‘Poliziotto-eroe’, medaglia d’oro al valor civile e cavaliere della Repubblica; ma anche marito di Angela e padre di Giovanna e Luigi. Ecco chi era Nicola Barbato, scomparso nella notte di sabato 9 marzo 2024.
Sovrintendente della Polizia di Stato, era rimasto gravemente ferito durante un servizio antiracket nel quartiere Fuorigrotta a Napoli il 24 settembre 2015, perdendo l’uso delle gambe.
Chi era Nicola Barbato, poliziotto ferito dalla Camorra e morto il 9 marzo 2024 a 61 anni
Poliziotto della Squadra Mobile di Napoli, quella tragica notte fu colpito a bruciapelo alla schiena da Raffaele Rende, un esponente della camorra che intendeva arrestare.
Dopo diversi giorni trascorsi tra la vita e la morte, riuscì a riprendersi, ma le ferite riportate nella sparatoria lo lasciarono paralizzato. Continuò sempre a lottare contro le conseguenze di quella sparatoria con forza e determinazione.
Nel 2016 fu insignito dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della Medaglia d’oro al Valor Civile e del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana.
Nicola Barbato era residente a Carinaro, in provincia di Caserta, dove è morto a causa di complicazioni di una malattia respiratoria. Aveva 61 anni.
I funerali sono previsti domenica 10 marzo a Teverola, sempre in provincia di Caserta, città di cui era cittadino onorario.
I messaggi di cordoglio
Tantissimi i messaggi di cordoglio per la scomparsa di Barbato condivisi sui social network. Oltre all’omaggio delle Istituzioni- tra cui quelli della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro dell’Interno Piantedosi- anche amici, colleghi e conoscenti hanno voluto ricordarlo con parole cariche di affetto e gratitudine.
“Carinaro, Caserta, la Campania, l’Italia e le forze dell’ordine sono orgogliose di Te“, hanno scritto i familiari. Un ‘eroe’ che lascia un enorme vuoto in tutti coloro che lo hanno amato.