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Guerra a Gaza, niente tregua per il Ramadan: Netanyahu avanti su Rafa. Convocato in serata il gabinetto di guerra israeliano

Il fronte del Mar Rosso diventa sempre più centrale negli sviluppi della guerra nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas e oggi, 7 marzo 2024, fa segnare un nuovo bilancio di vittime con 3 morti a seguito di un attacco Houthi avvenuto ieri verso una nave Usa. È previsto per oggi l’incontro a Londra tra Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra israeliano, e il premier Rishi Sunak, dopo quello avvenuto ieri con il ministro degli Esteri britannico David Cameron, mentre la Cina offre il proprio sostegno all’adesione di uno Stato palestinese all’Onu.

Onu: ok porto a Gaza, 576mila persone su orlo carestia

23:25

Le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme secondo cui almeno 576 mila persone, un quarto della popolazione, è sull’orlo della carestia.

L’idea americana di costruire un porto per facilitare l’arrivo di viveri viene accolto positivamente al Palazzo di Vetro.

Ogni modo per far arrivare aiuti a Gaza, o per mare o per cielo  è ovviamente buono. Noi abbiamo bisogno di più punti d’accesso per permettere l’ingresso di un maggior volume di aiuti

ha commentato Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale Onu Antonio Guterres.

Ok Israele a costruzione “molo temporaneo” per aiuti a Gaza

23:00

Israele ha accolto favorevolmente il piano degli Stati Uniti per costruire un “molo temporaneo” sulla costa di Gaza, in modo da fornire aiuti umanitari via mare. Lo ha riferito un funzionario israeliano.
Israele “sostiene pienamente” la creazione di una tale struttura. Funzionari americani hanno infatti riferito che il presidente americano, Joe Biden, potrebbe annunciare nel suo discorso sullo stato dell’Unione che l’esercito americano costruirà un porto per fornire cibo, medicine e altri rifornimenti per i civili nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra.

Aerei Usa e Giordania lanciano aiuti nel nord della Striscia di Gaza

22:30

Gli Stati Uniti e la Giordania hanno lanciato aiuti aerei nel nord di Gaza: un lancio combinato di aiuti umanitari effettuato oggi 7 marzo, nel pomeriggio.

Aerei russi bombardano miliziani anti Assad in Siria

22:25

Aerei russi hanno colpito due basi gestite da combattenti nella provincia siriana di Idlib. Lo ha riferito un funzionario russo, citato dalle agenzie di stampa, sostenendo di aver ucciso 20 miliziani antigovernativi.

Il contrammiraglio Vadim Kulit, un alto funzionario di un centro russo impegnato in Siria- dove le forze russe hanno combattuto per circa 10 anni a sostegno del governo del presidente Bashar al-Assad- ha affermato che gli attacchi sarebbero avvenuti martedì.

Il capo della Cia sarebbe stato a Doha dopo il viaggio al Cairo

20:22

Il giornalista di Axios Barak Ravid, secondo alcune sue fonti, ha scritto che il direttore della Cia William Burns è arrivato oggi a Doha per colloqui con il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, nell’ambito dei negoziati fra Israele e Hamas, e dopo essere stato ieri sera al Cairo.

Usa: “Accordo parziale sul ritorno dei palestinesi a Gaza nord”

20:01

Fonti dell’amministrazione Biden spiegano che il cessate il fuoco inizierebbe con una prima fase di sei settimane, strutturata in modo che potrebbero essere aggiunte due successive fasi. Nella prima fase sarebbe previsto un “riposizionamento delle forze israeliane” e la possibilità per i palestinesi di tornare a Gaza nord.

Riguardo poi alla possibilità che l’accordo si concluda prima dell’inizio del Ramadan, ipotesi a cui, per stessa ammissione di Joe Biden, lavorano gli americani, le fonti ammettono che “non c’è un scadenza fissa o veloce per questi negoziati“. Ma ribadiscono il rischio di arrivare al Ramadan senza un accordo: “riconosciamo che gli estremisti potrebbero usarlo per qualcosa che sarebbe estremamente negativo nel mese sacro, che noi vogliamo che sia un periodo di pace per le persone che pregano“.

