Il Modello CUPE (Certificazione degli Utili e dei Proventi Equiparati) per l’anno 2024 è un documento riguardante la certificazione dei redditi derivanti da partecipazioni societarie, sia per entità residenti che non residenti in Italia, nell’anno fiscale 2023. Questo strumento, insieme alla Certificazione Unica (CU), gioca un ruolo molto importante per i contribuenti nel processo di dichiarazione dei redditi, includendo dettagli sui guadagni percepiti e sulle ritenute applicate prima della loro distribuzione.

Modello CUPE 2024: cosa include

Cosa include il Modello CUPE 2024 nel dettaglio?

  • Guadagni da partecipazioni societarie

Il CUPE dettaglia gli utili riconosciuti a chi detiene partecipazioni in società soggette all’Imposta sul Reddito delle Società (IRES), evidenziando anche le ritenute applicate a tali utili prima della loro effettiva erogazione.

  • Ritenute e dichiarazione dei redditi

Oltre agli utili, il CUPE segnala le ritenute operate, che devono essere indicate nel Modello 730 o nel Modello Redditi, a seconda delle specifiche necessità dichiarative del contribuente.

Il CUPE include anche utili derivanti dalla distribuzione di riserve di capitale, con specifiche indicazioni sulla natura delle riserve e sul regime fiscale applicabile. Inoltre, è necessario prestare attenzione alla disciplina fiscale dei dividendi percepiti da persone fisiche al di fuori dell’attività d’impresa, con una ritenuta del 26% applicabile a partire dal 1° gennaio 2018.

Chi deve presentare il Modello CUPE 2024: soggetti obbligati

La responsabilità della compilazione e del rilascio del Modello CUPE grava su vari soggetti IRES che hanno erogato utili e proventi equiparati nel corso del 2023. Tra questi figurano:

  • Società ed enti emittenti come specificato nell’art. 73 del TUIR;
  • Casse preposte al pagamento degli utili;
  • Intermediari e rappresentanti fiscali coinvolti nel sistema di deposito accentrato Monte Titoli S.p.A.;
  • Società fiduciarie, imprese di investimento e agenti di cambio;
  • Altri sostituti d’imposta coinvolti nella riscossione di utili o proventi equiparati.

Rilascio Modello CUPE 2024: casi di esonero

Non tutti sono tenuti alla compilazione del CUPE. L’esenzione si applica nei seguenti scenari:

  • Quando gli utili o i proventi sono assoggettati a ritenuta a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva;
  • In caso di utili e proventi da partecipazioni gestite individualmente.

Scadenze e date chiave

La data limite per il rilascio del Modello CUPE è fissata al 18 marzo 2024, considerando che il 16 cade di sabato. È fondamentale rispettare questa scadenza per garantire la corretta dichiarazione dei redditi e evitare possibili sanzioni. Infatti, questo modello è essenziale per la compilazione del Modello 730 o del Modello Redditi per l’anno fiscale 2024, con scadenze rispettivamente il 30 settembre e il 15 ottobre 2024.

Cosa certifica il Modello CUPE 2024?

Il CUPE si concentra sulla certificazione di diversi tipi di rendite finanziarie, tra cui:

  • Riserve di capitale distribuite ai soci;
  • Utili da partecipazioni in Siiq e Siinq, soggetti a ritenuta alla fonte come acconto;
  • Proventi da titoli e strumenti finanziari paragonabili alle azioni;
  • Interessi riconvertiti in dividendi per finanziamenti superiori alle norme stabiliti fino al 31 dicembre 2007;
  • Remunerazioni derivanti da contratti di associazione in partecipazione o cointeressenza.

Va notato che il Modello CUPE non è necessario per gli utili e proventi soggetti a ritenuta a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva e non deve essere inviato all’Agenzia delle Entrate.

In Italia, per la distribuzione dei dividendi da riserve di utili a soci di società di capitali non quotate, non è necessaria la certificazione per soci non qualificati, essendo il dividendo erogato già al netto della ritenuta.

I soci qualificati, con partecipazioni significative, ricevono dividendi che possono incidere sul loro reddito complessivo, richiedendo certificazione se gli utili distribuiti si sono formati fino al 2017, con regole specifiche a seconda dell’anno di formazione degli utili.

I dividendi percepiti dalle società semplici seguono un regime di trasparenza fiscale, necessitando di certificazione degli emittenti o intermediari.Inizio modulo