Milan-Pif, Cardinale il punto sulla trattativa – Che Gerry Cardinale, fondatore del fondo Red Bird che detiene le quote del Milan, guardi in Arabia Saudita alla ricerca di capitali freschi per le casse rossonere non è più ormai un novità. Dopo le prime indiscrezioni, prontamente smentite, anche nel Medio Oriente si intensificano le voci di rapporti sempre più stretti tra lo stesso Cardinale e il fondo PIF – il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, già proprietario del Newcastle.
Rapporti che presto, prestissimo potrebbero trasformarsi in una trattativa concreta: già nel prossimo weekend, infatti, Cardinale – insieme a uomini a lui vicini, molto probabilmente anche Zlatan Ibrahimovic – volerà a Gedda in occasioni del Gran Premio di Formula 1, l’occasione per incontrare emissari del fondo Pif e provare a far entrare le discussioni nel vivo.
Milan-Pif, la trattativa con Cardinale e il vendor loan a Elliott
Dalle parole ai fatti, in questo caso, il passo potrebbe essere molto breve. Come riportano diverse autorevolissime testate finanziare italiane e internazionali, il fondo Pif già da qualche settimana starebbe eseguendo una due diligence – ovvero l’analisi dei conti del club rossonero – che dovrebbe concludersi entro fine mese. L’idea, almeno al momento, di Cardinale è quello di mantenere la maggioranza delle azioni del Milan: l’uomo d’affari americano, allo stesso tempo, deve restituire – entro il 2025 – il prestito da 550 milioni più interessi concesso dal Fondo Elliott nel momento in cui Red Bird ha rilevato il club per 1.2 miliardi di euro. Cardinale dunque sarebbe pronto ad aprire all’ingresso di un nuovo socio per il 40% delle quote del club, in modo tale che i nuovi investitori si facciano carico totalmente o quasi del vendor loan con Elliott.
Nella trattativa Milan-Pif c’è anche il progetto nuovo stadio
Ma oltre al prestito che Red Bird dovrà restituire al fondo Elliott, Gerry Cardinale cerca nuovi soci – che saranno quasi certamente arabi, a prescindere se il fondo Pif deciderà o meno di investire nel club rossonero – anche in ottica nuovo stadio. Il Milan infatti sta lavorando alla costruzione del nuovo impianto di gioco a San Donato: una volta ottenute, come si augura il club, tutte le autorizzazioni, allora Cardinale avrà bisogno di nuovi partner per la realizzazione dell’impianto. E il fondo Pif sarebbe ben felice di essere centrale nel progetto.
Ostacolo multiproprietà e la scalata del fondo Pif
L’operazione però rappresenta anche degli ostacoli. Il primo riguarda proprio la posizione del fondo Pif: gli arabi accetteranno di restare in minoranza, o nella trattativa verranno gettate le basi per un acquisizione totale o comunque della larga maggioranza del club nel medio-lungo termine? Che posizione prenderà Cardinale, che fino a oggi ha sempre detto di volere rimanere a lungo proprietario del Milan con l’ambizione di riportare il club ai vertici del calcio mondiale?
C’è poi un altro aspetto decisamente da non sottovalutare: la Uefa infatti vieta le multiproprietà per club che giocano nella stessa competizione, ragione per la quale Cardinale si è dimesso dal Cda del Tolosa. E il fondo Pif, come sappiamo, è già proprietario del Newcastle. A far ben sperare però c’è il caso Red Bull, proprietaria sia del Lipsia che del Salisburgo. Resta perciò da capire e analizzare bene gli sviluppi: ma qualcosa intorno al mondo Milan (che giocherà un amichevole in Australia con la Roma) si muove e lo fa sempre più in direzione Arabia.