Niente tregua per il Ramadan: Netanyahu vuole continuare l’azione militare su Rafah

19:55

Al Cairo le delegazioni di Qatar, Hamas e Stati Uniti sono state ritirate e non c’è stato nessun accordo con Israele: non saranno né fattibili né possibili azioni che porteranno ad una tregua prima del Ramadan. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu respinge tutte le pressioni internazionali e ribadisce la volontà di estirpare Hamas dalla città di Rafah, perché non farlo significherebbe “perdere la guerra“.

Netanyahu convoca in serata il gabinetto di guerra

19:49

Secondo la televisione pubblica Kan, il gabinetto di guerra ed il gabinetto politico e di sicurezza sono stati convocati stasera nella sede del ministero della Difesa a Tel Aviv. Diverse fonti riferiscono che fra i politici israeliani non c’è ottimismo sulla liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas prima dell’inizio del Ramadan. Oggi il premier Benyamin Netanyahu ha ribadito che Israele intende comunque smantellare i battaglioni di Hamas anche a Rafah.

Media israeliani: “Morti misteriosamente 27 detenuti palestinesi”

19:46

Il quotidiano israeliano Haaretz ha pubblicato una notizia secondo la quale 27 detenuti palestinesi sarebbero morti in circostanze poco chiare mentre erano in custodia nella base israeliana di Sde Teiman, la base Anatot a Gerusalemme o in altre strutture. Il giornale sottolinea che l’arresto di cittadini della Striscia di Gaza e’ stato effettuato ai sensi della legge sui combattenti illegali, che permette a Israele di “imprigionare senza processo chiunque sia impegnato in attività ostili contro lo Stato e non sia definito prigioniero di guerra in Israele”.

Non sono note però le dinamiche che hanno portato alla morte dei detenuti.

Usa: “La missione speciale a Gaza non è boots on the ground”

19:05

Alti funzionari della Casa Bianca in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti hanno assicurato che l’invio di aiuti umanitari a Gaza non porterà ad un successivo invio di truppe di terra nella Striscia di Gaza. I militari statunitensi hanno spiegato che i militari statunitensi lavoreranno al largo delle coste di Gaza. I funzionari hanno poi indicato:

Joe Biden annuncerà l’invio di una missione militare d’emergenza Usa sulla costa di Gaza per allestire un molo temporaneo in grado di accogliere navi cargo di grandi dimensioni che trasportino cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei“.

Ue condanna attacco mortale Houthi, si fermino

16:34

L’Ue condanna fermamente l’attacco di ieri alla nave portarinfuse ‘True Confidence’ e, insieme ai suoi Stati membri, è determinata a difendere le navi dagli attacchi degli Houthi. Lo ha dichiarato il portavoce dell’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, Peter Stano, in una nota:

“L’Ue condanna fermamente l’attacco di ieri alla nave portarinfuse ‘True Confidence’ battente bandiera delle Barbados e di proprietà liberiana, mentre transitava nel Golfo di Aden, che ha provocato la tragica perdita di vite umane e il ferimento di numerosi membri dell’equipaggio. Ciò accade dopo il recente attacco Houthi contro la nave Rubymar, con un impatto ambientale potenzialmente devastante nel Mar Rosso”

 

Netanyahu, colpiremo Hamas anche a Rafah

16:32

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito l’intenzione di attaccare Rafah, nell’estremo sud di Gaza, dove sono accampati un milione e mezzo di palestinesi sfollati dal resto della Striscia:

“L’Idf continuerà a operare contro tutti i battaglioni di Hamas in tutta la Striscia, e questo include Rafah, l’ultima roccaforte di Hamas. Chiunque ci dica di non agire a Rafah ci dice di perdere la guerra e questo non accadrà. Allo stesso tempo, agiremo con fermezza negli altri settori contro chiunque voglia distruggerci, anche sul fronte del Nord”

Le autorità israeliane sequestrano terre vicino a Ramallah

16:10

Le autorità di occupazione israeliane hanno emesso oggi un ordine per confiscare 29 dunum(trenta kilometri) di terra palestinese nelle città di Sinjil e Turmus-Ayya, situate a nord di Ramallah.

Borrell su aiuti umanitari a Gaza: “Servono corridoi via terra, altre opzioni non bastano”

15:45

Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione europea per la Politica estera, affida a Twitter il suo pensiero sulla situazione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

Per Borrell opzioni alternative al trasporto via terra – che siano per via aerea o attraverso il corridoio marittimo – non sono sufficienti ed è, quindi, necessario che Israele lasci passare i camion che li trasportano.

