E’ possibile accedere alla pensione con soli 10 anni di contributi? Questa anzianità contributiva è considerevolmente più breve rispetto ai requisiti per la pensione di vecchiaia, che richiede 20 anni di contributi, e notevolmente inferiore rispetto ai contributi necessari per le formule di pensionamento anticipate.

Mentre per la pensione anticipata ordinaria sono necessari 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne), per Quota 103 se ne richiedono 41 con un’età di 62 anni, e per Opzione Donna sono sufficienti 35 anni. Per l’Ape Sociale, il range va dai 30 ai 36 anni di contributi. Questo mette in evidenza la complessità di ottenere una pensione con soli 10 anni di contributi.

Quale pensione con 10 anni di contributi?

L’unica possibilità per chi ha 10 anni di contributi è la pensione di vecchiaia contributiva. Questa opzione, accessibile solo ai contributivi puri (coloro che hanno accumulato contributi esclusivamente dal 1996 in poi), richiede solo 5 anni di contributi. La variazione principale riguarda l’età anagrafica, che non è più 67 anni ma 71 anni.

Pertanto, con 71 anni di età e almeno 5 anni di contributi versati dal 1996 in poi, è possibile accedere a questa forma di pensione. In questo caso, non è previsto un importo minimo garantito per l’assegno, come accade per coloro che ottengono la pensione di vecchiaia con almeno 20 anni di contributi esclusivamente maturati dal 1996 in poi.

Tuttavia, a differenza dei pensionati con formule “anticipate” o “di vecchiaia”, coloro che scelgono la formula contributiva non hanno diritto all’integrazione al minimo. Di conseguenza, l’assegno pensionistico può risultare inferiore alla soglia minima stabilita per legge, pari a 563 euro al mese.

Invalidi

Abbiamo esaminato la possibilità di accedere alla pensione con 10 anni di contributi, riservata ai lavoratori contributivi puri che abbiano versato almeno 5 anni di contributi dal 1996 ad oggi e abbiano raggiunto i 71 anni di età.

Ma cosa succede per coloro che hanno versato contributi anche prima del 1996? Con soli 10 anni di contributi, o anche una cifra inferiore, è possibile accedere all’Assegno ordinario di invalidità o alla pensione di inabilità lavorativa.

Entrambe le opzioni sono legate al riconoscimento di un’invalidità superiore al 2/3 per l’Assegno ordinario di invalidità (almeno il 67% di invalidità) o totale per la pensione di inabilità (100% di invalidità).

Qualora si soddisfino i requisiti sanitari, è dunque possibile accedere a una di queste misure con 5 anni di contributi versati, di cui almeno 3 anni negli ultimi 5 anni di vita.

Riscatto contributi

Per coloro che non raggiungono l’anzianità contributiva richiesta per la pensione di vecchiaia, esiste la possibilità di colmare i vuoti contributivi.

Come? Ad esempio, è possibile riscattare alcuni anni di contributi, come quelli relativi al corso di laurea, i periodi di lavoro part-time, i periodi tra un lavoro stagionale e un altro, o i contributi prescritti non versati dal datore di lavoro.

Tuttavia, è importante sottolineare che il riscatto di anni di contributi comporta dei costi, talvolta piuttosto elevati, che possono impattare sulle finanze dei lavoratori. Lo stesso vale per il versamento volontario di anni di contributi, che richiede l’autorizzazione dell’INPS.