Arriva il bonus anti plastica 2024 con contributi previsti fino a 10mila euro per il passaggio al compostabile o al riutilizzabile. Per le aziende arriva dunque un credito d’imposta per l’utilizzo alternativo di piatti, posate e bicchieri, ma anche di tazzine e, soprattutto, di contenitori per alimenti. Rientrano nell’elenco dei materiali da sostituire anche le cannucce.
Tutti i materiali non dovranno essere più monouso (o usa e getta), ma si dovrà puntare al riutilizzo mediante la composizione di materiali biodegradabili, compostabili o, per l’appunto, riutilizzabili. A dettare le condizioni di accesso al bonus anti plastica di quest’anno, nonché su come fare domanda per richiedere il contributo, sono il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il ministero dell’Economia e delle Finanze e il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).
Bonus anti plastica 2024, contributi di 10mila euro per il passaggio al compostabile: come fare domanda
Arriva il bonus anti plastica per le imprese che sostituiranno il materiale monouso con materiali adatti a più utilizzi, compostabili e biodegradabili. Il bando dei contributi per la sostituzione della plastica è stato lanciato dai tre ministeri che puntano alla sostituzione di bicchieri, posate, piatti, contenitori per alimenti, cannucce e tazze con materiali non monouso.
Si prevede un credito d’imposta fino a 10mila euro all’anno che potrà essere richiesto dalle aziende che si adegueranno nella scelta e nell’utilizzo di materiali alternativi. Il provvedimento è stato appena licenziato dai ministeri, in attuazione del decreto legislativo numero 196 del 2021 che recepiva la direttiva europea sulla riduzione degli impatti all’ambiente derivanti dagli utilizzi della plastica.
Il testo verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale al termine del controllo della Corte dei conti. Si prevede la pubblicazione del provvedimento, dunque, al massimo nel giro di qualche settimana.
Bonus anti plastica 2024, chi è ammesso al credito d’imposta e per quali materiali
Sulle condizioni di utilizzo del bonus anti plastica, consistente in un credito d’imposta del 20% fino a un massimo di 10mila euro, il testo del decreto interministeriale ne fissa i soggetti ammessi alla presentazione della domanda e le relative modalità. La pratica potrà essere inoltrata principalmente dalle aziende attive nel settore della ristorazione, particolarmente interessate all’utilizzo e alla sostituzione della plastica per bicchieri, posate, contenitori per alimenti e piatti. Tuttavia, non sono escluse altre tipologie di imprese. Infatti, il provvedimento in arrivo fa riferimento all’allegato al decreto legislativo 196 del 2021 per stabilire quali siano le tipologie di imprese interessate alla misura.
Contributi per l’abbattimento della plastica, quali spese sono rimborsabili?
Il bonus può essere richiesto per le annualità dal 2022 al 2024 (all’interno del limite di 10mila euro). Per le imprese, i ministeri hanno messo a disposizione 9 milioni di euro. Il 20% di contributo deve essere calcolato sulle spese del triennio con decorrenza dal 15 gennaio 2022, giorno successivo all’entrata in vigore del decreto legislativo 196 del 2021.
Il decreto in arrivo prevederà anche dei meccanismi premiali per la sostituzione di specifici prodotti in plastica. Il criterio è quello di assicurare il credito d’imposta in via prioritaria alla plastica che entri in contatto diretto con gli alimenti. Rimborsate prima queste spese, si procederà con gli altri utilizzi della plastica da sostituire.
Come presentare domanda dei contributi
La presentazione della domanda del bonus anti plastica prevede una procedura semplificata. Saranno le stesse imprese interessate ai contributi a stilare un’auto-certificazione all’interno della quale inserire le spese sostenute dall’impresa stessa per la plastica. L’auto-certificazione deve essere sottoscritta dal presidente del collegio sindacale, da un professionista abilitato oppure da un revisore legale.
Nel documento occorre fare una lista dei prodotti in plastica che sono stati comprati e utilizzati. In una distinta documentazione, è necessario allegare i prodotti acquistati in sostituzione della plastica con le caratteristiche del riuso o di materiale compostabile o biodegradabile. A tal fine, è necessario far riferimento alla disciplina Uni En 13432:2002.
A gestire la procedura delle risorse e delle domande sarà Invitalia, soggetto al quale occorrerà inviare la documentazione richiesta nel provvedimento. I passaggi a completamento dell’iter legislativo sono, dunque, la pubblicazione del decreto sopra indicato e le indicazioni operative da parte di Invitalia.