In Via Padova a Milano, non lontano dalla Casa della Cultura Musulmana, lo street artist aleXsandro Palombo ha realizzato un murales che vuole far riflettere sul costo umano che la guerra a Gaza sta ponendo sulle spalle di tutte le parti in causa, sia palestinesi sia israeliane.

I Simpson indossano abiti e simboli legati alla tradizione della Palestina, visibilmente sofferenti a causa di un attacco israeliano. La scelta di impiegare i personaggi di uno dei cartoni più amati al mondo in un contesto così carico di significato politico e religioso vuole generare reazioni contrastanti.

Milano, i Simpson diventano una famiglia palestinese colpita dalle bombe a Gaza

La potenza evocativa di un murale non è cosa ignota ai più, considerato il successo che le opere di un artista come Bansky hanno riscosso da molti anni a questa parte. Certe volte sollevano anche polemiche, come il murale dello street artist italiano Jorit che in quello realizzato a Mariupol ha portato avanti, in modo non immediatamente riconoscibile, le idee dell’autoproclamata Repubblica del Donetsk.

Come dimostrato da quest’ultimo esempio l’attualità chiama e a rispondere oggi 7 marzo è stato lo street artist aleXsandro Palombo, che con le sue opere si concentra sulla cultura pop, la società, le
disuguaglianze, l’inclusione e la diversità, l’etica e i diritti umani.

Quello che lui ha realizzato stamattina a Milano, non lontano dalla Casa della cultura Musulmana a Milano (in Via Padova), sfrutta la potenza evocativa che i Simpson hanno con sé da ormai 30 anni, da quando iniziarono le loro trasmissioni negli Usa e poi in Italia.

Pur essendo una rappresentazione satirica degli Usa alla fine degli anni ’80-inizi anni ’90, i Simpson rappresentano comunque l’idea di “famiglia”, di un gruppo di persone che fra alti e bassi non si abbatte ed affronta le difficoltà della vita.

aleXsandro Palombo ha voluto unire ciò a quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza, bombardata costantemente dalle forze aeree israeliane e sottoposta ad uno strettissimo blocco degli aiuti umanitari. Nel murale, Homer indossa simboli legati alla causa palestinese, come la kefiah e la fascia con i colori della bandiera palestinese, mentre tiene il corpo di suo figlio Bart, morto, con il resto della famiglia Simpson ai suoi piedi, dilaniati anche loro dalle bombe e sanguinanti.

Lo stesso street artist ha voluto precisare il significato della sua opera:

Quest’opera vuole essere una forte istantanea degli orrori della guerra a Gaza, un richiamo ai diritti umani violati e un appello alle coscienze contro il massacro dei palestinesi inermi e la brutalità cieca della guerra. Guerra iniziata il 7 Ottobre con l’atroce attacco terroristico di Hamas contro Israele: 1200 civili israeliani massacrati e 240 ostaggi catturati. Guerra di reazione israeliana contro Gaza: più di 30.000 vittime palestinesi, in gran parte bambini e donne.

Come accaduto pochi giorni fa nella strage degli aiuti, il collegamento vuole esser puntuale con la cronaca ma anche assoluto nel dolore di morti innocenti:

La morte è qui assoluta, disperante fissità: anche le lacrime di Homer non riescono più a sgorgare, restano bloccate nel silenzio della morte; ormai tacciono anche le urla di paura dei bambini: Bart, Lisa e Maggie sono morti. Nell’opera non si vedono armi, eppure i corpi portano segni di spari: qualcuno ha sparato, qualcuno ha ucciso, qualcuno ha forse ubbidito ad un ordine, come è accaduto nella terribile strage di pochi giorni fa, quando oltre 100 palestinesi sono stati uccisi mentre in preda alla fame e alla disperazione erano in coda per gli alimenti.