Questo il suo post:

“Tutti coloro che sono preoccupati per la situazione a Gaza dovrebbero fare pressione sul governo israeliano affinché garantisca il libero accesso umanitario via terra e non blocchi i convogli. Le altre opzioni non bastano: i lanci aerei sono buoni ma insufficienti, i corridoi marittimi servono ma richiedono tempo. E il tempo è essenziale”.

Esercito israeliano avvia verifica interna sui fatti del 7 ottobre

15:11

 

Herzi Halevi 7 ottobre

L’esercito israeliano è pronto a far luce sulle falle che hanno consentito ad Hamas di sferrare il proprio attacco lo scorso 7 ottobre, attraverso una verifica che partirà dal 2018 e analizzerà in modo particolare la gestione dei confini con la Striscia di Gaza.

Il capo di Stato maggiore, il generale Herzi Halevi ha spiegato in una lettera indirizzata ai militari israeliani, le ragioni di questa verifica:

“Abbiamo vissuto episodi difficili. Abbiamo fallito nella difesa dei civili, che è il nostro compito supremo. Se non analizzeremo con coraggio quanto abbiamo fatto, ci sarà difficile migliorare, ci sarà difficile confrontarci poi con i cittadini di Israele. L’obiettivo di questa verifica è imparare per migliorare“.

Anche lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) starebbe conducendo un’ispezione analoga per capire perché non sia riuscito ad anticipare l’offensiva di Hamas.

Fratoianni e Bonelli (Avs): “Meloni vada a Rafah. Politica non può negare cosa accade a Gaza”

14:43

Fratoianni Bonelli

Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di ‘Alleanza Verdi Sinistra’ hanno tenuto un punto stampa a Montecitorio per riferire del loro viaggio a Rafah.

Entrambi denunciano la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza e invitano la presidente del Consiglio Meloni a recarsi a Rafah per vederla con i propri occhi.

“Se Meloni non crede a noi, vada lei al valico a guardare questo disastro umanitario che è in corso: chilometri di file di camion di aiuti che non possono entrare è qualcosa che non può essere accettato”.

Bonelli denuncia il silenzio della comunità internazionale nei confronti di Netanyahu e della sua decisione di bloccare il passaggio degli aiuti umanitari verso Gaza mentre Fratoianni riferisce delle firme raccolte da una petizione che chiede l’accertamento dei crimini di guerra commessi da Israele.

“Abbiamo superato qualche ora fa le centomila firme ed è un risultato straordinario, che testimonia quanto lo sdegno, la necessità di una mobilitazione rispetto a quanto sta accadendo a Gaza sia diffuso nel nostro Paese”.

Infine, i due ritengono che la politica non possa più ignorare quello che definiscono “un crimine di guerra fondato sull’uso scientifico dell’assedio“.

Khamenei: “Iran si oppone all’aggressione a Gaza”

14:09

Khamenei Gaza

Ali Khamenei, Guida suprema della Repubblica islamica dell’Iran, si è espresso duramente contro l’aggressione verso il popolo palestinese a Gaza.

Nel suo discorso, tenuto durante un incontro con i membri dell’Assemblea degli esperti che ha il potere di nominare o revocare la Guida Suprema, ha anche stigmatizzato il ruolo delle potenze occidentali.

Queste le sue parole:

“Un popolo sta subendo una grande oppressione nella sua stessa terra. Le loro donne, i loro bambini e le loro case sono distrutte con grande brutalità e alcuni Stati – gli Usa, la Gran Bretagna e alcuni Paesi europei – non cercano di impedirlo ma addirittura aiutano. Ci opponiamo a questo”.

Ex capo Shin Bet israeliano: “Anp sia parte della futura organizzazione di Gaza”

13:43

L’ex capo dello Shin Bet (sicurezza interna) israeliano, Nadav Argaman ritiene che l’Autorità Nazionale Palestinese debba far parte del futuro assetto politico di Gaza, in sostituzione di Hamas.

Argaman pronuncia la sua idea, in aperto contrasto con quella del premier Benjamin Netanyahu, nel corso di una conferenza all’Istituto di studi strategici (Inss) di Tel Aviv.

Per lui, Israele dovrebbe spingere affinché l’Anp assuma il controllo della Striscia di Gaza o sia comunque inclusa nella sua organizzazione futura, evidenziando le differenze tra l’Autorità e Hamas.

