Matteo Salvini ha preso una posizione netta riguardo il caso dossieraggio. Dal punto di vista del leader della Lega, l’inchiesta è qualcosa senza eguali nella storia della Repubblica Italiana.

Dossieraggio, Salvini: “Vicenda senza eguali nella storia della Repubblica”

L’esponente leghista ha voluto ringraziare gli inquirenti che si stanno occupando del caso, prendendo la parola dalla Libreria Mondadori in Via Cola di Rienzo a Roma. Proprio in questa sede, il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha presentato il suo libro “La Scuola dei talenti”.

“Io ero uno spiato non un spione ma è difficile capire chi mi spiasse e da chi fosse indotto. Ringrazio il procuratore Melillo, che ha avuto parole di verità e coraggio. So che sicuramente che migliaia di italiani sono stati spiati. Che la Lega sia il partito più spiato e indagato per un certo verso mi inorgoglisce: vuol dire siamo i più scomodi e quelli da colpire. Per un altro verso questa cosa però mi preoccupa”.

Salvini: “Dovranno venire fuori i nomi dei mandanti”

Salvini ha poi proseguito, ribadendo la fiducia nei pm e denunciando le ingerenze nei confronti di tante personalità del mondo sportivo, imprenditoriale e non solo. Proprio oggi, anche il presidente della FIGC Gravina ha chiesto di essere ascoltato dalla Procura di Roma per chiarire la propria posizione.

“Penso che questa sia una vicenda senza eguali nella storia della Repubblica. Fra le persone spiate ci sono imprenditori, medici, calciatori, editori, a cui è stato controllato anche il conto corrente. Dovranno venire fuori nomi e cognomi dei mandanti, che non sono a basso livello”.

Salvini: “Il ponte sullo Stretto è venerato all’estero”

Salvini in seguito si è concentrato anche sul ponte sullo Stretto di Messina, che dal suo punto di vista è un’opera attesa e venerata all’estero. Per il leader leghista, l’opera garantirà lavoro e reddito a tanti italiani:

“Da ministro lavoriamo per i giovani e il loro futuro. Il ponte sullo Stretto è studiato, atteso e venerato all’estero. Quello che stiamo facendo come lavori pubblici è una scommessa sui giovani. Per gli ingegneri e gli architetti i tanti ponti che stiamo progettando in Italia saranno fonte di lavoro e reddito ma anche di orgoglio”.