Specialisti in servizio nei reparti di Anestesia e Rianimazione, Chirurgia e Ortopedia dell’ospedale Umberto I di Enna. Sono trentatré i medici indagati con l’ipotesi di truffa all’Asp a cui è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini della Guardia di Finanza. Avrebbero timbrato il cartellino oltre il proprio orario di lavoro.

“Da eroi del Covid a ladri” dicono anestetisti e rianimatori.

Indagati trentatré medici dell’ospedale di Enna: ipotesi truffa

Secondo l’accusa, i professionisti avrebbero guadagnato di più timbrando come effettuati durante la reperibilità interventi che invece erano programmati.

I medici, tuttavia, sottolineano che ricorrere agli specialisti, durante la reperibilità, è necessario per garantire le prestazioni ospedaliere, data la carenza di organico. E che tutto è stato concordato preventivamente con l’amministrazione dell’Asp di Enna.

Sospese le prestazioni aggiuntive

Intanto i medici del reparto anestesia e rianimazione- tra cui ci sono dieci indagati- hanno annunciato la sospensione, da lunedì 11 marzo, delle prestazioni aggiuntive che hanno permesso, nel 2023, di effettuare 4100 interventi chirurgici.

Tra queste ci sono la sala operatoria, ma anche le guardie attive di rianimazione, di emergenza urgenza, di terapia del dolore, di nutrizione artificiale, vascular team e partoanalgesia.

Una vicenda simile ha interessato anche dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro, dove sono stati sospesi un medico e due infermieri.