Aggiungere gli ETF Bitcoin al portafoglio statale dei piani pensionistici per i dipendenti pubblici: questa è la proposta di legge all’esame del Senato dello Stato dell’Arizona. A presentarla risoluzione sono stati i senatori Jake Hoffman e Warren Petersen, in concorso con il deputato Joseph Chaplick.

Si tratta di una risoluzione non vincolante, tale però da testimoniare il sempre più forte interesse non solo del mercato nei confronti di Bitcoin e degli ETF spot da poco approvati dalla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti.

ETF Bitcoin nei piani pensionistici dell’Arizona: quali le implicazioni?

La risoluzione allo studio del Senato dell’Arizona attesta come ormai il Bitcoin rappresenti una realtà difficile da ignorare. La capitalizzazione di mercato dell’icona crypto viaggia oltre 1,3 trilioni di dollari e gli ETF spot stanno calamitando l’interesse di un gran numero di investitori.

L’Arizona dispone di piani pensionistici che già includono altri asset di elevato valore come l’oro e l’argento sotto forma di ETF, come afferma la risoluzione. Perché non aggiungere quello che ormai da più parti è indicato come oro digitale? All’interno della proposta viene peraltro ricordato come il governo federale detenga circa 200mila BTC. Un dato di cui dovrebbero tenere conto i sistemi pensionistici dell’Arizona, i quali hanno l’obbligo di soddisfare gli interessi dei propri membri.

Peraltro, nonostante il documento concentri la sua attenzione sulla creazione di Satoshi Nakamoto, non viene chiusa la porta ad altri ETF. La risoluzione, infatti, afferma testualmente: “È importante che il sistema pensionistico statale dell’Arizona e il sistema pensionistico del personale di pubblica sicurezza collaborino con l’ufficio del tesoriere dello stato per valutare i potenziali rischi e benefici dell’investimento in Bitcoin e ETF su asset digitali, dato il panorama normativo in evoluzione e la crescente capitalizzazione di mercato.”

Una disponibilità del tutto logica, alla luce dell’approssimarsi della decisione SEC sugli ETF Ethereum. Attesa per la metà di maggio potrebbe essere posticipata, restando comunque un’ipotesi concreta per il futuro.

Quali sono i vantaggi dell’inclusione di BTC nei piani pensionistici?

La proposta di legge presentata in Arizona è destinata a suscitare discussione, considerata l’avversione di una parte del mondo politico nei confronti delle criptovalute. E, soprattutto, di una volatilità che sembra l’esatto contrario della stabilità cui dovrebbe tendere un sistema pensionistico.

Tra coloro che non sembrano avere dubbi sulla bontà della proposta c’è Anthony Pompliano, noto sostenitore degli asset digitali. Proprio lui da quattro anni sostiene la necessità di includere le criptovalute nei piani pensionistici, in genere.

Una decisione in tal senso, stando almeno al suo parere, comporterebbe notevoli vantaggi per gli interessati. Pompliano ha preso la palla al balzo per ricordare su X quanto sostenuto all’epoca, ovvero che ogni fondo pensione dovrebbe destinare l’1% dei propri asset all’acquisto di Bitcoin. Basterebbe questo livello di esposizione per avere un impatto materiale positivo sui loro bilanci.

Pompliano ha poi affermato che se nel 2018 ogni fondo pensionistico statale avesse seguito tale politica, oggi sarebbero ben 14 di essi interamente finanziati, invece dei soli quattro esistenti. Ha poi aggiunto: “Non possiamo cambiare ciò che è già successo, quindi dobbiamo guardare avanti. Molte persone sostengono che i fondi pensione non dovrebbero acquistare Bitcoin oggi perché i rendimenti sono già stati catturati. Non sono d’accordo con questa corrente di pensiero.

Una discussione destinata a intensificarsi

Quanto ricordato da Pompliano fa capire come l’atmosfera intorno a BTC stia mutando in maniera significativa. Quando lanciò la sua proposta, non si ebbero grandi reazioni o discussioni. Ora, invece, la proposta di legge presentata in Arizona ha avuto una forte eco.

Un’accoglienza che deriva da un semplice fatto: l’esordio degli ETF spot sull’icona crypto ha testimoniato la grande attenzione della finanza tradizionale verso la criptosfera. Ormai le criptovalute sono viste come un’opportunità anche da chi, sino a qualche anno fa, non riusciva a nascondere la propria avversione nei loro confronti.

Un mutamento di atmosfera che può essere facilmente desunto dalle recenti dichiarazioni di Donald Trump. L’ex inquilino della Casa Bianca, dopo anni di evidente avversione, ha infatti dichiarato che stante la diffusione di BTC occorre cercare di conseguire un approccio in grado di tenerne conto.