Mancano poche ore alla chiusura della campagna elettorale per le elezioni regionali in Abruzzo e come già accaduto in Sardegna, anche nella regione guidata dal governatore uscente Marco Marsilio si moltiplicano gli appelli al voto. Ultimo in ordine di tempo quello della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein che ieri sera, nel corso del suo tour elettorale a sostegno del candidato del campo largo di centrosinistra Luciano D’Amico, ha invitato gli elettori abruzzesi a recarsi alle urne.  Il centrodestra, invece, ripone le speranze nel fatto che in Abruzzo non sia previsto il voto disgiunto.

Elezioni Abruzzo 2024, Schlein: “Dobbiamo puntare è ridurre l’astensionismo”

L’astensionismo è stato il “terzo candidato” in Sardegna dove il 47% dei cittadini sardi ha disertato le urne. Tanti voti che avrebbero potuto determinare un finale diverso per il centrodestra, il cui candidato governatore Paolo Truzzu è stato staccato di appena 1600 voti dalla vincitrice Alessandra Todde. Voti che però avrebbero potuto anche determinare una vittoria più ampia della candidata del campo largo e di conseguenza una diversa distribuzione delle forze nel Consiglio Regionale.

E anche in Abruzzo, altra regione dove si profila un serrato testa a testa trai due candidati in campo, il “non voto” sarà determinante per la vittoria, o, la sconfitta dell’una o dell’altra coalizione. La scorsa tornata elettorale, che portò alla vittoria del governatore di Fratelli d’Italia, Marco Marsilio, il partito del “non voto” raggiunse il 53%.

Convincere gli elettori abruzzesi a recarsi alle urne è la partita da vincere e lo sa bene la segretaria del Pd Elly Schlein che ieri, nel corso del suo tour elettorale a sostegno del candidato di centrosinistra, ha voluto lanciare il suo appello al voto.

“Ciò a cui dobbiamo puntare è ridurre l’astensionismo che in Sardegna è stato del 47 per cento”,

ha detto Schlein.

Niente voto disgiunto in Abruzzo, Tajani: “In Abruzzo vinciamo. Qui non c’è il voto disgiunto”

I leader di centrodestra puntano, invece, sul fatto che in Abruzzo – a differenza di quanto accaduto in Sardegna – non si potrà dare il voto disgiunto e di conseguenza la “forza” dei partiti sarà determinante.

“In Abruzzo vinciamo. Le condizioni di questa consultazione sono assolutamente diverse rispetto a quelle che c’erano in Sardegna. Se lì si fosse votato con il sistema abruzzese, che non contempla il voto disgiunto, avremmo vinto noi”

aveva dichiarato nei giorni scorsi il vicepremier Tajani in un’intervista al Messaggero.

Partecipazione al voto e sistema elettorale saranno, quindi, gli elementi determinanti il prossimo 10 marzo?