Il vicepresidente della Commissione Antimafia di Montecitorio, Mauro D’Attis, punta il dito contro i governi precedenti responsabili – a suo dire – di aver “allargato la maglia” per l’utilizzo delle sos, le segnalazioni di operazioni sospette al centro dei casi di presunte attività di dossieraggio ai danni di politici e vip.
Dossieraggio, Mauro D’Attis accusa: “Sulle sos i governi precedenti hanno allargato troppo la maglia”
“Il problema è che sulle sos si è allargata troppo la maglia anche con provvedimenti dei governi precedenti”
ha detto ai microfoni dell’inviato di Tag24 Michele Lilla commentando quanto emerso fino a questo momento dall’inchiesta avviata dalla Procura di Perugia.
Oggi il Procuratore di Perugia Raffaele Cantone ha riferito in Commissione Antimafia della Camera, mentre ieri pomeriggio era toccato al Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo.
“Sono sconcertanti le parole del procuratore nazionale antimafia quando fa riferimento alla percentuale di circa l’80% di politici del centrodestra interessati da questi accessi illegali. Comporta anche un certo sconcerto il riferimento al mercato delle informazioni illecite.”
Le dichiarazioni a cui fa riferimento D’Attis sono state rilasciate da Melillo nel corso dell’audizione di ieri davanti alla Commissione parlamentare e che riguardavano la preponderanza di esponenti di area di centrodestra tra i politici spiati e il fatto che gli accessi illegali alle banche dati alla ricerca di informazioni non si sarebbero fermati neanche dopo l’avvio dell’inchiesta.
D’Attis: “A rischio la sicurezza dello Stato. Bisogna alzare la guardia”
Le informazioni emerse nelle ultime ore e le rivelazioni del procuratore Melillo farebbero emergere secondo D’Attis un quadro preoccupante per la sicurezza dello Stato e ribadisce la volontà di Forza Italia di alzare il livello di guardia.
“C’è bisogno di alzare la guardia perché si tratta della sicurezza dello Stato. Di questo stiamo parlando, di questo ha parlato il procuratore nazionale antimafia. La posizione di Forza Italia è quella di alzare il più possibile il livello di guarda affinchè non venga messa a repentaglio la sicurezza dello stato.”
Il vicepresidente dell’Antimafia di Montecitorio, infine, ha sottolineato la necessità che l’inchiesta di Perugia faccia luce su mandante, movente, beneficiari e complici.
“Il tenente della guardia di finanza probabilmente ha avuto qualcuno al suo fianco. Ma ancora più pericoloso sarebbe se ha qualcuno sopra che è di fatto il mandante.”