Esonero contributivo 2024 per le assunzioni delle donne vittime di violenza, l’Inps ha dettato nuove istruzioni su chi possa ricevere il bonus, in attesa di indicazioni circa la concreta fruizione della misura. L’Istituto previdenziale è intervenuto con il messaggio numero 41 di ieri, 5 marzo 2024, a integrare quanto si prevede per le immissioni a lavoro di donne disoccupate, nonché percettrici del Reddito di libertà, in vista dello sconto contributivo che faciliti, anche come incentivo per i datori di lavoro, il loro impiego. Tra le indicazioni vi è quella della convergenza di misure simili di incentivo all’occupazione. L’Istituto di previdenza chiarisce che misure analoghe sono cumulabili. 

Esonero contributivo donne 2024, qual è la norma che lo prevede?

Le indicazioni dell’Inps riguardano quanto prevedono i commi 191, 192 e 193, dell’articolo 1, della legge numero 213 del 30 dicembre 2023 (legge di Bilancio 2024), in merito all’”Esonero per le assunzioni di donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie del Reddito di libertà. Prime indicazioni operative”.

Esonero contributivo donne 2024, a chi spetta? 

Nuove indicazioni dell’Istituto di previdenza sull’esonero contributivo spettante per le assunzioni delle donne vittime di violenza nell’anno in corso, in base a quanto prevede la legge di Bilancio 2024. In particolare, la misura si pone all’interno delle agevolazioni per il versamento dei contributi previdenziali, a esclusione dei premi e dei premi dovuti all’inali, nella misura complessiva e nel limite massimo di 8mila euro all’anno, da riparametrare su base mensile (666,66 euro al mese, 21,50 euro al giorno). 

Bonus sui contributi previdenziali lavoratrici, si può richiedere anche se già utilizzato nel 2023?

Il comma 192 della legge di Bilancio 2024 stabilisce, inoltre, che fruiscono del bonus sui contributivi i datori di lavoro per le assunzioni a tempo determinato, anche in somministrazione, per un totale di 12 mesi dalla data di assunzione. Se il contratto si trasforma da tempo determinato a indeterminato, il totale dei mesi di fruizione dell’esonero contributivo sale a 18 mesi. 

L’Istituto di previdenza evidenzia che possono ricevere il bonus contributivo anche i datori di lavoro che assumano donne che abbiano fruito della misura anche nell’anno 2023. 

Esonero contributivo donne 2024, requisiti lavoratrici

In merito ai requisiti delle donne da dimostrare affinché possa essere applicato l’esonero contributivo, si fa presente che le lavoratrici devono essere disoccupate, prive di impiego, e con dichiarazione al Centro pubblico per l’impiego dell’immediata disponibilità a svolgere un lavoro. Inoltre, le stesse devono essere destinatarie del Reddito di libertà.

Reddito di libertà quale requisito per lo sconto sui contributi

A tal proposito, l’Inps osserva che l’indennità deve essere già fruita, e non solo richiesta e non ancora fruita anche se la lavoratrice ne abbia i requisiti e sia in attesa di percepire il contributo. La fruizione dell’esonero contributivo anche nel 2024 per i datori di lavoro che avevano iniziato a percepire il bonus già nel 2023, consente di calcolare come valido il requisito della fruizione del Reddito di libertà, anche se percepito nello scorso anno (prima dell’assunzione). 

Bonus contributi per assunzioni lavoratrici, per quanto tempo spetta? 

Inoltre, l’Inps chiarisce che l’esonero contributivo spetti ai datori di lavoro per una durata totale di: 

  • 24 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato; 
  • 12 mesi per un rapporto di lavoro a tempo determinato, ovvero per la durata del contratto stesso; 
  • 18 mesi in caso di trasformazione di un rapporto di lavoro da determinato a indeterminato. 

Tra le novità dettate dall’Istituto di previdenza, rientra anche la condizione di cumulo delle misure a favore della lavoratrice. L’esonero contributivo spetta anche nel caso in cui le stesse fruiscano già di altre misure analoghe a livello provinciale o regionale, quale, ad esempio, l’indennità erogata dalla Provincia di Trento.