Un confronto sul clima di tensione nel Paese e la presentazione di proposte per migliorare la gestione dell’ordine pubblico durante le manifestazioni di piazza. Sono le tematiche di cui si è discusso questa mattina a Palazzo Chigi, nel corso dell’incontro tra il Governo e i principali sindacati delle forze dell’ordine.
Al termine dell’incontro il segretario generale del Siap (Sindacato Italiano appartenenti polizia) Giuseppe Tani, parlando ai giornalisti, ha espresso preoccupazione per le polemiche che hanno caratterizzato le ultime settimane e ha sottolineato la necessità di “svelenire il clima“.
Scontri ai cortei, il segretario Siap Tiani: “Le polemiche sul diritto di manifestare ci preoccupano. Necessario svelenire il clima”
“Le polemiche che stanno attraversando il paese sul diritto di manifestare che non è stato mai vietato preoccupano sia i sindacati di polizia sia il governo abbiamo ritenuto di cercare di avviare un ragionamento per cercare di svelenire il clima del paese”.
Lo dichiara il segretario del Siap. Giuseppe Tiani, al termine dell’incontro con il Governo a Palazzo Chigi che, poi, aggiunge che
“mai sarà vietata una manifestazione pubblica a chi pratica il dissenso ma nel rispetto della libertà di tutti e non con metodi violenti.”
Nel corso dell’incontro il sindacato ha presentato una piattaforma di proposte sia sul sistema sanzionatorio del codice penale, sia sulle misure di prevenzione per inibire i fatti violenti.
Tiani: “Possiamo sbagliare, ma bisogna avere fiducia nelle forze di polizia”
Nel corso dell’incontro con il Governo non si è discusso della questione dei codici identificativi sulle divise delle forze di polizia impegnate in attività di ordine pubblico. La questione era emersa all’indomani delle polemiche per gli scontri ai cortei di Pisa e Firenze.
Il segretario del sindacato di polizia non ha escluso la discussione, ma ha sottolineato che in questo momento non ci sarebbero “le condizioni sociali e politiche per avviare un ragionamento sui codici identificativi.”
Durante l’incontro si è parlato di body-cam per tutti gli operatori e dell’utilizzo di droni per le riprese dall’alto, individuati come strumenti di garanzia sia per chi manifesta sia per coloro che devono garantire l’ordine in quelle manifestazioni.
“La popolazione deve avere chiarezza e fidarsi delle forze di polizia e non guardarle in cagnesco. Possiamo sbagliare, qualche volta abbiamo sbagliato ma essere messi alla gogna no perché non abbiamo mai vietato a nessuno di manifestare il dissenso”.