La malattia del graffio di gatto è un’infezione causata da un batterio chiamato Bartonella henselae, trasportato dalle unghie o dalla saliva dei gatti.
Quando una persona viene graffiata o morso da un gatto infetto, può contrarre questa malattia. Scendiamo nei dettagli e scopriamo quali sono i sintomi di questa malattia, come si cura e quali sono le possibilità di guarigione.
Cos’è la malattia del graffio di gatto
La malattia da graffio di gatto è un’infezione causata dai batteri del genere Bartonella, conosciuti come Bartonella henselae. Questi batteri sono portati dai gatti domestici, che non mostrano sintomi evidenti della malattia.
Il nome della malattia deriva dalla scoperta del medico francese Robert Debré, che collegò i casi di malattia a persone graffiate dai loro gatti. La malattia da graffio di gatto è considerata rara e colpisce circa sei persone su 100.000 ogni anno, con una prevalenza leggermente maggiore negli uomini rispetto alle donne. È diffusa in tutto il mondo e si manifesta più comunemente durante i mesi autunnali e invernali.
Come si cura la malattia del graffio di gatto
La maggior parte delle volte, la malattia da graffio di gatto guarisce spontaneamente e non richiede un trattamento specifico. I farmaci antidolorifici come l’ibuprofene possono aiutare a gestire sintomi come febbre e dolore, mentre impacchi freddi possono alleviare il disagio nei linfonodi ingrossati.
Tuttavia, in casi più gravi o prolungati, i medici possono prescrivere antibiotici per accelerare la guarigione. La malattia da graffio di gatto di solito non causa complicazioni, ma in rari casi i batteri possono diffondersi a ossa, cuore o polmoni, causando infiammazioni.
Le persone con immunodeficienza hanno un rischio maggiore di contrarre la malattia e possono sviluppare sintomi più gravi o atipici.
La prevenzione coinvolge il controllo delle pulci nei gatti domestici e una buona igiene, inclusa la pulizia delle mani dopo il contatto con il gatto. È importante che le persone con immunodeficienza evitino il contatto con i gatti per ridurre il rischio di contrarre la malattia da graffio di gatto e altre infezioni trasmissibili.
Quali sono i sintomi della malattia del graffio di gatto
Dopo essere stati infettati, i sintomi della malattia da graffio di gatto di solito compaiono entro due-dieci giorni.
Inizialmente, si possono osservare piccoli noduli rossastri o marroni sulla pelle, simili a una reazione allergica, ma senza prurito o dolore. Questi noduli scompaiono dopo poco tempo.
I batteri attaccano poi i linfonodi vicino alla lesione, causandone il gonfiore e talvolta il dolore. I sintomi più comuni includono febbre lieve, brividi, affaticamento, dolori muscolari, mal di testa, mal di gola, perdita di appetito, nausea e vomito.
A volte, i linfonodi gonfi possono interessare tutto il corpo, insieme al gonfiore di fegato e milza, che provoca pressione addominale. A volte può verificarsi anche l’infiammazione dell’occhio e, talvolta, del sistema nervoso.
Mentre alcuni pazienti possono avere solo il gonfiore dei linfonodi senza altri sintomi, questo gonfiore può persistere per mesi. Anche se può essere fastidioso, non rappresenta un pericolo per la salute.
Come prevenire la malattia del graffio di gatto
La miglior precauzione contro la malattia da graffio di gatto è evitare che i gatti domestici siano infestati dalle pulci. I gatti che escono all’aperto e interagiscono con altri animali hanno maggiori probabilità di contrarre l’infezione dalle pulci.
Esistono prodotti specifici, da applicare sul gatto, che proteggono sia dalle pulci che dalle zecche. È consigliabile chiedere consiglio al veterinario per scegliere il prodotto più adatto.
Mantenere un’adeguata igiene quando si vive con animali domestici è fondamentale: lavarsi le mani dopo aver toccato il gatto è una buona pratica. Le persone con immunodeficienza dovrebbero evitare il contatto con i gatti per proteggersi non solo dalla malattia da graffio di gatto, ma anche da altre malattie trasmissibili.
Da cosa è causata la malattia del graffio di gatto
La malattia da graffio di gatto è causata da batteri chiamati Bartonella henselae, trasportati dalle pulci dei gatti. Questi batteri vengono trasmessi dagli animali agli esseri umani attraverso graffi o morsi.
I proprietari di gatti hanno un leggermente maggior rischio di contrarre l’infezione, ma la malattia è comunque rara. I gatti giovani sono più contagiosi e quindi le famiglie con gatti molto giovani sono più esposte al rischio. Tuttavia, anche i gatti più anziani possono trasmettere l’infezione.
La malattia colpisce principalmente bambini sotto i 21 anni perché sono più in contatto con gli animali domestici e hanno un sistema immunitario ancora in fase di sviluppo. Gli adulti con immunodeficienza sono anche più suscettibili alla malattia e possono avere sintomi più gravi.