Terremoto giudiziario nel Comune di Avellino. I pubblici ministeri della Procura di Avellino stanno indagando su una serie di gare d’appalto truccate che alcuni esponenti del comune avrebbero organizzato per far vincere persone compiacenti.
I pm hanno oggi coinvolto anche il sindaco della città irpina, il civico Gianluca Festa: gli viene contesto il versamento di 20mila euro con il quale aveva salvato la locale squadra di basket. Secondo l’accusa, Festa avrebbe sfruttato le gare d’appalto truccate per far sì che le aziende vincitrici aiutassero la squadra di basket.
Scandalo gare d’appalto al Comune di Avellino, il sindaco Festa: “Inquietudine per i reati contestati, ma vado avanti”
Qualche giorno fa i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino hanno effettuato diverse perquisizioni sia negli uffici del Comune irpino sia nelle abitazioni delle persone accusate di associazione a delinquere, turbativa d’asta, abuso d’ufficio e corruzione. Le tre persone coinvolte sono la dirigente del Settore Patrimonio, Lavori Pubblici e Personale, Filomena Smiraglia, il consigliere comunale Diego Guerriero, stretto collaboratore del sindaco Gianluca Festa e l’architetto Fabio Guerriero.
Oggi però è arrivata la notizia che nell’indagine è stato coinvolto anche il sindaco di Avellino, Gianluca Festa per l’appunto, accusato di abuso d’ufficio, turbativa d’asta, corruzione e falso. La tesi dell’accusa è di aver sfruttato il sistema di appalti truccati organizzato da Smiraglia e dai fratelli Guerriero per ottenere dalle aziende vincitrici aiuti per salvare la squadra di basket di Avellino, la Delfes.
Questa squadra, che ha preso il posto della Scandone Avellino (fallita), versava in difficoltà finanziarie, tanto che Festa – appassionato di basket – versò 20mila euro dal suo conto corrente per permettere l’iscrizione della squadra.
In una nota del Comune di Avellino c’è una prima smentita alle accuse mosse al carico del sindaco:
I carabinieri hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione in danno, tra gli altri, del sindaco di Avellino, Gianluca Festa. Il provvedimento era motivato dalla necessità di ricercare elementi di riscontro alla tesi dell’accusa, secondo la quale il sindaco avrebbe favorito alcune sponsorizzazioni di imprese private in favore della Delfes, società di basket avellinese militante nel campionato nazionale di serie B. La perquisizione, eseguita in tutti i luoghi nella disponibilità del sindaco, non ha fruttato elementi a riscontro delle incolpazioni.
Lo stesso sindaco, infine, ha voluto precisare alcune cose particolarmente importanti per lui, considerando quest’indagine come un possibile colpo alla sua attività politica:
Non c’è niente, perché non c’è mai stato niente e anche dalle perquisizioni non è emerso nulla. Chi pensava che questa fosse una bomba, si è ritrovato in mano una miccetta. E se qualcuno pensava di poter condurre con questi argomenti la campagna elettorale che si avvicina, ha sbagliato. Perché noi siamo persone perbene e aspetteremo l’esito delle indagini. Che non porteranno a nulla. Dalle perquisizioni non risulta nulla. E noi non ci pieghiamo. Ovviamente, provo un sentimento di inquietudine per i reati che mi sono stati contestati, ma questo non mi fermerà.