“L’Anp si considera un nostro vicino. Pur con problemi di carenze di governabilità e nelle forze di sicurezza, essa è l’elemento legittimo del popolo palestinese con cui possiamo fare affari e con cui dovremo raggiungere accordi, anche di pace”.

Delegazione di Hamas a Doha per i negoziati

13:34

Mentre i negoziati del Cairo tra Israele e Hamas per giungere a una tregua durante il Ramadan sono bloccati, sembra si stia aprendo un nuovo fronte di trattativa a Doha.

Un funzionario di Hamas riferisce che la delegazione dei miliziani, dopo aver lasciato l’Egitto, si è diretta proprio a Doha in attesa della “risposta ufficiale finale dal nemico“.

Il funzionario dichiara che le risposte iniziali non hanno soddisfatto le richieste di Hamas e, di conseguenza, non sono risultate sufficienti per arrivare a un cessate il fuoco.

Consigliere di Netanyahu negli Emirati Arabi per discutere del corridoio umanitario marittimo

13:20

Il generale Avi Gil, consigliere militare di Benjamin Netanyahu, si è recato a sorpresa negli Emirati Arabi Uniti per discutere della creazione di un corridoio umanitario marittimo che consenta di trasportare gli aiuti nella Striscia di Gaza.

Secondo quanto riportato, il piano prevedrebbe l’acquisto dei carichi da Abu Dhabi, tuttavia non sarebbe ancora chiaro chi dovrebbe occuparsi della sicurezza della loro distribuzione a Gaza, impedendo che gli aiuti finiscano nelle mani di Hamas.

Gli Stati Uniti, intanto, premono affinché Israele apra un terzo valico via terra per il passaggio dei camion nell’area di Karni, nel nord della Striscia.

Israele: 26 camion di aiuti umanitari nelle ultime 24 ore nel nord di Gaza

12:59

Il Cogat, ente che si occupa di coordinare le attività israeliane nei territori palestinesi, ha riferito che nelle ultime 24 ore sono stati 26 i camion di aiuti umanitari introdotti nel nord della Striscia di Gaza.

Il dato è aggiornato con gli ultimi 11 camion arrivati durante la scorsa notte.

Per quanto riguarda il numero complessivo, l’ente parla di 257 camion totali arrivati nella giornata di ieri.

Francia alza il livello di sicurezza in vista del Ramadan

12:52

Il ministro degli Interni francese, Gerald Dermanin, ha deciso di innalzare il livello di sicurezza in vista del Ramadan, che inizierà domenica 10 marzo.

Ai prefetti è stata richiesta un’attenzione particolare verso “tutti i luoghi di culto musulmano“, dal momento che l’aumento della vigilanza è strettamente legato, spiega Darmanin, all’alto livello della minaccia terroristica, dovuto al “persistere di tensioni a livello internazionale in particolare nel contesto del conflitto israelo-palestinese“.

Von der Leyen stasera a Cipro per lancio del corridoio marittimo umanitario verso Gaza

12:43

Von der Leyen Cipro

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che si recherà stasera a Cipro per il lancio del “progetto di corridoio marittimo umanitario verso Gaza.

A riferirlo è un portavoce dell’esecutivo europeo, che aggiunge:

“Le autorità cipriote ci hanno invitato perché siamo arrivati alla fase in cui l’iniziativa può nascere, dopo mesi di lavoro dietro le quinte: il nostro ruolo è quello d’incanalare gli aiuti lungo il corridoio”.

Israele nega ultimatum a Hezbollah

12:38

La radio pubblica israeliana Kan ha riportato le parole di una fonte politica interna di Israele che ha negato il presunto ultimatum al Libano.

“Quella notizia non è vera, non c’è una dead-line del genere”.

I media riferivano che Israele avesse indicato a Hezbollah il 15 marzo la data ultima per trovare un accordo, altrimenti si sarebbe rischiata la guerra.

Anche Qatar e Usa lasciano il Cairo dopo il mancato accordo per la tregua

12:21

Dopo quella di Hamas, anche le delegazioni di Qatar e Stati Uniti hanno lasciato il Cairo, certificando il nulla di fatto nella ricerca di un accordo per il cessate il fuoco a Gaza.

Secondo quanto riportano alcune fonti dell’aeroporto del Cairo, le delegazioni avrebbero già lasciato la città.

