagamento diretto da parte dell’Istituto).

Congedo Straordinario

I lavoratori dipendenti che sono familiari di una persona gravemente disabile possono beneficiare di un congedo retribuito della durata massima di 2 anni nell’arco dell’intera vita lavorativa del richiedente. Durante i periodi di assenza, l’INPS copre il trattamento economico, anticipato in busta paga dal datore di lavoro e successivamente recuperato attraverso i contributi previdenziali da versare con il modello F24. Tuttavia, va precisato che ci sono situazioni in cui il pagamento è effettuato direttamente dall’Istituto. Il congedo è concesso a un solo dipendente per l’assistenza alla stessa persona disabile e in un preciso ordine di priorità, che si trasferisce nel caso in cui il richiedente prioritario manchi, deceda o sia affetto da patologie invalidanti. L’ordine di priorità è il seguente:

  1. Coniuge convivente (o parte dell’unione civile).
  2. Genitori (naturali, adottivi o affidatari).
  3. Figlio convivente.
  4. Fratelli o sorelle conviventi.
  5. Parenti o affini entro il 3° grado.

Scelta della Sede di Lavoro

I lavoratori maggiorenni con handicap in situazione di gravità hanno il diritto di selezionare la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio. Questo privilegio è esteso anche ai lavoratori familiari del disabile (non ricoverato a tempo pieno) che forniscono assistenza:

  • Coniugi (o parti dell’unione civile), conviventi, parenti o affini entro il 2° grado.
  • Parenti o affini entro il 3° grado, se i genitori o il coniuge (o la parte dell’unione civile) del disabile hanno compiuto i 65 anni oppure sono anch’essi affetti da patologie invalidanti o sono deceduti o mancanti.

Rifiuto di Trasferimento

I lavoratori disabili o i loro familiari hanno il diritto di declinare un trasferimento da parte del datore di lavoro, tranne nei casi in cui la permanenza del dipendente sia incompatibile.

Rifiuto del Lavoro Notturno

I lavoratori disabili o i loro familiari possono rifiutare di svolgere attività notturne, intese come un periodo di almeno 7 ore consecutive comprese tra la mezzanotte e le cinque del mattino.

Deduzioni e Detrazioni per Assistenza e Spese Mediche

Le spese sostenute dal disabile o dal familiare a suo carico sono deducibili dal reddito e comprendono:

  • Spese mediche generiche.
  • Spese per assistenza specifica, quali attività infermieristiche, riabilitative e addetti all’assistenza di base.

Inoltre, è prevista una detrazione Irpef del 19% (a favore del disabile o del familiare a suo carico) per:

  • Spese mediche specialistiche.
  • Acquisto di mezzi d’ausilio alla deambulazione.
  • Acquisto di poltrone per inabili e minorati, apparecchi correttivi e altri ausili specifici.

Acquisto dell’Auto

L’acquisto di veicoli, destinati prevalentemente al beneficio del disabile, gode delle seguenti agevolazioni:

  • Detrazione Irpef del 19% del costo sostenuto, calcolata su una spesa massima di 18.075,99 euro.
  • Iva al 4% sul prezzo d’acquisto.
  • Esenzione a tempo indeterminato del bollo.
  • Esonero dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà.

Questo diritto si estende anche al familiare del disabile, purché quest’ultimo sia a suo carico.

Acquisto di Ausili Tecnici e Informatici

I portatori di handicap, per l’acquisto di pc, tablet, telefoni con vivavoce o altri ausili informatici, hanno diritto a:

  • Detrazione Irpef dei costi fissata al 19%.
  • Applicazione dell’Iva agevolata al 4%.