Cuore ed anima per il Pontedera, ma quando può Massimiliano Canzi viaggia per un attimo indietro nel tempo guardando l’Inter, ma gli occhi sono tutti per Niccolò Barella. Quel motorino indomabile del centrocampo il mister lo ha conosciuto, durante i suoi trascorsi nella Primavera del Cagliari ha avuto modo di poterlo allenare qualche volta (all’epoca faceva già parte della prima squadra). Ma quelle poche partite gli sono bastate per vedere le giuste doti per scalare la montagna per arrivare in Serie A.
Mister Canzi però fa della sincerità la sua arma principale. In esclusiva a Tag24 ha parlato a cuore aperto di Barella, tenendo fede proprio a questa caratteristica: “Ero convinto che sarebbe potuto diventare un giocatore da grande club, ma top player europeo sinceramente no. Ma che bello vederlo lì ora“. Massimiliano Canzi ha conosciuto un uomo, ora sta vedendo un uomo consacrarsi.
Un Barella tra corsa e sorrisi, le parole di Massimiliano Canzi a Tag24
Massimiliano Canzi non ha conosciuto solo il Barella giocatore, ma anche la persona. Sempre allegro, con il sorriso sulle labbra ma ligio al dovere.
D: Mister, che tipo era il giovane Niccolò?
R: Sempre stato un ragazzo molto simpatico, allegro e con il piacere di giocare a calcio, ma la cosa più bella è che negli anni non sia cambiato. Quando veniva a giocare da me, visto che era già un elemento della prima squadra, aveva un ruolo di responsabilità, ma nonostante tutto aveva sempre un atteggiamento divertente e sbarazzino, allenandosi sempre con grande serietà e intensità.
D: Si aspettava potesse fare questo tipo di percorso?
R. Se devo essere onesto no. Nel senso che sapevo fosse un giocatore con qualcosa più rispetto agli altri, ma se andiamo a vedere quelli che allora venivano considerati giocatori superiori alla media, e vedi dove giocano ora, talenti precoci che arrivano a determinati livelli è abbastanza raro vederne. Però si vedeva che lui aveva qualcosa in più, ero convinto sarebbe stato un giocatore da grande club; ma da lì a diventare un top a livello europeo sarei un bugiardo nel dire che avrei scommesso su questa cosa.
D: Le vede le sue partite all’Inter?
R: Certamente, quando posso lo vedo. Provo grande felicità nel vederlo a questi livelli, perchè so che è un ragazzo che si merita questo per l’impegno che ci mette, oltre all’incredibile passione che ha.
Sempre più su
Niccolò si è consacrato, ma non vuole smettere di correre e salire sempre più su, con mister Canzi che vede in lui ancora margini di miglioramento.
D: Può ancora migliorare?
R: E’ ancora giovane, ha 26 anni, fisicamente è integro ed è già migliorato tantissimo. Fisicamente è trasformato, è molto più grosso rispetto a prima. Ha sempre avuto doti di rapidità e dinamismo, ma gli mancava l’aspetto fisico. E’ diventato disciplinato tatticamente, perchè prima era istintivo e quindi un pò confusionario, adesso ha risolto anche questo problema. Può migliorare ancora proprio tatticamente, lo farà quando nel corso della sua carriera perderà un pò di dinamismo, e a quel punto dovrà adattarsi a fare altro.
D: Possiamo considerare Niccolò tra i primi cinque centrocampisti in Europa?
R: Sinceramente non lo so. Lo definirei un top player, un giocatore che può giocare in qualsiasi top club in Europa. Una graduatoria mi viene difficile farla, ma so per certo che in squadre come Real Madrid o Liverpool ci starebbe senza problemi.
D: In merito all’episodio del rigore in Inter-Genoa, alcuni utenti social hanno scritto che il giocatore abbia reagito in maniera esagerata come anche altre volte, definendolo un attore. Le da fastidio che venga messo in discussione il suo fair play?
R: Chi non ha giocato a calcio può non capire che, al netto di simulazioni evidenti da condannare, ci sono quei contatti palla-gamba di difficile valutazione. Diverso è simulare per far ammonire l’avversario, ma Niccolò non è assolutamente quel tipo di giocatore, ne dà tante e ne prende tante.
D: Assodato che non è un attore.
R: Nella maniera più assoluta, per carità. E’ una persona pulita, che ama il suo lavoro e rispetta i colleghi.
Paragoni illustri
D: Se dovesse fare un paragone, a chi somiglia di più Barella come giocatore?
R: Forse a Paul Scholes, anche se lui era meno dinamico. E’ il primo che mi viene in mente così di getto, rispetto a lui Niccolò potrebbe avere più tempi d’inserimento, ma il calcio da questo punto di vista è cambiato moltissimo.