Ultimatum di Israele a Hezbollah: accordo entro il 15 marzo o sarà guerra

12:12

Secondo il quotidiano ‘Al-Akhbar’, legato al gruppo di guerriglieri Hezbollah, Israele avrebbe lanciato un ultimatum agli sciiti filo-iraniani, intimando la necessità di raggiungere un accordo entro il 15 marzo, altrimenti si arriverà alla guerra.

La notizia fa seguito alle dichiarazioni, dello stesso tenore, rilasciate ieri da Yoav Gallant, ministro della Difesa israeliano, all’inviato speciale americano Amos Hochstein. Gallant ha spiegato che le continue azioni militari di Hezbollah contro Israele correvano il rischio di spingere il governo verso un’azione militare in Libano.

Hamas contro Israele sui negoziati: “Vanificati gli sforzi per cessate il fuoco”

12:03

Il ‘Guardian’ riporta le affermazioni di un funzionario di Hamas che ha accusato Israele di aver vanificato” gli sforzi dei mediatori per giungere a una tregua nel periodo del Ramadan.

Sami Abu Zuhri denuncia l’atteggiamento oltranzista di Tel Aviv, colpevole di aver respinto tutti i punti dell’accordo che avrebbero potuto portare a un cessate il fuoco, permettendo un miglioramento per le condizioni di vista dei cittadini nella Striscia di Gaza, anche grazie all’arrivo degli aiuti umanitari.

I colloqui riprenderanno la prossima settimana.

Tajani: “Italia favorevole a corridoio umanitario marittimo per Gaza”

11:53

Tajani aiuti mare

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani dichiara che l’Italia appoggia la proposta “di un corridoio umanitario marittimo per consegnare gli aiuti nella Striscia di Gaza.

Il ministro e vicepremier sostiene di aver già comunicato l’adesione italiana alla proposta di Cipro alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

In merito alla situazione nel Mar Rosso e alla missione ‘Aspides’, Tajani chiarisce che, in caso di attacco da parte dei ribelli Houthi, ci sarà una reazione da parte della Marina italiana.

“La pericolosità degli Huthi la conosciamo. Stanno violando il diritto internazionale, è un’organizzazione terroristica e noi reagiremo in caso di attacco, così come è stato fatto in occasione dell’attacco con droni alla nostra nave militare”.

Media Egitto: Hamas ha lasciato il Cairo, negoziati rinviati a prossima settimana

11:43

I media egiziani affermano che i delegati di Hamas hanno lasciato il tavolo delle trattative del Cairo nella serata di ieri. Il loro ritorno è previsto per la prossima settimana, quando riprenderanno i colloqui tra le parti.

La notizia conferma il perdurare dello stallo nella ricerca dell’accordo per una tregua tra Israele e i miliziani.

Consigliere di Netanyahu si è recato ad Abu Dhabi per aiuti umanitari a Gaza

11:39

La radio pubblica israeliana Kan riferisce del viaggio compiuto ieri dal generale Avi Gil, consigliere militare di Netanyahu, ad Abu Dhabi, per discutere della crisi umanitaria a Gaza.

Secondo quanto riporta l’emittente, sembrerebbe che una delle ipotesi messe sul tavolo per la consegna degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese, sia quella che a farsene carico siano gli Emirati Arabi Uniti attraverso il trasporto via mare.

Houthi: “Attacchi nel Mar Rosso continueranno fino alla fine della guerra a Gaza”

11:08

Houthi Usa

Gli Houthi confermano l’intenzione di proseguire nei loro attacchi contro le navi occidentali in transito nel Mar Rosso, finché la guerra a Gaza non terminerà.

A ribadirlo è il portavoce dei ribelli yemeniti, Abdul Salam che, inoltre, accusa direttamente gli Stati Uniti di complicità verso il genocidio commesso da Israele.

“Riteniamo l’America responsabile delle ripercussioni di tutto ciò che accade nel Mar Rosso. Il mondo non deve dimenticare i crimini genocidi commessi da Israele contro il popolo di Gaza, con il pieno sostegno americano”.

Israele alla Corte dell’Aja: “Sudafrica ‘braccio legale’ di Hamas”

10:53

Dura replica di Israele alla richiesta presentata dal Sudafrica alla Corte di giustizia dell’Aia di nuove misure contro le “vergognose violazioni dei diritti umani” compiute dall’esercito di Tel Aviv a Gaza.

