La Rai ha deciso di omaggiare la figura di Alda Merini con un film tv “Folle d’amore – Alda Merini” che andrà in onda il 14 marzo su Raiuno. Ad interpretarla nelle tre diverse fasi della vita sono Laura Morante, Rosa Diletta Rossi e Sofia D’Elia. Il film tv, diretto dal regista Roberto Faenza, racconta la grande poetessa italiana dalla sua infanzia fino al disagio psichico e all’internamento in manicomio, dall’amore per i due mariti alla maternità. Ma chi era davvero Alda Merini? Scopriamolo assieme.
Chi era Alda Merini, carriera e poesie
Nata il 21 marzo 1931 a Milano, Alda Merini era secondogenita di tre figli, tra Anna, nata il 26 novembre 1926, ed Ezio, nato il 23 gennaio 1943. Da giovane, Alda vive un rapporto complicato con la madre: se il padre si dimostra premuroso nei suoi confronti tanto da regalarle un vocabolario all’età di 5 anni, la madre Emilia fa di tutto per ostacolare i suoi sogni. Le proibisce di leggere i libri della biblioteca paterna vedendo per lei un futuro come moglie e madre.
Dopo aver terminato il ciclo delle elementari con voti piuttosto alti, Alda tenta in seguito di essere ammessa al Liceo – Ginnasio Alessandro Manzoni, ma non riesce in quanto non supera la prova di italiano. All’età di 15 anni esordisce con alcune poesie. Sarà Giacinto Spagnoletti il primo a pubblicarla nel 1950, nell’Antologia della poesia italiana contemporanea 1909-1949, con le liriche Il gobbo, datata 22 dicembre 1948, e Luce, del 22 dicembre 1949, a lui dedicata.
Nel 1947, Alda viene internata per un mese nella clinica Villa Turro a Milano, dove le viene diagnosticato un disturbo bipolare. Da quel momento in poi per lei si alterneranno periodi di salute e malattia. Non abbandona però la sua passione per la scrittura tanto che nel 1979 scrive i suoi testi più intensi sulla drammatica esperienza del manicomio, testi contenuti nell’opera “La terra santa”.
Nel 1986 fa ricorso alle cure del reparto di neurologia dell’Ospedale di Taranto e inizia la terapia. Negli anni seguenti, torna sulla scena letteraria con alcune delle sue opere più celebri: nel 1991 escono Le parole di Alda Merini e Vuoto d’amore a cui fa seguito nel 1992 Ipotenusa d’amore. Nel 1993 le viene assegnato il Premio Librex-Guggenheim Eugenio Montale. La poetessa dei Navigli muore l’1 novembre 2009 all’ospedale San Paolo di Milano, a causa di un tumore osseo.
Marito e figli
Alda Merini si sposò due volte: il 9 agosto 1953 sposò Ettore Carniti, panettiere e sindacalista. Alda era profondamente innamorata del marito ma lui non riusciva a gestire i suoi scatti d’ira ma soprattutto non riusciva ad entrare nel suo mondo. Una sera, non sapendo come fare chiamò l’ambulanza e la fece internare in manicomio. Ci rimase per circa dieci anni con brevi ritorni a casa. Dal matrimonio nacquero quattro figlie: Emanuela, Flavia, Barbara e Simona.
In un’intervista a Vanity Fair, le figlie avevano descritto così il rapporto tra i loro genitori:
“Una notte nostro padre era rientrato a casa dopo essere andato in giro con gli amici e aver speso tutti i soldi, quella notte nostra madre gli scaraventò contro una sedia facendolo finire all’ospedale. Soffriva molto lei, non di gelosia, soffriva perché veniva picchiata quando lui era ubriaco, ma lei lo amava e si crogiolava nell’illusione che lui cambiasse”.
Per via della sua malattia, Alda era considerata incapace di crescere le figlie che vengono affidate così ad altre famiglie. Nel 1983 Ettore muore. Dopo un difficile momento, Alda inizia una frequentazione con Michele Pierri, medico e poeta che apprezzava enormemente il suo lavoro. I due si sposarono nel 1984. Alda si trasferì da lui a Taranto ma purtroppo quell’idillio durò poco. Michele morì e Alda fu nuovamente ricoverata in ospedale.