Accumulare un periodo contributivo di 45 anni rappresenta una sfida non da poco e costituisce un traguardo riservato a pochi privilegiati.

Possedere un montante contributivo così considerevole implica aver avviato l’attività lavorativa in giovane età e aver mantenuto una carriera professionale senza interruzioni: costituisce, pertanto, una solida base per ottenere un assegno pensionistico annuo più sostanzioso rispetto a coloro che avanzano richiesta con un numero inferiore di anni di contributi.

L’entità del montante contributivo incide direttamente sull’importo della pensione, poiché maggiore è la somma accumulata, più elevato sarà il rendimento pensionistico.

Quanto si prende di pensione con 45 anni di contributi?

Prima di esplorare dettagliatamente la questione, è fondamentale comprendere che, oltre al requisito contributivo, altri tre fattori influenzano il calcolo della pensione.

Si tratta dell’età anagrafica del lavoratore, della media retributiva percepite negli ultimi anni prima del pensionamento e del sistema di calcolo adottato.

Il sistema misto, per esempio, combina il calcolo retributivo (applicato per i contributi versati fino al 31 dicembre 1995, e fino al 31 dicembre 2011 per chi ha maturato almeno 18 anni entro questa data) e il calcolo contributivo (in vigore dal 1° gennaio 1996 o dal 1° gennaio 2012, a seconda delle disposizioni sul calcolo retributivo).

La somma di queste due componenti determina l’importo mensile dell’assegno pensionistico.

Ora, esaminiamo con un esempio pratico quanto si percepirebbe di pensione con 45 anni di contributi.

Esempio

Consideriamo un individuo di 66 anni come esempio, con un reddito annuale di circa 29.000 euro, tenendo conto delle variazioni del PIL che influenzano l’ammontare della retribuzione.

In maniera approssimativa, un lavoratore con 45 anni di contributi percepirà una pensione equivalente al 64% dell’ultimo stipendio. Pertanto, l’importo annuale della pensione si attesterà sui 18.560 euro, corrispondenti a circa 1.550 euro mensili.

Una diminuzione del reddito annuo, pur mantenendo costante l’età (66 anni) e il periodo contributivo (45 anni), comporterà inevitabilmente una riduzione dell’importo della pensione.