A pronunciarsi in merito è Lior Hayat, portavoce del ministero degli Esteri israeliano:

“Il Sudafrica continua a fungere da ‘braccio legale’ di Hamas nel tentativo di impedire ad Israele di difendere se stesso ed i suoi cittadini, e di agire per la liberazione dei suoi ostaggi”.

Hayat spiega che le operazioni di Israele avvengono “in base al diritto internazionale e chiede, infine, alla Corte di respingere “in forma categorica questa nuova richiesta dei rappresentanti di Hamas“.

Sudafrica alla Corte Aia chiede nuove misure contro Israele

10:56

Il Sudafrica torna a denunciare la gestione del conflitto nella Striscia di Gaza da parte di Israele, chiedendo alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia nuove misure contro Tel Aviv.

Nel documento, citato dalla Cnn, si legge come lo Stato sudafricano sia stato “costretto” a presentare questa nuova istanza a causa delle nuove e vergognose violazioni dei diritti umani” compiute dall’esercito israeliano a Gaza.

Uccisi circa 25 palestinesi dopo i bombardamenti israeliani

10:23

L’agenzia di stampa palestinese Maan riferisce della morte di circa 25 palestinesi a seguito dei bombardamenti israeliani delle ultime ore sulla Striscia di Gaza.

Gli attacchi hanno interessato la città di Deir al-Balah e l’adiacente campo profughi di Nuseirat, la moschea Al Salah di Jabalia, Nuseirat e Gaza City.

Secondo l’esercito israeliano, le operazioni erano mirate contro “diverse infrastrutture terroristiche“.

Washigton Post: Biden valuta limitazione armi Usa per Israele in caso di attacco a Rafah

9:56

Secondo il ‘Washington Post’, l’amministrazione presieduta da Joe Biden starebbe valutando la possibilità di impedire o limitare l’uso di armi americane da parte dell’esercito israeliano, nel caso di un attacco a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

I funzionari del governo e lo stesso Biden sono preoccupati che l’attacco porti a una nuova catastrofe umanitaria e, valutando questa possibilità, mettono in evidenza la loro distanza crescente nei confronti della gestione del conflitto da parte di Netanyahu.

Relatrice Onu: “Ordine di evacuazione Rafah viola diritti umani”

9:44

Paula Gaviria Betancur, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani degli sfollati interni, ha rilasciato un’intervista all’emittente ‘Al Jazeera’, sostenendo l’illegalità di un eventuale ordine di evacuazione della zona di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

L’inviata delle Nazioni Unite ha detto di essere rimasta “completamente scioccata” alla notizia dell’intenzione di Israele di imporre l’evacuazione, dal momento che la zona di Rafah è quella in cui si sono rifugiati la maggior parte dei palestinesi residenti nella Striscia, per sfuggire ai bombardamenti israeliani.

“Qualsiasi ordine di evacuazione imposto a Rafah nelle attuali circostanze, con il resto di Gaza ridotto in macerie, costituirebbe una flagrante violazione del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani“.

Betancur conclude sostenendo che l’esercito israeliano non ha fatto nulla per rendere più sicuri i palestinesi residenti a Gaza.

Turchia contro piano di espansione di Israele in Cisgiordania

9:18

Anche la Turchia prende la parola contro le nuove abitazioni per i coloni che Israele intende costruire in Cisgiordania.

Il ministro degli Esteri del governo turco, Oncu Keceli, ha commentato la notizia del piano di Tel Aviv sulla costruzione di oltre 3mila nuove case parlando di ulteriore passo verso l’occupazione della Palestina.

“Quando si parla di ciò che sta facendo Israele spesso erroneamente si utilizza il termine ‘insediamenti illegali’, ma sarebbe più appropriato parlare di ‘espropriazione attuata con la forza’ di terra appartenente ai palestinesi“.

Keceli ha ricordato come tali insediamenti siano ritenuti illegali secondo il diritto internazionale e ha chiesto, a nome di Ankara, al governo israeliano di fermare il piano.

New York Times, scetticismo per tregua prima del Ramadan

8:51

Il ‘New York Times’ riferisce di un crescente scetticismo circa la possibilità di arrivare a un cessate il fuoco prima del periodo di Ramadan, il cui inizio è previsto per la prossima settimana.

Questo il punto di vista, ottenuto dal quotidiano, di alcuni funzionari impegnati nelle attuali trattative per la tregua, da tempo in una fase di stallo.

