Superbonus, i cappotti sulle pareti verticali, il cambio degli infissi, i lavori sui soffitti e sui tetti disperdenti e la novità del fotovoltaico sono gli interventi di efficientamento energetico e di ristrutturazione più frequenti. Lo ha certificato l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) in merito agli interventi dell’anno 2022.

Anno nel quale, il totale degli investimenti agevolati dal superbonus ha raggiungo la quota di 61 miliardi di euro, prima di far registrare, in tutto il 2023, altri 76 miliardi di euro di investimenti, con un totale delle spese che viaggia intorno ai 150 miliardi di euro. 

Superbonus, cappotti, infissi, soffitti e novità fotovoltaico: ecco quali sono i lavori più frequenti

Riparametrati ai 61 miliardi di euro di investimenti del superbonus al 31 dicembre 2022, gli interventi di efficientamento energetico e ristrutturazioni agevolati più frequenti sono quelli sule pareti verticali che, fino a poco più di un anno fa, contavano già oltre 222mila lavori, per un totale di circa 16 miliardi di euro di corrispondente valore. Sul totale degli interventi, oltre uno su quattro ha riguardato quindi i cappotti termici (il 25,7 per cento). 

Al secondo posto, condomini e villette hanno preferito cambiare gli infissi, con il doppio degli interventi (circa 459mila sostituzioni) ma un corrispondente valore di 12,5 miliardi di euro. L’incidenza sul totale degli interventi agevolati pienamente coni il 110% e con possibilità di applicare lo sconto in fattura o la cessione dei crediti d’imposta era di un lavoro su cinque (20,2 per cento) nel 2022.

Un terzo degli interventi (circa 160mila lavori) riguarda i soffitti e i tetti disperdenti, per un valore degli investimenti pari a oltre 5 miliardi di euro (8,4 per cento). A seguire la sorpresa del fotovoltaico, utilizzato dai committenti per oltre 341mila interventi e un’incidenza dell’8,2 per cento e un totale investimenti di più di 5 miliardi di euro. 

Superbonus cappotti, infissi e fotovoltaico: quali altri lavori con il 110% con sconto in fattura e cessione dei crediti?

Nei dati dell’Enea non mancano gli interventi agevolati dal superbonus su pompe di calore e caldaie, oggetto di specifica revisione della Commissione europea nella direttiva specifica che dovrebbe entrare in vigore nel 2029. Nello specifico, i sistemi ibridi hanno accumulato oltre 181mila interventi (per circa 4,69 miliardi di euro), i sistemi di accumulo circa 330mila lavori per un totale di circa 4,6 miliardi di euro, le pompe elettriche di calore a condensazione di vapore quasi 200mila interventi (3,4 miliardi di euro circa), e le caldaie a condensazione 161,5 migliaia di lavori per 2,15 miliardi di euro. 

Bonus caldaie e colonnine ricarica, quali interventi con il 110%? 

A seguire, figurano lavori sulle pareti orizzontali, sia per quanto concerne i pavimenti (oltre 70mila interventi per 1,78 miliardi di euro), che sui tetti non disperdenti (28mila lavori per 1,3 miliardi di euro). Quasi 100mila lavori per le schermature solari (chiusure oscuranti) e per i collettori solari dei piani vetrati (rispettivamente 98mila e 93mila lavori per un totale di 1,085 e 1,060 miliardi di euro), mentre gli interventi di building automation arrivano a quasi 83mila lavori (0,67 miliardi di euro), prima delle colonnine di ricarica delle vetture elettriche, anche queste oggetto di uno specifico bonus per privati e professionisti, che contavano al 31 dicembre 2022 già oltre 261mila interventi per quasi mezzo miliardo di euro. 

Non si arriva a 50mila lavori sullo scaldacqua a pompa di calore, mentre gli impianti a biomassa sono stati scelti in 9mila interventi. Tra i lavori con poche migliaia o centinaia di interventi complessivi rientrano le pompe di calore ad assorbimento o azionate da un motore primo, il teleriscaldamento, i collettori solari a concentrazione, i generatori dell’aria calda a condensazione, i collettori solari scoperti e i sistemi ibridi a biomassa.