Esistono diverse destinazioni per i pensionati italiani, ciascuna con i propri incentivi e adatta a vari gusti e esigenze. Luoghi soleggiati e caldi per chi cerca benessere fisico, montagne per chi preferisce evitare l’umidità del mare, e città con servizi efficienti e assistenza sanitaria di qualità per coloro che considerano queste priorità irrinunciabili.
Dove conviene vivere con una pensione italiana?
Trasferirsi in luoghi con un costo della vita accettabile, se non addirittura conveniente, rispetto agli standard abituali, è una scelta che può essere realizzata grazie a incentivi diretti offerti dai governi per attrarre nuovi residenti e capitali, così come a vantaggi indiretti, come costi contenuti per l’affitto, il cibo e il tempo libero. Un’opportunità di cambiamento resa possibile da un mix di incentivi evidenti e logica finanziaria. Ecco 4 Paesi europei in cui un italiano può vivere bene con una pensione media.
Grecia
Iniziamo con una proposta agevole, a poche ore di volo dalla propria terra natia, per rendere il trasferimento meno impegnativo. Il requisito fondamentale è trasferire la residenza fiscale nel paese e risiedervi per almeno sei mesi all’anno (precisamente 183 giorni). Presentando una domanda e attendendo l’esito positivo, si può godere di un’agevolazione fiscale del 7%, permettendo di disporre della quasi totalità della pensione. La possibilità di abitare sia sulla terraferma che sulle affascinanti isole, con la loro vita tranquilla e prezzi abbordabili, rende la Grecia una destinazione invitante.
Montenegro
Il Montenegro, pur trovandosi in prossimità dell’Italia, spesso sfugge all’attenzione dei più. Questa perla lungo la costa adriatica è una sorta di Croazia più conveniente e meno burocratica. Qui, il 9% è la cifra magica che copre gran parte delle tasse, sia sui redditi personali che su quelli aziendali, compresi i guadagni da investimenti. È un rifugio ideale per continuare a lavorare, magari in modalità smart working, o per preservare la pensione dall’erosione mensile. Tuttavia, è importante notare che, nonostante il Montenegro stia procedendo nei negoziati di adesione all’UE, non ne fa ancora parte. È necessario ottenere un visto per rimanere, e si può optare per quello temporaneo che ha una durata di sei mesi, consentendo di valutare i costi della vita. Per ottenere il visto, è richiesto un investimento immobiliare di almeno 250.000 euro.
Spagna
Recentemente posizionata al terzo posto nella classifica dei “Paesi più economici dove puoi ritirarti bene” dalla società di consulenza finanziaria SmartAsset, la Spagna offre una transizione forse meno traumatica per gli italiani, grazie alle similitudini culturali e alla comprensibilità della lingua. Mentre le grandi città possono risultare più costose, restano comunque più accessibili rispetto a Roma e Milano (a Madrid, ad esempio, è ancora possibile trovare appartamenti nel centro a meno di 1.000 euro). Località nell’entroterra e lungo la costa offrono opzioni davvero convenienti. Nonostante la complessità del sistema fiscale spagnolo, sono previste numerose deduzioni ed esenzioni. Ad esempio, chi ha più di 75 anni e percepisce circa 1.100 euro al mese, è esentato da qualsiasi imposta.
Slovenia
Se Grecia e Spagna appaiono troppo scontati, la Slovenia rappresenta un valido piano B, soprattutto per coloro che amano la montagna e trovano i costi della vita in Francia o Svizzera proibitivi. Il costo della vita è inferiore di circa un quinto rispetto all’Italia, e l’affitto di un appartamento in centro con una camera da letto è sorprendentemente accessibile, appena oltre i 500 euro al mese. Provare non fa male, e c’è sempre la possibilità di tornare indietro.