L’omissione di pagamento di una bolletta, che sia relativa all’energia elettrica, al gas, o ad altre utenze come quelle telefoniche, comporta innanzitutto la notifica di mora, imponendo l’obbligo di saldare il debito con gli interessi accumulati. In seguito, nel caso di persistente mancato pagamento, si procede al distacco del servizio (con alcune eccezioni).
Come sapere se la bolletta è andata in prescrizione?
Sebbene questa sia la procedura standard, esistono situazioni in cui le dinamiche possono differire. Ad esempio, consideriamo il caso in cui un fornitore, per errore, non invii una bolletta al cliente il quale, in buona fede, non avendola ricevuta, non effettua il pagamento. In tal caso, il fornitore, accorgendosi dell’errore dopo un periodo di anni, può richiedere il pagamento, eventualmente con l’aggiunta di interessi? La prescrizione è ciò che tutela l’utente da richieste relative a fatture risalenti a lungo tempo fa, rendendo irricevibile un’eventuale pretesa di pagamento da parte del fornitore. Ma quale è il termine di prescrizione per una bolletta non pagata?
È importante notare che negli ultimi anni si è verificata una graduale riduzione dei tempi di prescrizione a vantaggio del consumatore. Questo cambiamento è stato promosso grazie alle leggi di bilancio del 2018 e del 2020, con successivi chiarimenti da parte dell’ARERA per quanto riguarda il settore della luce e del gas.
Per le fatture legate alla fornitura di energia elettrica, le bollette vanno in prescrizione dopo due anni se sono datate successivamente al 1° marzo 2018; per quelle del gas, il termine è di due anni se sono posteriori al 1° gennaio 2019, mentre per le bollette dell’acqua, la prescrizione avviene dopo due anni se sono successive al 1° gennaio 2020. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che per tutte le date antecedenti a quelle indicate (cioè le fatture scadute prima del 2018 per l’energia elettrica, prima del 2019 per il gas e prima del 2020 per l’acqua), i termini di prescrizione rimangono quelli precedenti, fissati a cinque anni. Questo sottolinea l’importanza per il consumatore di conservare le proprie bollette per almeno cinque anni, al fine di evitare possibili contestazioni. Ad esempio, se una società richiede il pagamento di una bolletta che ancora non è in prescrizione ma che è stata già saldata, il consumatore può facilmente dimostrare il pagamento se ha conservato la bolletta e i relativi dati.
Tabella tempi prescrizione bollette luce, gas e acqua
Nella seguente tabella possiamo vedere riassunti i tempi relativi alla prescrizione di una bolletta, a seconda della sua tipologia.
Tipo di bolletta | Prescrizione |
Energia elettrica | Dopo 2 anni, dal 1° marzo 2018; dopo 5 anni per bollette precedenti |
Gas | Dopo 2 anni, dal 1° gennaio 2019; dopo 5 anni per bollette precedenti |
Acqua | Dopo 2 anni, dal 1° gennaio 2020; dopo 5 anni per bollette scadute prima |
Qual è la differenza tra la prescrizione e la decadenza di una bolletta?
In questi casi, si sente parlare anche di decadenza, ma i due concetti sono distinti, pur condividendo il principio del diritto estinto dopo un periodo di tempo. Per la prescrizione, il diritto si estingue quando il titolare non lo esercita entro il termine previsto, mentre la decadenza comporta la perdita del diritto per il mancato esercizio di un termine perentorio; in questo caso, non si applicano né la sospensione né l’interruzione della prescrizione.