Con 37 anni di contributi, si apre la strada a diverse opzioni pensionistiche. Naturalmente, si può optare per la tradizionale pensione di vecchiaia, che richiede 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, con una storia contributiva così solida, è anche possibile considerare alcune alternative.
Tra queste opzioni, troviamo:
- l’Ape Sociale, che consente di accedere alla pensione a 63 anni con un’anzianità contributiva compresa tra 30 e 36 anni.
- Inoltre, c’è l’Opzione Donna, riservata alle donne con 58, 59 o 60 anni di età (a seconda del numero di figli avuti) e almeno 35 anni di contributi.
- La pensione per lavori usuranti è un’altra opzione, richiedendo almeno 61,7 anni di età e 35 anni di contributi.
Non trascuriamo soluzioni come l’Isopensione, che permette di anticipare la pensione fino a 7 anni prima dei 67 anni necessari per la vecchiaia, e il Contratto di Espansione, consentendo un anticipo fino a 5 anni prima dei 67 anni.
Quanto si prende di pensione con 37 anni di contributi?
Esistono diversi approcci per accedere alla pensione con 37 anni di contributi, tra cui il ben noto percorso della pensione di vecchiaia.
Al compimento dei 67 anni, con almeno 20 anni di contributi versati, si può richiedere la pensione per raggiunti limiti di età. Ma quanto ammonta effettivamente la pensione con un’anzianità contributiva di 37 anni?
Pensione di vecchiaia
Per il calcolo dell’assegno pensionistico in questo caso, si adotta il sistema misto, che combina le regole del retributivo (prima quota, calcolata sui contributi versati fino al 1995) con quelle del contributivo (seconda quota, calcolata sui contributi versati dal 1996).
Supponiamo un lavoratore dipendente di 67 anni, con 37 anni di contributi, di cui 10 anni fino al 1995 e 27 anni dal 1996 in poi, con una retribuzione lorda annua di 27.000 euro. Avremo due quote di riferimento: la prima si aggira sui 5.800 euro (2% di aliquota moltiplicata per 10 anni di contributi, il risultato applicato alle ultime retribuzioni percepite), mentre la seconda quota sarà calcolata tramite il sistema contributivo.
Ogni anno di lavoro consente di accumulare il 33% della retribuzione lorda. Il 33% di 27.000 euro è 8.910 euro, moltiplicato per 27 anni di contributi dà come risultato 240.570 euro. Questo valore è soggetto al coefficiente di trasformazione, che a 67 anni è del 5,723%. Il 5,723% di 240.570 euro è 13.768 euro, l’importo della seconda quota.
Sommando le due quote (5.800 euro e 13.768 euro), otteniamo l’importo lordo annuo della pensione: 19.568 euro, equivalente a circa 1.550 euro lordi al mese, corrispondenti a circa 1.150 euro netti al mese.
Opzione Donna
Con 37 anni di contributi, esiste la possibilità di accedere alla pensione prima dei 67 anni, soprattutto per specifiche categorie lavorative.
Un esempio è rappresentato dall’opzione Donna, destinata a licenziate, dipendenti di aziende in crisi, caregiver che assistono il coniuge o un familiare con disabilità grave da almeno 6 mesi e invalide civili con una percentuale pari o superiore al 74%.
L’accesso a questa opzione è consentito a 60 anni, con 35 anni di contributi, ma se si ha almeno un figlio, è possibile andare in pensione a 59 anni, e con due o più figli, a 58 anni di età.
Purtroppo, il ricalcolo della pensione attraverso il sistema contributivo non permette di ottenere assegni sostanziosi. Ad esempio, una lavoratrice di 60 anni, con 35 anni di contributi e una retribuzione lorda annua di 26.000 euro, accumulerà un montante contributivo di 300.300 euro, su cui verrà applicato il coefficiente di trasformazione del 4,615% (a 60 anni).
L’importo lordo di un anno di pensione sarà di 13.859 euro, equivalente a circa 1.066 euro lordi al mese, corrispondenti a circa 750-800 euro netti al mese.
Ape Sociale
Esiste la possibilità di accedere alla pensione con 37 anni di contributi attraverso l’Ape Sociale o la pensione per lavori usuranti.
L’Ape Sociale rappresenta un anticipo pensionistico disponibile per i lavoratori dai 63 anni fino all’età della pensione di vecchiaia. L’assegno mensile corrisponde al valore della pensione maturata al momento della domanda, con un limite massimo di 1.500 euro lordi.
Possono beneficiare dell’Ape Sociale diverse categorie, tra cui disoccupati, caregiver e invalidi civili (con almeno 30 anni di contributi), lavoratori edili e ceramisti (32 anni di contributi), e addetti a mansioni gravose (36 anni di contributi).
Pensione per lavori usuranti
Per quanto riguarda la pensione per lavori usuranti, essa riguarda attività svolte in contesti faticosi, a varie temperature, o in luoghi particolarmente impegnativi.
Per accedervi, è necessario aver compiuto almeno 61 anni e 7 mesi e aver accumulato almeno 35 anni di contributi. La pensione per lavori usuranti segue uno schema di quote:
- Con quota 97,7 possono andare in pensione i lavoratori dipendenti, con 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi versati.
- Con quota 98,7 possono andare in pensione i lavoratori autonomi, con 62 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi versati.
Per coloro che hanno effettuato dai 72 ai 77 turni di notte in un anno di lavoro, possono accedere alla pensione con 62 anni e 7 mesi di età se dipendenti (quota 98,7) o con 63 anni e 7 mesi di età se lavoratori autonomi (quota 99,7).
Se invece hanno effettuato dai 64 ai 71 turni di notte in un anno di lavoro, la pensione è possibile con 63 anni e 7 mesi di età (quota 99,7) se dipendenti o con 64 anni e 7 mesi di età (quota 100,7) se lavoratori autonomi.