Ue contro l’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania

8:44

Dall’Unione europea arriva la ferma condanna nei confronti dei nuovi insediamenti israeliani – definiti esplicitamente “illegali” – nella Cisgiordania occupata.

La dichiarazione, pronunciata dal portavoce dell’Ue per la Politica estera, arriva il giorno dopo l’approvazione, da parte del governo israeliano, della costruzione di oltre 3mila nuove abitazioni per i coloni in quei territori.

“L’Unione europea condanna l’approvazione, avvenuta mercoledì, da parte dell’Alto comitato di pianificazione israeliano, di piani per la realizzazione di oltre 3.426 unità abitative, espandendo ulteriormente gli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata. L’Ue esorta Israele a revocare queste decisioni“.

L’Ue denuncia l’incoerenza della decisione di Tel Aviv, che andrebbe a ostacolare gli sforzi attuali per ridurre le tensioni nell’area, e ribadisce che non riconoscerà alcuna modifica ai confini pre-1967, se non sarà concordata dalle due parti, israeliani e palestinesi.

Esercito israeliano arresta decine di persone in Cisgiordania

8:27

L’agenzia di stampa Wafa riferisce di decine di arresti compiuti dall’esercito israeliano in Cisgiordania.

Gli arresti sono stati effettuati nel corso di alcuni raid nelle città occupate, con dieci persone – tra cui quattro donne – arrestate a Ramallah, sei a Betlemme, due a Nablus e cinque a Tubas.

Due filippini morti nell’attacco Houthi a mercantile

8:20

Due cittadini filippini risultano essere tra le vittime dell’attacco missilistico dei ribelli Houthi dello Yemen avvenuto ieri nei confronti del cargo ‘True Confidence’.

Tra le quattro persone ferite ci sarebbero altri due filippini, come riportato in un comunicato del Dipartimento filippino dei lavoratori migranti.

Wall Street Journal: nascosta la reale fornitura di armi Usa a Israele

7:55

Il ‘Wall Street Journal’ riferisce che il governo Usa avrebbe inviato migliaia di armi a Israele, dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, coprendo la reale portata del sostegno militare americano a Tel Aviv.

Secondo il quotidiano, dall’inizio del conflitto a Gaza erano state rese note solamente “due vendite militari straniere approvate a Israele […] per un valore di 106 milioni di dollari“. Ora, invece, emergerebbero oltre 100 trasferimenti di armi a Israele.

Queste cifre, conclude il quotidiano, indicherebbero un coinvolgimento sicuramente maggiore da parte della Casa Bianca nel conflitto in corso in Medio Oriente.

Cina sostiene “piena” adesione dello Stato palestinese all’Onu

7:34

Durante una conferenza stampa, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha espresso il sostegno del Paese all’ingresso di uno Stato palestinese all’interno dell’Onu.

Queste le sue parole:

“Noi sosteniamo che la Palestina diventi un membro formale delle Nazioni Unite”.

Wang Yi ha, inoltre, ribadito il giudizio senza appello della Cina nei riguardi della guerra in corso nella Striscia di Gaza, definendola una vergogna per la civiltà, e tornando a chiedere il “cessate il fuoco immediato“.

“È una tragedia per l’umanità e una vergogna per la civiltà che oggi, nel 21° secolo, questo disastro umanitario non possa essere fermato”.

Tre morti in attacco Houthi nel Mar Rosso

7:09

Il Comando centrale americano dà un aggiornamento su Twitter in merito all’attacco, rivendicato dai ribelli Houthi, avvenuto ieri nel Maro Rosso verso la nave ‘M/V True Confidence’, liberiana e battente bandiera delle Barbados. Il bilancio è di tre vittime.

“Gli Houthi uccidono civili innocenti con un attacco missilistico. Intorno alle 11:30 (ora di Sanaa) del 6 marzo, un missile balistico antinave (ASBM) è stato lanciato dalle aree dello Yemen controllate dai terroristi Houthi, appoggiate dall’Iran, verso la M/V True Confidence, una nave liberiana battente bandiera delle Barbados”.

A seguito dell’attacco missilistico, il rapporto sottolinea la presenza anche di quattro feriti, di cui tre in “condizioni critiche.

Il Comando Usa ricorda come si tratti della quinta azione militare in due giorni condotta dai ribelli yemeniti nel Mar Rosso.