Il bonus anziani da 1380 euro approda oggi, 11 marzo 2024, in Consiglio dei ministri per la prima vera riforma dell’assistenza alla terza età. Si tratta di una prestazione universale che andrà a sommare l’assegno di accompagnamento e l’indennità di 850 euro. Il decreto attuativo è contenuto nella legge quadro del 23 marzo di un anno fa, la numero 22, in attuazione di quanto dispone il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per l’assistenza a chi ha almeno 65 anni di età.

La misura andrà a favore sia degli autosufficienti che di chi abbia bisogno di assistenza. Ecco, pertanto, che cos’è la nuova misura a sostegno degli anziani, chi può richiederla e come spenderla, tenendo presente che il fruitore deve spendere la la quota di accompagnamento per pagare i servizi ricevuti da badanti o da aziende di assistenza e cura.

Bonus anziani 1380 euro oggi in Consiglio dei ministri: che cos’è?

Arriva nel Consiglio dei ministri di oggi il bonus anziani, l’indennità che somma l’assistenza di 850 euro più l’assegno di accompagnamento di 531,76 euro, per un totale che arriva a circa 1.400 euro al mese. Si tratta, dunque, di un’indennità universale che mette in atto quanto prevede il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) a favore della terza età, dei soggetti, cioè, di almeno 65 anni. L’assistenza dovrà essere assicurata sia ai soggetti autosufficienti che non autosufficienti.

Bonus anziani 1380 euro, a chi spetta?

Si parte con una platea non troppo larga di anziani che percepiranno il bonus. L’indennità spetterà, infatti, a 25mila anziani che dovranno rispondere a condizioni di accesso e di domanda dell’indennità ben definite. In questa prima tranche, si farà riferimento ai già titolari di assegno di accompagnamento, in condizioni di non autosufficienza, di età minima di 80 anni e con l’indispensabile necessità di essere assistiti. Inoltre, per la richiesta serve un Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non eccedente la soglia di 6.000 euro.

In buona sostanza, la misura che il Consiglio dei ministri vara nella giornata di oggi consiste in una sperimentazione dalla platea limitata di anziani in condizioni davvero di necessità sia per la situazione fisica che per il contesto economico e sociale. Il pagamento del bonus da 1.380 euro al mese partirà da gennaio 2025 per concludersi al 31 dicembre 2026. La sperimentazione durerà, dunque, due anni, periodo nel quale il governo ha stanziato 250 milioni di euro di risorse stanziate per ciascun anno. La partenza ufficiale della sperimentazione per gli anni 2025 e 2026 è arrivata dal Consiglio dei ministri dell’11 marzo 2024.

Revoca indennità in caso di non utilizzo

Attenzione, poi, alle condizioni di utilizzo del bonus 1.380 euro e di revoca in caso di inutilizzo. La quota di 850 euro (non quella di accompagnamento di 531 euro), verrà revocata nell’ipotesi in cui non dovesse essere spesa. È questa, dunque, la parte sulla quale si controllerà che la sperimentazione abbia dato dei risultati visibili e concreti. Gli anziani fruitori della misura dovranno spendere la quota per la retribuzione dei badanti per l’assistenza ricevuta, oppure per i servizi erogati da aziende specializzate nella cura e assistenza della persona.

Nuovo assegno accompagnamento anziani over 80 anni, come si spende l’indennità?

In caso di mancata spesa di quanto percepito a titolo di bonus di 850 euro – e su questa quota scatteranno vincoli molto stretti per evitare distorsioni e sommerso – il fruitore dell’assegno si vedrà revocato l’assegno stesso.

La misura che arriva in Consiglio dei ministri non è stata esente da critiche. Innanzitutto perché pone dei limiti che riducono la platea a poche decine di migliaia di anziani, lasciando fuori una grossa fetta di popolazione. L’età, inoltre, così elevata esclude situazioni che si potrebbero definire di “esodati” dell’assistenza statale per il semplice fatto che lo stesso provvedimento parla di un’età minima di 65 anni a fronte di una sperimentazione che parte dagli 80 anni di età.