Tra i mille dolci che si preparano a Pasqua, come la pastiera o la colomba, ci sono anche i taralli dolci napoletani: forse poco noti al di fuori della Campania, ma sicuramente golosi e da assaggiare. Se quest’anno volete quindi cimentarvi in una preparazione diversa dal solito, potete provare con questi dolcetti morbidi morbidi, che una volta si preparavano di Giovedì Santo con i ritagli di frolla avanzati dalla pastiera e si consumavano poi per la colazione o al termine del pranzo di Pasqua.

Partiamo dagli ingredienti

Scopriamo subito che cosa dovete mettere nel carrello della spesa per preparare i vostri taralli dolci napoletani:

  • Uova 4
  • Farina 00 500 gr
  • Zucchero 250 gr
  • Strutto 125 gr
  • Liquore Strega 50 ml
  • Vanillina 1 bustina
  • Lievito per dolci 1 bustina
  • Limone 1
  • Latte

Partiamo subito col dire che, se i taralli sono destinati ai bimbi, potete sostituire il liquore arricchendo l’impasto con gocce di cioccolato, cacao amaro in polvere oppure canditi. Inoltre, se volete attenervi strettamente alla ricetta tradizionale, al posto del lievito per dolci dovete utilizzare la cartella, agente lievitante composto da una miscela di cremor tartaro e bicarbonato di sodio. A vostra scelta. In passato si utilizzava lo strutto perché meno costoso dell’olio. A Napoli l’olio era un bene di lusso e nessuno si sarebbe mai sognato di usarlo nella preparazione di un dolce di recupero.

La ricetta dei taralli dolci napoletani

Per preparare i vostri taralli dolci napoletani mescolate in una ciotola la farina con lo zucchero, dopodiché disponi le polveri a fontana e sgusciateci al centro le uova. Profumate con la vanillina e la scorza grattugiata del limone e poi aggiungete lo strutto, il lievito e il liquore (o quello che avete deciso per sostituirlo). Impastate bene il tutto con le mani fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo, quindi formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e mettetelo a riposare in frigo per una mezz’ora.

Ultimi passaggi

Siete a buon punto nella realizzazione dei taralli dolci napoletani. Trascorso il tempo di riposo dell’impasto, trasferitelo su un piano di lavoro cosparso con un po’ di farina e ricavate con un tarocco tante porzioni d’impasto. Con ogni porzione realizzate poi un filoncini o di circa 1 cm di diametro e 12 cm di lunghezza. Formate infine i taralli chiudendo i filoncini ad anello.

Disponete i taralli dolci napoletani su una teglia rivestita di carta forno, spennellate la superficie con un goccino di latte e cuoceteli in forno statico preriscaldato a 180 °C per circa mezz’ora.

Se volete una versione ancora più golosa, prima di cuocerli spolverizzate i taralli con dello zucchero semolato. Se invece quello che cercate è l’effetto wow, potete glassarli con della ghiaccia reale e poi guarnire con delle codette colorate. Un’altra idea suggestiva è quella di ricoprirli con una glassa al limone o al cioccolato.

Conservazione

AI taralli dolci napoletani non si può resistere, ma se ne avete fatti davvero tanti e volete conservarli, potete tenerli ben chiusi in una scatola di latta a temperatura ambiente, al massimo per 5 giorni.

Differenza tra tarallo napoletano e tarallo pugliese

Dopo aver visto come si preparano i taralli dolci napoletani, una domanda sorge spontanea? Quali sono le differenze con i taralli pugliesi? Innanzitutto per fare i taralli napoletani si utilizza il grasso animale, ovvero lo strutto, in alternativa all’olio d’oliva che viene invece usato in Puglia: a Napoli la quantità di strutto usata nei taralli deve essere pari almeno al 40% dell’impasto.

Un’altra differenza sta nel metodo di cottura: i taralli napoletani vengono cotti direttamente in forno, mentre quelli pugliesi vanno prima lessati in acqua bollente, poi lasciati riposare per una notte e poi cotti in forno a bassa temperatura.