Roma – Brighton che vale l’accesso ai quarti di Europa League è anche la sfida tra i due tecnici italiani più interessanti del calcio italiano. Roberto De Zerbi ha esportato il suo bel calcio oltremanica, Daniele De Rossi è partito vincendo le prime 6 su 7 in campionato e superando il Feyenoord nel play off europeo. Nella formazione romanista c’è subito una sorpresa, al fianco di Mancini nella difesa a quattro c’è Ndicka e non il recuperato Smalling. Soprattutto c’è Celik lodato per la prova a Monza che viene preferito a Kardsorp forse non ancora al meglio nonostante ieri nella rifinitura avesse dimostrato di poter giocare bene il pallone. Per il resto tutto confermato, con Pellegrini e Dybala ad illuminare e Lukaku come centravanti.

Roma – Brighton cronaca del primo tempo

Roma subito pericolosissima dopo 2′: cross al bacio di Spinazzola per Lukaku che tutto solo colpisce forte, ma centrale esaltando il riflesso di Steele. Sul successivo calcio d’angolo grande opportunità per Dybala, che colpisce male. Avvio arrembante dei giallorossi che pressano altissimo e si fanno subito nuovamente pericolosi con il centravanti numero 90. Davvero spavalda e aggressiva la squadra di De Rossi schierata nuovamente con il 4-3-3.

La Roma spreca e il Brighton rischia di punirla in ripartenza: la squadra giallorossa perde palla e gli inglesi colpiscono un palo dopo che il tiro ravvicinato era stato deviato da Ndicka. Immediata la ripartenza della Roma che arriva in area con El Shaarawy che purtroppo però tira debolmente. 10′ di fuoco i primi a dimostrazione di come De Rossi e De Zerbi prediligano costruire gioco piuttosto che distruggerlo. La gioia per i giallorossi arriva al 14′ quando con un lancio centrale magnifico con palla scoperta Paredes mette in porta Dybala che salta il portiere e deposita in rete. Il gol viene annullato per fuorigioco, ma il VAR rimette le cose apposto dopo dei secondi interminabili scanditi dall’ “ohhhhh” dello Stadio Olimpico.

La partita sembra “raffreddarsi” sul piano delle occasioni, ma non nel ritmo che si mantiene forsennato con Svilar chiamato spesso a giocare da libero con i piedi. La Roma sembra però totale padrona del campo. Clamorosa opportunità per Pellegrini che poteva mettere in porta Dybala dopo una bella giocata di Lukaku, ma dosa male la forza del passaggio filtrante. Al 25′ però un’altra svolta: Danny Welbeck schiaccia di testa a colpo sicuro e Svilar con il piede leva la palla dalla porta. Ennesima prodezza dell’estremo difensore belga naturalizzato serbo, ormai una vera saracinesca.

Al 36′ altra grande occasione per la Roma, Dybala dipinge calcio e di prima lancia Celik sulla fascia. Il turco serve bene Pellegrini, che stoppa male perdendo il tempo del passaggio e trovando la respinta della difesa sul tiro in porta. Grandissima opportunità per chiudere la partita, padroni di casa in controllo totale ma serve il secondo gol per la tranquillità. Alla fine arriva con Lukaku che sfrutta un clamoroso svarione della difesa inglese, recupera la palla e dopo essere entrato da destra in area di rigore fredda Steele. Una Roma incontenibile, con un calcio quasi totale. A suggellare il tutto uno Svilar incredibile, che sembra l’Alisson dei tempi d’oro.

Cronaca secondo tempo

I tifosi accolgono i giallorossi con cori e applausi, cori incessanti per una squadra che sembra vivere all’unisono del suo pubblico e che sta regalando una delle migliori prestazioni della stagioni. Spinazzola mette una grande palla sul secondo palo e Steele è bravissimo a chiudere Lukaku sul primo palo. Squadra che è entrata con la stessa mentalità con cui aveva condotto in porto la prima frazione di gioco, pressing alto e gioco spumeggiante con gli esterni ad inserirsi come lame nella difesa britannica.

15′ a buona intensità per la Roma anche nel secondo tempo, a riprova di come da quando è arrivato De Rossi questa squadra ha migliorato sensibilmente la sua condizione atletica. Celik continua a fare sovrapposizioni perfette come se la partita fosse appena iniziata. La partita la chiude uno degli uomini simbolo di questa squadra, quel Gianluca Mancini che sfrutta un assist di El Shaarawy finalmente sta bene e ha confessato proprio in conferenza stampa “Non sento più dolore per la pubalgia”. Ennesimo manifesto di questa squadra rinata dalle sue ceneri è il quarto gol di testa di Cristante dopo un’azione avvolgente conclusa con l’assist al bacio di El Shaarawy. L’Olimpico inizia ad urlare “Arriva lo squadrone giallorosso” e all’uscita di Dybala per Baldanzi la standing ovation fa tremare Monte Mario.

Sembra che le stelle si siano magicamente allineate quando una palla vaga nell’aria piccola della Roma al 78′ e nessuno del Brighton riesce a buttarla dentro. La squadra giallorossa oltre alla condizione atletica e al gioco sembra aver anche ritrovato un’alleata perduta negli ultimi mesi di gestione Mourinho: quella fortuna che l’aveva portata a battere il record di pali colpiti. Nel finale c’è spazio anche per Llorente, Azmoun e Zalewski proprio perché De Rossi vuole coinvolgere tutto il gruppo.

Tabellino

ROMA: Svilar; Celik, Mancini, Ndicka, Spinazzola (82′ Llorente); Cristante, Paredes (72′ Bove), Pellegrini; Dybala (72′ Baldanzi), Lukaku, El Shaarawy.
A disp.: Rui Patricio, Boer, Karsdorp, Smalling, Azmoun, Renato Sanches, Aouar, Zalewski, Angeliño.
All.: De Rossi.

BRIGHTON: Steele; van Hecke, Dunk, Igor (75′ Veltman); Lamptey, Gilmour (81′ Baleba), Gross, Adingra; Buonanotte (75′ Estupinan), Enciso (46′ Fati); Welbeck (81′ Ferguson).
A disp.: Verbruggen, McGill, Webster, Lallana, Moder, Peupion, Baker-Boaitey.
All.: De Zerbi.

Arbitro: Letexier. Assistenti: Mugnier – Rahmouni. IV uomo: Gaillouste. VAR: Brisard. AVAR: Delajod.

Marcatori: 12′ Dybala, 43′ Lukaku, 64′ Mancini, 68′ Cristante.

Ammoniti: van Hecke (B), Spinazzola (R), Lamptey (B).

Note: presenti allo Stadio Olimpico 64.877 spettatori.