Worldcoin, il progetto cofondato da Sam Altman, CEO di OpenAI, si trova di nuovo sotto indagine. Ad attivarsi stavolta è la Corea del Sud, ove la locale commissione preposta alla protezione delle informazioni personali ha preso atto di una serie di reclami relativi alla raccolta di dati sensibili da parte dell’azienda.

A darne notizia è stato il comunicato emesso per l’occasione dalla stessa commissione: “Il Comitato per la protezione delle informazioni personali ha avviato un’indagine giovedì 29 febbraio, a seguito di reclami sulla raccolta e il trattamento delle informazioni personali (informazioni sull’iride, ecc.) da parte di World Valuta e altri. È stato confermato che gli affiliati di World Coin stanno attualmente raccogliendo informazioni sul riconoscimento del viso e dell’iride in circa 10 località in Corea”.

Non è la prima inchiesta sul controverso progetto lanciato da Sam Altman e, probabilmente, non sarà neanche l’ultima. Occorre tenere che la difesa dei dati personali sta assumendo un’importanza centrale in gran parte del globo.

Worldcoin: cosa sta accadendo

In un recente comunicato, l’autorità sudcoreana preposta alla protezione dei dati personali dei cittadini all’interno del Paese asiatico ha sottolineato che esaminerà la raccolta, l’elaborazione e il potenziale trasferimento di informazioni riservate all’estero da parte di Worldcoin. In pratica è la stessa accusa che è stata mossa nel corso degli ultimi anni a TikTok, quindi da prendere molto seriamente.

“La Commissione per le informazioni personali prevede di condurre indagini sulla raccolta generale e sul trattamento di informazioni riservate e sul trasferimento di informazioni personali all’estero in conformità con la legge sulla protezione delle informazioni personali e, se vengono confermate violazioni, agire in conformità con le leggi e i regolamenti pertinenti”: questo il punto centrale del comunicato emesso per l’occasione.

Si tratta dell’ennesima disavventura per un progetto che sin dall’inizio ha destato interesse, ma anche perplessità. Andiamo a vedere perché.

La tempesta si sta addensando su Worldcoin?

Quella proveniente dalla Corea del Sud rappresentata l’ennesima pessima notizia, per Worldcoin. Il progetto, infatti, prevede l’utilizzo di un dispositivo di scansione dell’iride denominato Orb. Condotta l’operazione sull’iride, la sua struttura viene utilizzata al fine di creare un codice di identificazione univoco, l’IrisCode. Il codice non ha alcun genere di associazione con le informazioni personali di un utente, ma ha esclusivamente la funzione di impedire l’acquisizione di più di un World ID.

A quanto pare, però, le autorità sudcoreane non hanno creduto alle rassicurazioni fornite dall’azienda sul trattamento dei dati personali. Anzi, sembra proprio che si stiano avviando verso la direzione del tutto opposta, che sarebbe molto pericolosa per Worldcoin.

Molti Paesi di ogni parte del mondo, infatti, stanno guardando alla questione dei dati personali con grande attenzione. Basti in effetti vedere il trattamento riservato a TikTok, indicata da più parti come la longa manus del governo di Pechino. Così come i sospetti aleggiano su una serie di applicazioni statunitensi, su cui aleggia il sospetto di fornire dati al governo di Washington.

Anche il Paese asiatico ha deciso di vederci chiaro sulla questione relativa a Worldcoin. Azienda che si trova già nel mirino di molti enti regolatori. Tra di essi l’Information Commissioner’s Office del Regno Unito e l’omologo francese Commission Nationale de l’informatique et des Libertés (CNIL). Il Kenia ha interrotto i lavori del progetto sul suo suolo nel passato mese di agosto, così come hanno fatto India e Brasile nei riguardi del servizio di verifica Orb. 

Le conseguenze sui mercati

Dopo la diffusione della notizia il prezzo di WLD, il token nativo di Worldcoin, è calato in maniera sensibile. Una flessione che è arrivata dopo un periodo in cui la sua quotazione era aumentata a ritmi estremamente intensi.

Un calo che fa seguito peraltro a quello provocato qualche giorno dalla notizia relativa alla citazione in giudizio di Sam Altman da parte di Elon Musk, dovuta però ai fatti riferiti a OpenAI. Il progetto crypto, infatti, viene impropriamente collegato all’azienda operante nel settore dell’intelligenza artificiale di cui è CEO lo stesso Altman.

Se al momento la sua quotazione è in fase di nuova crescita, resta da capire le implicazioni delle varie inchieste condotte dalle varie autorità. Proprio dal loro esito, in definitiva, vanno a dipendere i destini futuri di Worldcoin.