Quel famoso elmetto, calzato ‘metaforicamente’ a Pescara per le regionali in Abruzzo di domenica scorsa, 3 marzo 2024, è ancora sulla sua testa, anche “quando dorme”, perché “si sta vedendo un po’ di tutto da qui alle Europee“. La premier Giorgia Meloni, intervenuta da Palazzo Chigi a “Dritto e Rovescio” di Paolo Del Debbio, oggi 7 marzo 2024 su Rete 4, fa il punto sulle varie questioni al centro della cronaca politica in questi ultimi giorni. Parlando dei suoi avversari, dell’inchiesta dossieraggio, delle piazze… e di Giuseppe Conte.
Giorgia Meloni a Dritto e Rovescio: “I nostri avversari? Scommettevano sul nostro fallimento, è andata male”
La presidente del Consiglio parla degli avversari politici, di cui starebbe emergendo una natura “livorosa”.
Quando abbiamo vinto le elezioni, e i nostri avversari scommettevano sul fatto che avremmo fallito. Prima hanno scommesso sulle nostre divisioni, e si è visto che il centrodestra è una coalizione compatta, banalmente perchè sta insieme da 30 anni, per scelta. E gli è andata male. Poi hanno scommesso che saremmo stati isolati sul piano internazionale ma l’Italia oggi è centrale come non mai, e quindi anche qui non gli è andato molto bene. Poi hanno scommesso che avremmo affossato il Pnrr ma siamo la prima nazione d’Europa nella realizzazione. Poi hanno scommesso sul crollo dell’economia ma anche qui i dati macroeconomici gli danno torto. E ora sta emergendo una natura un tantino risentita, livorosa dei nostri avversari.
La premier riafferma un atteggiamento volto direttamente ai cittadini:
Non mi preoccupa particolarmente, perché come si sa l’unica cosa che mi interessa è il consenso dei cittadini e finchè c’è il loro consenso, e questa vita la faccio solamente per loro, tutto il resto si affronta.
Meloni su dossieraggio e forze dell’ordine
La presidente del Consiglio non risparmia una ‘frecciatina’ a Carlo De Benedetti e al Pd sull’affaire dossieraggi, quando afferma che i dati sensibili sono finiti a giornali e
particolarmente a quello di De Benedetti, tessera numero 1 del Pd. E alcuni, ho letto oggi, anche all’attuale responsabile Comunicazione del Pd. La libertà di stampa non prevede che si getti fango su chi non ci va a genio, raccogliendolo con metodi illegali
incalza Meloni, che invita ad andare “fino in fondo” nell’inchiesta perché “serve capire chi sono i mandanti, conoscerne nome e cognome”.
Per quanto riguarda il tema delle piazze, ringrazia le forze dell’ordine esprimendo “solidarietà per le campagne denigratorie che ogni tanto vengono fuori.”
Rivendica “un’ottima gestione delle forze dell’ordine”:
non si può fare di tutta l’erba un fascio, perché agli agenti feriti nessuno ha dato solidarietà. (…) Quando si sparava con gli idranti su lavoratori pacificamente seduti a terra ai tempi del Covid perché volevano solo lavorare con il tampone, io al governo non c’ero e sono stati tutti zitti.
La premier ironizza sugli avversari politici:
infatti la sinistra dice ‘votate per noi perché gli altri sono brutti e puzzano’, ma la verità è che non hanno una proposta. Io cerco di dare risposte, loro continuano a parlare di quello che è successo settanta anni fa e stanno bene così.
La premier difende Marsilio. E su Conte…
Giorgia Meloni parla anche dell’Abruzzo dove si voterà domenica, difendendo Marsilio che ha un ‘pedigree’ di abruzzese doc e l’azione di chi “ha governato molto bene”, puntando su una linea che “magari porta meno voti nell’immediato” ma
ha lavorato molto sul tema delle infrastrutture, ha costruito quattro nuovi ospedali” e si è occupato di problemi reali.
Nessuna parola per la segretaria Pd Elly Schlein. Mentre non risparmia il leader del M5S Giuseppe Conte, definendolo “l’armocromista di Zelensky” e citandolo di nuovo quando dice che
non mi vedrete mai con il piattino in mano come Conte. Non vado in giro a prendere ordini. Ho una visione e un’idea per questa nazione e vengo ascoltata nel mondo.