Jean Paul Gaultier sbarca a Milano a teatro ma non stupisce chi lo segue da tempo. A gennaio 2020, infatti, diede l’addio alla moda dichiarando però che il meglio sarebbe dovuto ancora arrivare e ora questa promessa diventa realtà. La sua creatività, che l’ha reso celebre sulle passerelle di tutto il mondo, adesso è passata al servizio di una storia, la sua, che ha il titolo di “Fashion Freak Show” e che è in scena da oggi fino al 24 marzo. E così l’enfant terrible della moda dismette i panni dello stilista per diventare autore, regista e costumista delle tappe più importanti della sua carriera, dagli esordi al successo, senza trascurare la sua infanzia. I suoi fan potranno goderselo dal vivo. Ecco in cosa consiste lo spettacolo.

Jean Paul Gaultier a teatro a Milano, com’è lo show

Sul palco di “Fashion Freak Show” ci saranno oltre 20 i performer tra ballerini e artisti circensi. Alle loro spalle è previsto un gigantesco videowall, dove scorreranno le storie di diverse guest star tra cui:

  • l’attrice Rossy de Palma, che interpreta l’implacabile maestra del giovane Gaultier
  • Catherine Deneuve, che legge gli isterici nomi che Gaultier dava alle creazioni della sua favolosa sfilata di alta moda maschile dei primi anni Novanta

 Come colonna sonora dello spettacolo teatrale di Jean Paul Gaultier è stata scelta la canzone “Le freak c’est chic”. La ragione è così spiegata:

“Perché non ci sono mostri, siamo tutti mostri, non esiste un solo tipo di bellezza ma molti, e la si può trovare dappertutto, se si tengono gli occhi ben aperti.” 

Il racconto dell’infanzia e degli inizi

 La chicca di questo show di e su Gaultier non è solo legata alla sua vita, fatta anche di perdite importanti come quella dello storico compagno, ma anche di tanti inediti ricordi dell’infanzia. Lo stilista francese così si racconta da bambino:

“Da ragazzino non giocavo a calcio ero un figlio unico abbastanza timido e passavo il tempo a sfogliare le riviste di moda, non ero esattamente il migliore amico da avere. A folgorarmi è stato un film del 1945, “Falbalas” di Jacques Becker. L’ho visto a 13 anni e mi sono detto: ‘è questo che voglio fare’… poi, a 18 anni ho iniziato a lavorare con Pierre Cardin, un italiano… è stato piacevole lavorare con gli italiani, che hanno il senso del bello, della moda, mentre in Francia c’è un maggior senso di ribellione, perché ci piace la couture, ma siamo anche i ribelli che hanno tagliato la testa a re e regine.”

La passione per Madonna

Considerata la stima che ha della pop star di “Like a Virgin” e “Vogue”, nel suo spettacolo teatrale non poteva mancare l’omaggio a Madonna, la star che ha avuto un gran peso nel far conoscere al mondo la sua moda. In una recente intervista lo stilista racconta di averle chiesto di sposarlo, per dimostrarle la sua enorme ammirazione umana e artistica. Chi ha frequentato i due parla di un vero e proprio colpo di fulmine dopo che il Gaultier internazionale l’aveva vista cantare “Holidays” a Top of the Pops. Così ne parla lui stesso:

“Ho pensato che fosse brave e che avesse personalità. Non potevo credere che fosse americana, si vestiva troppo bene. Poi ho notato che comprava i miei abiti, così sono andato a un suo concerto a Le Palace di Parigi e le ho detto ‘perché invece di indossare le miei imitazioni non le fai realizzare direttamente a me?’. Ha apprezzato molto questo mio impeto e mi ha chiamato per disegnarle gli abiti del tour del 1990.”

Il futuro

Il futuro di Jean Paul Gaultier è tutt’altro che nero. Continua la sua ricerca di nuove energie creative nel mondo della moda tanto che, in ogni stagione, seleziona un giovane designer a realizzare la collezione di Alta Moda per la sua Maison: Questo perché si dice entusiasta e curioso di constatare come i nuovi stilisti talentuosi interpretano i suoi archivi tanto che spesso premia chi riesce a rompere i suoi schemi. L’artista francese sta anche lavorando a un film d’animazione nelle vesti di direttore artistico che parte da lontano, dalle sue passioni per nomi come Fellini, Pasolini e la Magnani. L’opera è prevista per settembre e non sarà un cartoon su di lui ma con la sua direzione artistica. Si sa poco ma c’è molta curiosità in merito.